Isole di felicità (Laimes salos) - trentacinquesima parte







In libreria, quella di Gedimino 9, trovò un libro. La colpì il titolo "The Sense of An Ending". Era di uno scrittore inglese: Julian Barnes.
Incuriosita dal titolo diede un'occhiata alle prime pagine. Di nuovo fu catturata da una frase "What you end up remembering isn't always the same as what you have witnessed".

- Vero - disse - ciò che ricordi è una deformazione di quello che hai veramente vissuto.

Provò a pensare al passato.


- Oh Dieve!

La gente che le era vicino si voltò verso di lei per la sua esclamazione a voce alta.
Si sentí imbarazzata . E posò il libro quasi fosse stata còlta a rubare un volume.

- Oh Dieve! - ripeté, ma questa volta solo dentro di sé e a debita distanza dal libro di Barnes come volesse rendere evidente che lei il libro non lo stava rubando.

Era sorpresa di ricordarsi così poco del suo passato. Per quello aveva avuto una reazione male interpretata dalle persone presenti.
Erano pochi i ricordi che aveva. Il padre, la madre, il patrigno, la malattia di Goda, l'uomo di Roma...era tutto qui il suo passato?Sí. Evidentemente sí, poiché non le veniva altro alla mente.
A fatica riuscí ad ammettere quella verità.
Come poteva aver dimenticato tutto?
La frase di Barnes le fece supporre che il presente si fosse sovrapposto in modo pressoché assoluto al passato.
Forse era troppo incentrata sul presente, che le toglieva ogni energia per riuscire a focalizzarsi sul passato.
In effetti, a pensarci ora, gli sforzi della sua vita erano tutti rivolti alla sopravvivenza quotidiana. E se non avesse letto la frase di Barnes nemmeno se ne sarebbe accorta.
Per quello anche Mino era passato come una meteora?
Poteva essere quella la ragione. Non trovava altra spiegazione.
Si diresse al bar. In fondo sulla libreria. Vi si trovava un caffè, Huracán caffè. Dalle finestre si vedeva la città innevata fino al colle del castello.
Pensò che in fondo Vilnius era una bella città e che poi vivere in Lituania non era poi così brutto come aveva pensato.
Sì, non c'era il sole ma vi era la neve. E quando cadeva la neve a Vilnius Rūta era in pace con se stessa.

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Published on November 26, 2017 09:04
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