Apollinaire
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La mattina del 29 settembre, alla chiesa di San Vito e Modesto bussa una ragazza di ventidue anni. Ha l’ aria affannata, il cipiglio deciso, con un neonato in braccio
Si chiama Angelica Alessandrina Kostrowicka. Nata a Helsinfors, nella Finlandia russa, da padre polacco e madre italiana, vive da parecchi anni a Roma, dove la sua famiglia si era rifugiata in seguito al fallimento di una delle tante rivolte contro lo zar.
Educata nel convento delle Dame francesi del Sacro Cuore a Trinità dei Monti, Angelica mostra gli artigli di un carattere impetuoso e, come si diceva allora, appassionato. Espulsa dal collegio per i suoi atteggiamenti ritenuti provocatori, la ragazza comincia a frequentare i salotti aristocratici romani dove conosce un gentiluomo napoletano molto più anziano di lei, Francesco Costantino Flugi d’ Aspromonte, ex ufficiale borbonico, di cui diventa l’ amante.
Il figlio di Angelica e Francesco vede la luce il 26 agosto 1880 a Trastevere, in una casa oggi scomparsa nei pressi di Piazza Mastai. Pochi giorni dopo una levatrice ne dichiara la nascita all’anagrafe del Comune di Roma, registrando il piccolo con il nome di Guglielmo Alberto Dulcigni. La donna dichiara altresì che i genitori vogliono restare sconosciuti. Ma il 26 settembre Angelica si presenta proprio qui, dove oggi ambulanti, barboni e turisti affollano la strada, chiedendo al parroco di battezzare Guglielmo Apollinare.
Nel 1902, dopo aver viaggiato per tutta Europa, Guglielmo si trasferì a Parigi, dove cominciò a scrivere poesie e francesizzò il suo nome, diventando Guillaume Apollinaire…
Alessio Brugnoli's Blog

