La nave di Wilusa ?
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In questi parecchi miei amici, compreso il buon Li er Barista, continuano a interrogarmi sull’ipotesi che il Cavallo di Troia fosse in realtà un nave. Per cui, per non ripetere sempre le solite chiacchiere, su una storia che non è neppure tanto nuova, mi pare già di averla sentita qualche anno fa.
Ora, come molti sanno, le vicende della presa di Troia non sono narrati da Omero, ma due poemi perduti del Ciclo Troiano: la cosiddetta Piccola Iliade, attribuita a Cinetone di Sparta o a Lesche di Mitilene, composta tra il 750 a.C e il 650 a.C. e l’Iliou persis, la caduta di Ilio, composta da Arctino di Mileto, intorno al 750 a.C.
Quindi, di poco posteriori alla data tradizionale della stesura dell’Iliade, il 762 a.C. Periodo in cui, sui vasi, appaiono anche le prime rappresentazioni di tale vicenda, che quindi, doveva essere già consolidata, nei tratti fondamentali, da parecchio tempo.
E in cui, il tipo di navi fenicie che avrebbero generato l’equivoco, tra l’altro ben diverse da quelle micenee, all’epoca abbastanza diffuse nel Mediterraneo: è difficile pensare che gli aedi dell’epoca possano essere caduti in un equivoco del genere, confondendole con un cavallo.
Per cui, ammesso che la storia del Cavallo di Troia non sia il frutto della fantasia di un poeta preoccupato di non annoiare troppo il suo pubblico e nell’ipotesi, tutta da dimostrare, che tutti i poemi del ciclo troiano condividano una stratificazione del tipo: evento storico in epoca micenea, prima trasfigurazione poetica in ambito eolico, armonizzazione e fusione dei diverse versione in ambito ionico, possiamo forse dare ragione a Pausania.
Ossia probabilmente in luvio o in ittita vi era un termine tecnico per definire una specifica macchina d’assedio, nulla di troppo complicato, forse una sorta di ariete, di cui però non abbiamo evidenza: forse nel passaggio in Lineare B, poi nei vari dialetti greci, questa parola, può essersi talmente deformata da generare un falso simigliante di Hyppos.
Un aedo, per giustificare come si potesse con un solo cavallo conquistare una città, ci costruì sopra la storia dell’inganno, che fu considerata così affascinante, da consolidarsi nella tradizione orale
Alessio Brugnoli's Blog

