Memehunter
Dopo qualche settimana di silenzio radio, torno a pubblicare sul blog con una segnalazione fresca fresca. Era da un po' di tempo che non annunciavo una nuova pubblicazione, ma nonostante le turbolenze dell'ultimo anno e mezzo ho continuato a lavorare nell'ombra, anche se meno del solito, ed eccoci qui con un titolo su cui ho investito parecchio.
A fine settimana sarà disponibile in ebook Memehunter , un racconto lungo pubblicato sotto il marchio di Future Fiction . Se il nome della casa editrice vi suona familiare, può essere perché ne ho parlato diverse volte nei miei rapporti letture, visto che ho letto diversi titoli nel catalogo, e lo ritengo uno dei progetti più interessanti nel panorama attuale della sf italiana, con il suo obiettivo di curare la "biodiversità narrativa". Ho proposto tempo fa la mia storia a Francesco Verso, e dopo parecchi mesi di lavoro siamo arrivati alla versione finale, che vede ora la luce.
Volendo dar retta alle etichette, Memehunter si può definire un racconto cyberpunk. Lo è nella misura in cui i protagonisti sono dei giovani hacker, impegnati in una missione oltre la loro portata, e perché buona parte della storia si svolge nella Rete. Ma, signori miei, il mondo è andato avanti parecchio dai tempi di Mirrorshades, e quello stesso cyberpunk oggi ha poco senso. Oggi gli hacker non combattono tanto le multinazionale ma le bufale, e il terreno di gioco non è il cyberspazio ma i social network. È in questo contesto che si muovono Derek, un memehunter e il suo amico e socio Jo, uno snark. Insieme sono assunti da un committente misterioso per compiere la caccia al meme dei memi.
Quindi Memehunter è un po' la mia versione aggiornata di La notte che bruciammo Chrome, ma con facebook, gattini e droni. Vi si trova un po' di quella ideologia anarchica disillusa che riecheggia anche in Mr. Robot (si nota il riferimento in copertina?) e che è a sua volta una riproposizione degli ideali del movimento hacker delle origini. Ma soprattutto ribolle del caos della Rete di oggi, che come in molti addetti ai lavori hanno ammesso, è completamente sfuggita al nostro controllo, ed è diventata molto più e molto di peggio di quello strumento di comunicazione universale e democrazia diretta che tutti si aspettavano vent'anni fa.
Ne consegue anche che Memehunter potrebbe soffire di obsolescenza precoce. Soprattutto l'aspetto tecnologico e lessicale potrebbero venire superati nel giro di un paio di anni, al ritmo con cui queste cose si evolvono oggigiorno. Uno ci prova a estrapolare e speculare, ma siamo nell'era pre-singolarità, in cui le macchine si insegnano da sole i giochi da tavolo, per cui c'è un limite alla capacità di fare previsioni del nostro scadente wetware mammaliano. Tutto questo per dire che volete leggere il racconto, mai come stavolta è importante farlo ora invece che tra sei mesi!
Se siete abbonati a Future Fiction lo avete già ricevuto, altrimenti Memehunter sarà disponibile per l'acquisto da venerdì, sul sito di Future Fiction e sui maggiori store online.
A fine settimana sarà disponibile in ebook Memehunter , un racconto lungo pubblicato sotto il marchio di Future Fiction . Se il nome della casa editrice vi suona familiare, può essere perché ne ho parlato diverse volte nei miei rapporti letture, visto che ho letto diversi titoli nel catalogo, e lo ritengo uno dei progetti più interessanti nel panorama attuale della sf italiana, con il suo obiettivo di curare la "biodiversità narrativa". Ho proposto tempo fa la mia storia a Francesco Verso, e dopo parecchi mesi di lavoro siamo arrivati alla versione finale, che vede ora la luce.
Volendo dar retta alle etichette, Memehunter si può definire un racconto cyberpunk. Lo è nella misura in cui i protagonisti sono dei giovani hacker, impegnati in una missione oltre la loro portata, e perché buona parte della storia si svolge nella Rete. Ma, signori miei, il mondo è andato avanti parecchio dai tempi di Mirrorshades, e quello stesso cyberpunk oggi ha poco senso. Oggi gli hacker non combattono tanto le multinazionale ma le bufale, e il terreno di gioco non è il cyberspazio ma i social network. È in questo contesto che si muovono Derek, un memehunter e il suo amico e socio Jo, uno snark. Insieme sono assunti da un committente misterioso per compiere la caccia al meme dei memi.
Quindi Memehunter è un po' la mia versione aggiornata di La notte che bruciammo Chrome, ma con facebook, gattini e droni. Vi si trova un po' di quella ideologia anarchica disillusa che riecheggia anche in Mr. Robot (si nota il riferimento in copertina?) e che è a sua volta una riproposizione degli ideali del movimento hacker delle origini. Ma soprattutto ribolle del caos della Rete di oggi, che come in molti addetti ai lavori hanno ammesso, è completamente sfuggita al nostro controllo, ed è diventata molto più e molto di peggio di quello strumento di comunicazione universale e democrazia diretta che tutti si aspettavano vent'anni fa.
Ne consegue anche che Memehunter potrebbe soffire di obsolescenza precoce. Soprattutto l'aspetto tecnologico e lessicale potrebbero venire superati nel giro di un paio di anni, al ritmo con cui queste cose si evolvono oggigiorno. Uno ci prova a estrapolare e speculare, ma siamo nell'era pre-singolarità, in cui le macchine si insegnano da sole i giochi da tavolo, per cui c'è un limite alla capacità di fare previsioni del nostro scadente wetware mammaliano. Tutto questo per dire che volete leggere il racconto, mai come stavolta è importante farlo ora invece che tra sei mesi!
Se siete abbonati a Future Fiction lo avete già ricevuto, altrimenti Memehunter sarà disponibile per l'acquisto da venerdì, sul sito di Future Fiction e sui maggiori store online.
Published on October 23, 2017 09:00
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Libri, fantascienza, serie tv, Futurama, Doctor Who
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