Isole di felicità (Laimes salos) - ventinovesima parte

Foto Živile Abrutytė

Il fatto che a Goda fosse piaciuta la scuola per bambini aperta da Inga le fece venire un' idea. Insegnare italiano ai bambini.
L'idea le piaceva. Pensò che iniziare un corso simile avrebbe divertito lei e i bambini che vi avrebbero preso parte.
Avrebbe potuto portare con sé Rebeka come elemento aggiuntivo che le avrebbe facilitato l'insegnamento all'inizio. In fondo i bambini che frequentavano la scuola avevano più o meno l'eta di Rebeka, a cui aveva insegnato alcune parole di italiano, come "buongiorno", "buonanotte", "ciao", "come stai", "ti voglio bene", "bello"...

- Mamma che significa "aspetta un po'"?
- Palauk truputį
- Che strana parola mamma
Rūta cominciò a ridere. In verità le pareva ben più strana l'espressione lituana che quella italiana.L'idea le era venuta vedendo come Rebeka prendeva in modo giocoso questo apprendimento dell'italiano. Era stato divertente insegnarle un "italiano per gioco".
Con le ragazze che frequentavano l'Istituto Culturale Italiano di Vilnius avevano costituito un gruppo whatsapp e spesso chattavano o parlavano in italiano e Rebeka con quella sua aria assente e sempre indaffarata in un gioco assieme a Goda in realtà registrava ogni parola e la immagazzinava.
Dopo il corso di Roma Ruta aveva raggiunto un buon livello di italiano, ora infatti frequentava il livello C1 all' IIC di Vilnius e cercava in ogni modo di intensificare le opportunità di contatto con l'italiano e l'Italia.
Inga si dimostrò interessata.
- Mi sembra un'ottima idea, Rūta. Potresti iniziare con i bambini che già frequentano il corso di fotografia. Potrei lasciarti la parte finale della lezione, gli ultimi trenta minuti. Incominciamo così ed sperimentiamo come funziona questa nuova idea.
L'idea era semplice, come semplice era l'italiano che avrebbe insegnato.
Entrò in classe, guardò i bambini che guardavano lei e disse "Buonasera!", Rebeka che era seduta fra i bambini rispose "Buonasera!" e rise. Anche gli altri bambini risero imitando Rebeka e in coro risposero "Buonasera!"
Quello fu il primo giorno. Era un venerdì, penktadienis. Fu un buon giorno per iniziare.


Era un periodo che Rūta si sentiva in pace con se stessa. Aveva allontanato da se stessa ogni persona negativa e stava in contatto solo con quelle che erano positive.
Era una maniera per alzarsi la mattina e non sentirsi arrabbiata con il mondo. Era stanca di quella sensazione di rabbia sorda che l'aveva accompagnata durante gli ultimi anni.


- Con la persona con cui si vuole rompere la connessione, devi immaginare di essere connessa da un cordone ombelicale. Devi immaginare di prenderlo con mano destra e di tagliarlo con la mano sinistra. Poi con il pugno destro sollevato in alto auguri le cose migliori per quella persona per tre giorni: mattina e sera.

Aveva seguito il consiglio di Irena e molte delle persone che la facevano soffrire si erano allontanate in cerca di nuove opportunità. Quasi che la decisione fosse interamente opera loro.

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Published on October 16, 2017 05:18
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