Isole di felicità (Laimes salos) - ventiseiesima parte


Foto Živile Abrutytė


Dalla Finlandia era ritornata stanca. La testa le girava ogni giorno. Forse la sua pressione era al minimo na non l'avrebbe mai saputo dal momento che ignorava di misurarla.
Non era che non volesse andare in una farmacia. Era che quando vi passava davanti nemmeno se ne ricordava. Se ne ricordava di solito la mattina presto quando alzatasi sentiva la testa girare e le gambe deboli che non la portavano da nessuna parte. Ma poi prendeva un caffè mangiava qualcosa di dolce e la vita un poco riprendeva a funzionare.
E cosí andava avanti da anni ma questa volta le sembrava tutto piú intenso. Aveva la visione di una realtà diversa. Una realtà aumentata.
Il viaggio in bus, in aereo, arrivare a casa a mezzanotte e la mattina dopo alzarsi presto per andare al lavoro e quel soggiorno assurdo a .... nemmeno si ricordava il nome...in mezzo alla foresta...solo quelle tre ore passate nel centro di Helsinki prima di prendere l'aereo l'avevano fatta sentire di nuovo nel mondo civile se non fosse stato che pioveva fortissimo ed era molto freddo. Comunque aveva ritrovato l'atmosfera le luci i colori e i sapori della grande città che l'avevano nonostante tutto rincuorata e quando aveva preso l'aereo era quasi felice.
 
La vita di tutti i giorni a Vilnius era ricominciata.
Svegliare e preparare Goda e Rebeka, filobus, boulangerie, ufficio e casa di nuovo.
In che era cambiata la sua vita dopo il ritorno?
Avrebbe detto in nulla se non fosse per una sottile e quasi impalpabile sensazione di novità che si portava ora dentro?
Dentro di lei era adesso presente una sensazione di migliore conoscenza dei colleghi che la faceva stare piú calma. Anche aver litigato con Tomas capiva che era stato positivo. Lui era piú rispettoso verso di lei e finalmente sembrava non disprezzarla come prima. Le mostrava una certa dolcezza nei modi.
Quel viaggio aveva cambiato il loro piccolo mondo  almeno.


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Published on October 11, 2017 02:28
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