Isole di felicità (Laimes salos) - ventitreesima parte




La domenica fu orribile.
Non sapeva che avesse. Aveva voglia di piangere. Vedeva solo nero.

- Che mi succede? - esclamò a voce alta in bagno vedendo i suoi occhi gonfi e cerchiati di nero riflessi nello specchio.

Evidentemente qualcosa in lei non funzionava esattamente come avrebbe dovuto funzionare.
Quando le figlie si alzarono il suo umore peggiorò ancora.
Litigavano fra di loro. Erano scontente . Non riusciva a sopportarle.

- Che mi succede ? - non trovava una spiegazione logica adeguata.

Non potevano essere le mestruazioni che le sarebbero venute verso il 10 di novembre. Le aveva da poco avute. Non poteva essere quella la causa.
Che fosse stata Irena?

Irena aveva chiamato Rūta sabato nel pomeriggio dopo che si era risvegliata.

- Fra un'ora saremo a Vilnius - le aveva detto - se vuoi possiamo vederci
- D'accordo vengo 
Lasciare le figlie a casa non era un problema. C'era Natalia. Sarebbero state tranquille. Anche lei sarebbe stata più tranquilla. Tutto il giorno il pomeriggio con Goda, Rebeka, e Natalia soprattutto, le avrebbe annullato ogni volontà di esistere.
Una terapia con Irena sicuramente era ciò di cui aveva bisogno.
Irena era una terapeuta spirituale. Faceva massaggi al corpo per togliere via l'energia negativa.
Si era sposata a un russo, uno dei tanti russi rimasti in Lituania alla fine dell'occupazione.
Egor, a differenza dei molti russi che vivevano a Vilnius, accettava di parlare lituano, non faceva come la maggioranza che se gli parlavi in lituano ti rispondevano in russo in modo arrogante.
Parlava bene lituano, era pacato e non alzava mai la voce come facevano russi e polacchi in filobus quando rispondevano al telefono.
Egor sapeva leggere il passato e vedere a grandi linee il futuro, Irena invece curava l'energia.

Egor aveva venti anni più di Irena. Questa differenza di età aveva creato loro molti problemi a Utena dove abitavano. Vivevano a Utena nella stessa città della madre ma avevano aperto uno studio terapeutico a Vilnius.
Dalia la sua parrucchiera di Utena (l'unico vero legame ancora rimasto con quella città ) l'aveva messa in contatto con la coppia.
Un giorno che Irena le aveva parlato di tutti i problemi che avevano dovuto affrontare per amare Egor perché era russo (razza "non amata" dopo l' indipendenza) perché era vecchio venti anni più di lei, Rūta con la sua spontaneità diretta e ingenua le chiese:
- Ma com'è il sesso con Egor?

Irena scoppiò a ridere per la domanda imprevedibile.

- Meraviglioso - rispose altrettanto candidamente Irena - meraviglioso -ribadí - Egor è ancora un uomo nel pieno delle sue forze.

Durante il massaggio Irena si fermò 
- Rūta...
- Sì?
- Chi è questa donna?
- Che donna?
- Questa donna che ti ha trasmesso tutta questa energia negativa. Ne sei piena! Fa male anche a me lo sento...
Rūta pensò un attimo.

- Forse il mio capo al lavoro, è una donna. Ho la sensazione che sia gelosa di me e che mi odi davvero - Sai...odiare mi sembra un eufemismo. A giudicare da come sei piena credo che se potesse ti cancellerebbe dalla faccia della terra
- Anche io ho questa sensazione
- Ma come può essere accaduta una cosa simile
- Ci ho pensato spesso. Credo che sia cominciato da un mio errore. Tomas, suo marito e mio collega di lavoro, una sera dopo il lavoro mi ha invitato a bere una birra. Sua moglie non c'era. Era fuori per lavoro. Io non volevo accettare. Non mi sembrava bello e corretto ma lui ha insistito. Ho capito che se avessi detto di no, lui si sarebbe offeso ma se avessi detto di sí avrei potuto far ingelosire sua moglie. Trovandomi fra l'incudine e il martello ho detto "Sí". Da quel giorno tutto si è deteriorato. Lui con me prima era gentile. Ora non lo è più. Lei mi odia

A metà notte Irena le aveva inviato un sms: ti ho liberato dall'energia ma ora sto male si è impossessata di me. Sto veramente male. Era un energia negativa potente.

Che Irena le avesse rimandato indietro quell'energia che le aveva tolto per stare meglio lei?
Non vedeva altra spiegazione.

La vita è crudele.


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Published on October 02, 2017 02:21
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