Isole di felicità (Laimes salos) - quindicesima parte

Quando Inga si sedette disse:
- Io non potrei vivere senza questo cielo sopra di me
Rūta si sentí perplessa. che voleva significare Inga? Inga dové capire, perché aggiunse:
- Non potrei vivere senza la mia libertà. Quando fotografo sono fuori all'aperto. Sotto questo cielo che mi accompagna ogni giorno...come potrei vivere senza questo cielo? Quando fotografo i rally sopratutto. Allora ho la polvere, il fango, l'acqua,, il rombo dei motori, l'odore di olio ....e il cielo sopra di me
Rūta davanti alla bellezza dell'apparizione di Inga e la forza delle sue parole provò dolore al cuore.
Le venne di abbassare la testa in segno di sottomissione.
Sí sentiva cosí insignificante davanti alla grandezza di vivere di Inga.
Inga notò un senso di imbarazzo nel volto di Rūta e Inga non era un cuore duro. Era solo piena della sua vita appagante ma era compassionevole.
- Che ti succede Rūta?
- E' il lavoro...mi piaceva tanto all'inizio, ma ora non so dove sbaglio...qualsiasi cosa faccio sbaglio. Mi piaceva vendere. Mi piaceva stare a contatto con i clienti. Ma i direttori non vogliono che faccia questo. Vogliono solo che mi occupi di amministrazione e contabilità. Mi accusano di sbagliare tutto con i clienti. Ma a me non sembra di sbagliare. Forse il mio problema è che sono troppo onesta e diretta. Dico sempre quello che penso. E questo mi ha allontanato dai colleghi..soprattutto con i colleghi di Kaunas ho avuto problemi. Loro sono distanti dalla mia mentalità. Sembra che ancora vivano nella burocrazia sovietica. Hanno un passo lento..lavorare con loro mi ricorda quando lavoravo al ministero. Uguale. Più lavorano e più si dolgono del lavoro. E la direttrice accetta questo, non sembra avere il potere di cambiare le cose
- E' uno strano paese Rūta, questo...la ragione per cui io ho voluto lavorare in proprio è stata la libertà. Tu non sei libera Rūta, lo vedo dai tuoi occhi che sono così tristi. Tu hai talento Rūta. Investi nella fotografia. Compra una nuova macchina...
- Volevo ma era non era vero - interruppe Rūta
- Non ti preoccupare ne troveremo un'altra. Compra un nuovo computer, quello che hai è troppo vecchio e lento. Tu hai talento, riesci a fare ora cose che io ho cominciato a fare dopo un anno...investi, credici e ti libererai di questa schiavitù. Anche tu hai bisogno del cielo sopra di te Rūta non di morire in un ufficio...potevi morire al ministero se non volevi cambiare. Ma hai voluto cambiare e non morire
Rūta capì quello che le diceva Inga e il giogo che portava sul collo divenne leggero. Quasi inesistente.
Guardò il cielo oltre la vetrina della Boulangerie e sentì di appartenergli. Sentì che Inga la proteggeva. Era Inga la madre che non aveva finora avuto?
Era un pensiero che la rassicurava, la calmava. Le piaceva pensarlo.
Ma forse si sbagliava...
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Published on September 26, 2017 07:55
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