Chi s’ è arrubbata ‘a monnezza de Roma ? (Epilogo)
Passarono un paio di giorni, credo. Questa volta, non avevo né bevuto, né bisbocciato. Anzi, stanco per una giornata folle al lavoro, con l’acqua alla gola per rispondere a un bando gara, avevo comprato da Radici, il locale salentino a via Emanuele Filiberto, una porzione di riso patate e cozze a portare via e una burrata. Le avevo mangiate, buttando le confezioni nella pattumiera, tanto sarebbero scomparse, se poi per merito dei mazzamurelli o per qualsiasi altro motivo, era un altro paio di maniche, e poi subito a letto.
Mentre armeggiavo per la cucina, per preparare il caffè e capire dove fossero finiti gli ultimi osvego, ebbi la sensazione che qualcosa non andasse. Mi girai verso la pattumiera. Era piena. Sospirai. Non avevo sognato tutto… E in qualche modo, Baillardo ce l’aveva fatta.
Il silenzio fu interrotto dal suono di un canto, proveniente da migliaia e migliaia di voci.
Compagni avanti, il gran Partito
noi siamo dei lavoratori.
Rosso un fiore in petto c’è fiorito
una fede ci è nata in cuor.
Corsi alla finestra del salone. Per viale Manzoni e via Principe Eugenio, marciava una folla sterminata di mazzamurelli, alzando il pugno chiuso verso il cielo e cantando l’Internazionale. Molti portavano bandiere rosse, ritratti di Marx e striscioni di ogni dimensione e colore.
Su alcuni d questi era scritto La proprietà è un furto, Proletari di tutto il mondo unitevi , Potere a chi lavora, ma, sulla maggior parte, spiccava un Sindaca caccia li sordi…
Così fu il mio turno, di scoppiare a ridere senza ritegno.
Anche nella mia famiglia abbondano anarchici e marxisti, nonno Ottavio se la passò brutta con i fascisti e ho persino un cugino che ha fondato un suo personale partito comunista, non sono mai stato interessato alla politica attiva: in compenso, mi ha sempre affascinato l’estetica delle grandi manifestazioni…
Uno dei ricordi che ho da bambino, sono le manifestazioni del 77, che percorrevano Viale Manzoni, con tante bandiere e slogan ritmati
Probabilmente avrà avuto ragione Ionesco, saranno diventati tutti notai, ma quella massa di persone ha colpito il mio immaginario: per cui, mi sono divertito a rendere loro omaggio, sperando che vi siate divertiti a leggere questo racconto, tanto quanto io mi sono divertito a scriverlo..
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