Un saluto a Massimo Mongai
Come molti sanno, ho cominciato tardi a leggere fantascienza: di fatto, sono cresciuto a forza di libri di Lovercraft, di Verne e di Salgari e forse proprio questo mi ha fatto nascere l’amore per lo steampunk.
Mi avvicinai alla fantascienza intorno ai venticinque anni: diedi una mano a un mio amico a far pulizia della biblioteca, che sta scoppiando e per evitare di fargli buttare una pila d’Urania, decisi di prendermeli sul groppone io.
Mi cadde subito l’occhio Memorie di un cuoco d’astronavi, che mi parve bizzarro: diedi un’occhiata veloce al cognome, Mongai e mi venne spontaneo pensare
Sarà roba giapponese, tipo Star Blazer o Capitan Harlock… Damoce un’occhiata
Scorrendo le pagine, mi resi conto subito del mio errore: feci così una serie di scoperte. La prima è che anche gli italiani e i romani sapessero scrivere fantascienza, cosa che davo tutt’altro che scontato.
Poi che questa potesse far ridere e che fosse anche trascrizione immaginifica del proprio quotidiano e delle proprie contraddizioni.
Così senza Rudy “Basilico” Turturro, non sarei diventato uno scrittore e di questo sono grato a Massimo. Ebbi la fortuna di conoscerlo dal vivo in un evento all’Elsa Morante… Anche se su tante cose non siamo stati d’accordo, mi dispiace tanto che ci abbia lasciati… E spero che dall’altra parte, si trovi in un mondo con poca soia, ma con tanto buon cibo e vino…
Perchè la soia, come diceva bene Turturro,
salverà l’umanità dalla fame, ma lascerà anche viva a chiedersi se ne valeva la pena
Per chi vuole, I funerali di Massimo si terranno domani 3 novembre, ore 11, alla chiesa di San Filippo Neri in Eurosia, via delle Sette Chiese 101, a Garbatella
Alessio Brugnoli's Blog

