Mantova numero 15
Oggi è online il programma del Festivaletteratura di Mantova. L'edizione numero 15 si svolgerà dal 7 all'11 settembre, e come sempre, come nella tradizione, è tanto ricca di appuntamenti da rappresentare – per molti, me compresa – una riserva confortante di idee per tutto l'anno successivo.
Insh'allah, se il ciel mi assiste, come si dice dalle 'mie' parti, ci sarò anch'io, anche quest'anno. Con gioia. Soprattutto perché è un tema – questo sul quale si concentreranno molti incontri – che a me è molto caro. Gli arabi veri, reali, quelli che sono scesi nelle piazze Tahrir di tutta la regione. Gli invisibili ora visibili, e che però – vedi quello che alcuni dei miei colleghi (giornalisti) hanno detto, scritto e fatto sugli attentati terroristici di Oslo e Utoya – hanno ancora tanta strada da fare per riconquistare, presso un'opinione pubblica occidentale non solo impaurita ma anche pavida, molta della dignità che abbiamo loro tolto. Qualche indicazione sugli incontri ai quali sono stata invitata a partecipare: intanto, la presentazione dell'archivio del festival, e cioè i computer in giro per Mantova attraverso i quali sarà possibile srotolare il filo della storia recente degli arabi, attraverso gli scrittori che hanno partecipato al festival nelle scorse, tante edizioni. E poi Alaa al Aswani, che a Mantova presenterà – freschissimo di stampa – la sua Rivoluzione Egiziana, che ho curato e tradotto per Feltrinelli, raccolta degli articoli che Aswani ha scritto e pubblicato sui giornali egiziani. Articoli, lo scoprirete, spesso visionari, visto quello che è successo il 25 gennaio 2011. Invitati anche due blogger, in rappresentanza di quelle generazioni (giovani) che hanno fatto le rivoluzioni: l'egiziano Ramy Raoof e la bahreini Amira al Husseini. Molto acuti, entrambi. E per legare le rivoluzi0ni arabe a noi, Gad Lerner e Tahar Lamri, due intellettuali le cui origini sono proprio lì, sulle altre rive del Mediterraneo. Di Libia e non solo parlerà invece Hisham Matar con una delle nostre più importanti arabiste, Elisabetta Bartuli.
Mantova è una di quelle occasioni ormai rare – food for thought – in cui si può riflettere soppesando le parole, di fronte a un pubblico altrettanto raro. Attento. E' un'occasione da non perdere, per chi c'è già stato, e dunque ne conosce il valore. E per chi deve ancora scoprire l'Italia migliore, in buona parte rappresentata dal pubblico dei lettori del Festivaletteratura.


