Simonetta Lamberti, Giuseppe Di Matteo e Cocò Campolongo e i bambini uccisi dalle mafie

bimbi_615x340Ieri leggevo i vostri commenti durante Gomorra: molti hanno scritto che le mafie non uccidono i bambini, che non li minacciano, che non li usano.
Ascoltate questa intercettazione, risale al maggio scorso.



 È una telefonata tra il boss Antonio Genidoni e l’affiliato Emanuele Esposito che al telefono è disperato perché gli hanno appena ammazzato padre e fratello in un agguato di camorra, per vendicare un omicidio avvenuto qualche giorno prima.


Aiutatevi nella comprensione con la trascrizione:



Genidoni: «Mo è schiattamm acap pur a lor, mo e pigliamm a tutti quanti, uomini creature, femmine».
Esposito: «Mo piglio le bombe è gliele butto nelle case sull’anima di Ciro… devo andare solo in galera mo! Mo prendo le bombe è gli uccido le creature. Sull’anima di Ciro… è inutile che piango… non ci sta niente da fare».
Genidoni: «Mo scendo pure io».
Esposito: «Mo amma accirer. Dobbiamo sterminare tutta la famiglia….le bombe… devo buttare le bombe mo’! le bombe …non …incomp… le pistole ora!».



 


“Mo prendo le bombe è gli uccido le creature” è dialetto napoletano, ma immagino che il senso di questa frase lo abbiate compreso tutti.


Dire che le mafie non tocchino i bambini, che la loro etica e il loro codice morale glielo impediscano, significa attribuir loro valori che non sono mai appartenuti alla criminalità organizzata di ogni latitudine.


Simonetta Lamberti, Giuseppe Di Matteo, Cocò Campolongo e le decine di bambini uccisi dalle mafie, ne sono la tristissima, insopportabile testimonianza.




L'articolo Simonetta Lamberti, Giuseppe Di Matteo e Cocò Campolongo e i bambini uccisi dalle mafie sembra essere il primo su Roberto Saviano Online.

 •  0 comments  •  flag
Share on Twitter
Published on June 15, 2016 05:16
No comments have been added yet.


Roberto Saviano's Blog

Roberto Saviano
Roberto Saviano isn't a Goodreads Author (yet), but they do have a blog, so here are some recent posts imported from their feed.
Follow Roberto Saviano's blog with rss.