Ti Presento Rhys Hughes
      Consueto appuntamento in cui presento le nuove uscite e cerco di spiegare perchè le ho scelte. Come al solito, prendila con beneficio di inventario: in fondo è l'oste che parla del suo vino.
   «Meno di un fantasma su dieci si avvale delle scale»
«Meno di un fantasma su dieci si avvale delle scale»
Lui ama definirsi un absurdist, ma è un'etichetta che a mio parere si presta poco a descriverlo. Almeno, io quando la leggo o la sento sono sempre portato a pensare a qualcosa di meno poliedrico e strutturato.
In ogni caso, nel mio scaffale mentale, io preferisco collocarlo (come hanno fatto altri) tra Borges e Calvino, tra la tradizione del realismo magico e il fioretto dell'ironia.
Se hai letto Il Disgregatore Astrale, probabilmente ti aspetterai anche dal Festival dei Fantasmi un'ambientazione poetica, scanzonata e ricca di invenzioni sorprendenti.
Ma non è così.
Nel Festival le invenzioni -ovviamente- ci sono, ma restano ben incastrate in una narrazione tanto forte e sofisticata, quanto di impronta più tradizionale.
La presenza dei fantasmi, gli elementi soprannaturali, i colpi di scena: tutto è inserito in una generale assenza di stupore, con uno straordinario uso dello straniamento. Rhys ci immerge talmente bene nella storia che non percepiamo affatto meno reali i non-morti che alludono alle loro tecnologie di amplificazione. O non ci meravigliamo se il pozzo (magico?) «viene usato di rado, ma è sottoposto a rigorosa manutenzione, a norma di legge».
Così come non ci sembra irreale tutto il setting, che invece attraversiamo trascinati dalla suspense. E sentendo quasi sulla pelle l'atmosfera cupa e dark.
E persino l'idea di fondo della novelette, il time travel , raccoglie la lezione del realismo magico.
Hughes regala una fisica materiale alla metafora ("incarna la metafora" come ha detto Rosalba Campra del dittatore mostruoso dell'Autunno del Patriarca).
E così il protagonista si muove nello spazio, «torna indietro nel tempo fino al principio di tutto», scendendo fisicamente scale e livelli di un'oscura caverna.
Insomma, proprio niente a che fare con mantelli bianchi e ghostbusters. E nemmeno con i castelli scozzesi che magari ti vengono in mente se leggi il titolo.
Anzi, è proprio tutta un'altra storia.
Il Festival dei Fantasmi Il disgregatore astrale
    
     «Meno di un fantasma su dieci si avvale delle scale»
«Meno di un fantasma su dieci si avvale delle scale»Lui ama definirsi un absurdist, ma è un'etichetta che a mio parere si presta poco a descriverlo. Almeno, io quando la leggo o la sento sono sempre portato a pensare a qualcosa di meno poliedrico e strutturato.
In ogni caso, nel mio scaffale mentale, io preferisco collocarlo (come hanno fatto altri) tra Borges e Calvino, tra la tradizione del realismo magico e il fioretto dell'ironia.
Se hai letto Il Disgregatore Astrale, probabilmente ti aspetterai anche dal Festival dei Fantasmi un'ambientazione poetica, scanzonata e ricca di invenzioni sorprendenti.
Ma non è così.
Nel Festival le invenzioni -ovviamente- ci sono, ma restano ben incastrate in una narrazione tanto forte e sofisticata, quanto di impronta più tradizionale.
La presenza dei fantasmi, gli elementi soprannaturali, i colpi di scena: tutto è inserito in una generale assenza di stupore, con uno straordinario uso dello straniamento. Rhys ci immerge talmente bene nella storia che non percepiamo affatto meno reali i non-morti che alludono alle loro tecnologie di amplificazione. O non ci meravigliamo se il pozzo (magico?) «viene usato di rado, ma è sottoposto a rigorosa manutenzione, a norma di legge».
Così come non ci sembra irreale tutto il setting, che invece attraversiamo trascinati dalla suspense. E sentendo quasi sulla pelle l'atmosfera cupa e dark.
E persino l'idea di fondo della novelette, il time travel , raccoglie la lezione del realismo magico.
Hughes regala una fisica materiale alla metafora ("incarna la metafora" come ha detto Rosalba Campra del dittatore mostruoso dell'Autunno del Patriarca).
E così il protagonista si muove nello spazio, «torna indietro nel tempo fino al principio di tutto», scendendo fisicamente scale e livelli di un'oscura caverna.
Insomma, proprio niente a che fare con mantelli bianchi e ghostbusters. E nemmeno con i castelli scozzesi che magari ti vengono in mente se leggi il titolo.
Anzi, è proprio tutta un'altra storia.
Il Festival dei Fantasmi Il disgregatore astrale
        Published on March 04, 2011 06:36
    
No comments have been added yet.
	
		  
  Giuseppe Granieri's Blog
- Giuseppe Granieri's profile
- 68 followers
      Giuseppe Granieri isn't a Goodreads Author
(yet),
but they
do have a blog,
so here are some recent posts imported from
their feed.
    
   


