Mia Another's Blog, page 3

October 11, 2014

A Devil in Paris - Devil May Cry

Castiel cercava di prendersi cura di me al meglio che poteva, ma quel corso gli portava via un sacco di tempo. Non si trattava solo delle lezioni che dava ai futuri host, ma anche di appuntamenti e cene insieme ai responsabili del progetto. L'agenzia per la quale lavorava era composta per la maggior parte da donne, ed era inevitabile che lui ci avesse a che fare.
Quando riusciva a passare del tempo con me, mi chiedeva cosa avessi intenzione di fare e mi accontentava proprio come avrebbe fatto un padre con una bambina. Sembrava quasi il suo modo di farsi perdonare.
La maggior parte delle sere, però, era impegnato a soddisfare le altre. Non mi raccontava nulla, usciva senza accennare alla sua compagnia e tornava tardi. Molto tardi.
Io mi addormentavo solo quando lo sentivo rientrare, quando si sdraiava stancamente accanto a me. Non conoscevo i nomi, né i volti delle donne che frequentava, ma avevo imparato a distinguerle tra loro, e gli avevo affidato dei nomignoli. Ad esempio, quando Castiel usciva con B., i suoi vestiti restavano impregnati di un profumo femminile aggressivo e pungente. Se tornava da un appuntamento con R., gli trovavo addosso macchie di rossetto rosso sangue.
Quella che odiavo di più era N., perché sembrava consumarlo fino all'anima. Lo lasciava stanco, esausto e stressato, e lo teneva con sé fino a notte fonda, a volte fino al mattino.
Ero gelosa, ero gelosa da morire. Mi sforzavo di non pensarci, ma la mia mente vagava da sola a immaginare cosa quelle donne facessero con lui, e alcune notti piangevo a dirotto, mi chiudevo in bagno, abbracciavo la sua giacca, poi rimettevo tutto a posto e andavo a dormire.
Una sera, lui tornò a casa prima del previsto. Non lo sentii arrivare. Mentre piangevo, appoggiata con la schiena sulle piastrelle gelide, lui bussò alla porta del bagno, e mi chiamò delicatamente.
Sobbalzai. Non sapevo da quanto tempo fosse lì, ma ero certa che mi avesse sentito frignare e mugolare, perché lo facevo sempre ad alta voce. Cercai di rimettermi in sesto e uscii fingendomi disinvolta, ma lui mi sollevò il viso, vide i miei occhi gonfi e sconvolti, e sospirò pesantemente.
Mi guardò negli occhi. Sembrava dispiaciuto, ferito, frustrato.
"Scusami." mormorò.
Mi abbracciò e mi tenne stretta. Il tessuto del suo cappotto mi pungeva, anche attraverso la mia camicia da notte sottile.
"Mi dispiace." mi disse ancora, con la voce rauca.
"Non è colpa tua. Dovrei smetterla di pensarci, dopotutto me lo hai sempre detto..."
"Emily."
"Mi hai sempre detto che non abbiamo quel tipo di relazione, ma non riesco ancora ad abituarmi."
"Non devi essere gelosa di me."
"Lo so, lo so. Non sono l'unica, e non lo sarò mai."
Mi accarezzò i capelli e mi sussurrò qualcosa che mi provocò un brivido dietro la schiena:
"Però sei l'unica che mi fa stare bene. Delle altre non m'importa niente."

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Published on October 11, 2014 08:23

October 10, 2014

A Devil in Paris - Devil's pet

A volte, Castiel rincasava molto tardi e rimanevo da sola tutto il giorno. Ci eravamo stabiliti in un appartamento piuttosto ampio, in centro.
In quelle occasioni, Mami veniva a farmi visita, con l'intento di lenire più la sua solitudine che la mia. Si piantava sul nostro divano per ore, e parlava come una vera donna frustrata. La maggior parte delle volte mi raccontava di suo figlio. Ne era completamente assuefatta e innamorata, quasi come le sue clienti dell'host club.
"È molto bello, vero?" mi ripeteva in continuazione. "Bello, intelligente, e bastardo come suo padre. Avrei voluto vederlo più spesso da bambino, ma Gabriel lo ha tenuto tutto per sé."
A volte chinavo la testa e restavo in silenzio. Non sapevo proprio come risponderle.
"Anche le mie ragazze lo adorano. Tu come hai fatto ad incontrarlo? Non sei come quelle che si porta a letto di solito."
"Io... lavoravo al Charming Devil." risposi con le guance in fiamme.
"Oh. Castiel non mi ha mai parlato di te nelle sue lettere, eppure mi racconta sempre ogni cosa. Ultimamente, mi ha persino parlato di un certo gattino che si è intrufolato nel locale."
Strinsi i denti.
"Un gattino?"
"Sì, una gattina randagia. Di notte se la ritrovava in casa, e aveva preso l'abitudine di dormire nel suo letto. Alla fine l'ha adottata e l'ha chiamata Emily, come te."
Da una parte avrei voluto ridere, ma decisi di non commentare, e attendere che Castiel tornasse per chiedergli spiegazioni.
Le offrii dell'altro tè per cambiare argomento, ma Cassandra insisté:
"Sono preoccupata. Castiel è allergico al pelo dei gatti. Dovrei convincerlo a sbarazzarsene il prima possibile."
"Suo figlio non le ha detto la verità." sbottai irritata. "In realtà, è stato lui stesso a portare a casa quel... gatto. Ed anche quando cercava di scappare, glielo impediva."
"Davvero? Non gli sono mai piaciuti gli animali."
"Ah, secondo me, invece, quella gattina gli piace molto. Le ha persino comprato un collare con il suo nome inciso. Simile al mio ciondolo, vede?"
Mami mi scrutò con un'aria inquisitoria e gelida degna di suo figlio. Scosse la testa lentamente e mi disse:
"Sì, a lui piace scrivere il proprio nome sulle cose che gli appartengono. Da piccolo, lo faceva sempre."


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Published on October 10, 2014 16:39

October 7, 2014

Un messaggio da I. M. Another: A Devil in Paris

Desidero ringraziare chiunque abbia letto il mio romanzo, o anche solo qualche riga di esso.

Il seguito di Charming Devil è attualmente in lavorazione e, per quanto mi stia dedicando totalmente ad esso, è inevitabile che richieda una buona quantità di tempo. È in corso anche la traduzione inglese del romanzo, e ciò non velocizza i tempi.

Per ovviare all'attesa, ho quindi deciso di scrivere questa mini-serie, intitolata A Devil in Paris . La serie sarà pubblicata solo sul blog, in piccoli capitoli, narrati da Emily in prima persona, come una sorta di diario.

Gli eventi di  A Devil in Paris prendono luogo poco dopo la fine di Charming Devil e prima del suo seguito. In questo modo, sarà possibile tenere traccia della storia.
Non ho ancora deciso se questi capitoli verranno in seguito raccolti in un e-book, ma lo ritengo improbabile.

  A Devil in Paris non interromperà quelli che sono gli altri post che ogni tanto compariranno sul blog.

Ho creato una pagina Facebook di Charming Devil, e cercherò di farmi presente, anche se non sono un tipo da social network.
A presto, quindi.
I.M.
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Published on October 07, 2014 10:38