Sergio Nava's Blog

“Doppia Morale” – Il 19 aprile IN LIBRERIA

Il 19 aprile in libreria il noir “Doppia Morale”, di Sergio Nava (Leone Editore), con la postfazione dello scrittore spagnolo Carlos Zanón.

Qui tutti il link utili dove leggere una preview ed acquistarlo:

LEONE EDITORE

AMAZON

FELTRINELLI

MONDADORI

GOODREADS

SINOSSI

Una giovane ragazza spagnola, Eva Hoyo, nuora del miliardario Jordi Martínez, viene uccisa a Lanzarote e il corpo gettato nell’oceano.

Il caso viene affidato a un ex giornalista investigativo, Stefano Izzo, ora detective privato presso un’importante agenzia britannica. L’uomo, deluso e amareggiato dalla vita e dal declino etico del giornalismo ormai abbandonato, vive su una piccola isola siciliana, dove conduce un’esistenza quasi di solitudine se non fosse per quei pochi amici.

Come suo primo caso, Izzo ha un compito molto semplice da svolgere: è pagato per evitare che il marito di Eva, Jorge Martínez, sia incriminato per l’omicidio, essendo il principale sospettato. Ma dopo che anche il figlio del magnate viene ammazzato, per Izzo il caso comincia a complicarsi pericolosamente, soprattutto quando il duplice omicidio si scoprirà essere legato a un clan camorristico con il quale l’investigatore si ritroverà a fare i conti.

Inizia così un’avvincente quanto adrenalinica caccia all’uomo che lo porterà a fare tappa nei principali porti del Mediterraneo, tra cui Barcellona, Marsiglia e Napoli, dove capirà di essersi invischiato in una realtà criminale dalle mille sfaccettature che, andando contro tutti, cercherà di smantellare e far emergere le ambiguità che si celano dietro.

La colonna sonora di “Doppia Morale”

Ogni noir che si rispetti ha la sua colonna sonora.

Ecco una playlist con alcuni dei brani che troverete in “Doppia Morale”.

Un mix internazionale: dalla Spagna alla Grecia, fino al pop britannico e al jazz statunitense.

Clicca a questo link per ascoltare la Playlist su Spotify.

Enjoy!

Caccia al Colpevole – La Finale

hai indovinato chi ha ucciso Eva Hoyo?SCRIVICI E Assicurati una Copia Autografata di “Doppia Morale”

Hai letto tutti gli indizi.

Hai conosciuto quasi tutti i personaggi.

Ora è il tuo turno.

Chi ha commesso il primo omicidio, quello del “peccato originale” legato a Eva? E perchè?

Al primo lettore che individuerà il colpevole e si avvicinerà alla motivazione dell’omicidio sarà inviata una copia autografata dall’autore.

INVIATECI LE VOSTRE ACCUSE, COMPLETE DI NOME E MOVENTE, ENTRO E NON OLTRE VENERDI’ 31 MARZO (SCADENZA PROLUNGATA!)

*****SCRIVETE A: doppiamorale@gmail.com*****

AD APRILE IN LIBRERIA…

“Doppia Morale”, il noir di Sergio Nava in uscita nel marzo 2023, è un noir internazionale.

“Un noir mediterraneo”.

Copre un’area geografica che si estende tra due isole: quella canaria di Lanzarote e quella siciliana di Marettimo. In mezzo, le tappe-chiave di Barcellona, Marsiglia e Napoli. Tre città letterarie. Tre città, i cui colori, odori e sapori, insieme a tutte le loro contraddizioni, esplodono all’interno del romanzo.

“Doppia Morale” è –in primis– la storia di una ricerca e di una vendetta. Entrambe sono portate avanti dal detective Stefano Izzo, il protagonista.

Che dovrà trovare il responsabile della morte di Eva Hoyo. E, a seguire, risolvere e provare a fermare una catena di omicidi che si susseguono nelle pagine del romanzo.

Laurence et Francine Martigny

Marsiglia.

L’iconico quartiere del Panier.

Due sorelle offrono rifugio ad un ricercato internazionale.

E’ armato.

“Solo una settimana”, le aveva implorate.

Pagheranno per questo un prezzo molto alto.

Troppo alto.

Leggi i prossimi “post” e raccogli gli indizi: invia il nome dell’assassino di Eva Hoyo e il movente a doppiamorale@gmail.com

***Solo così potrai assicurarti una copia autografata di “Doppia Morale”***

LAURENCE ET FRANCINE

Mi persi un paio di volte, nel labirinto del Panier. Arrivai in Rue des Moulins appena in tempo per scorgere due sagome femminili che si affrettavano verso la porta di ingresso rossa del numero 12, con tre pesanti buste della spesa in mano. Non ne compresi l’età, poiché mi davano le spalle.

Notai però -istintivamente- il fondoschiena di quella che sembrava -apparentemente- la più giovane. I suoi capelli castani scivolavano naturalmente sulle spalle. Un culo decisamente perfetto, il suo, su cui aderivano alla perfezione un paio di jeans che ne facevano ulteriormente risaltare -se mai fosse stato necessario- le forme scultoree.

Per una volta non fu un mero interesse maschile, a spingermi a quel tipo di osservazione. Fu -lo giuro- la necessità di fissare nella mente particolari che potessero rivelarsi decisivi, in quell’habitat a me estraneo.

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John Selling

Il capo.

L’inglese che manovra a distanza i movimenti del protagonista.

Perché John Selling crede fortemente nelle abilità investigative di Izzo.

Non è però disposto a perdonarne gli errori.

O i colpi di testa.

Passerà Stefano Izzo il test?

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JOHN

Istintivamente -né ricordo ancora bene il perché- applicai uno dei primi insegnamenti delle tecniche di pedinamento appresi nel mio periodo di training alla Double II.

“Se dovete seguire qualcuno, ricordate che c’è una sola cosa che quella persona avrà sempre con sé. Secondo voi, perché le grandi multinazionali del web vi chiedono continuamente di rendere nota la vostra posizione, quando aprite determinate Apps? Perché sapere dove siete, quali luoghi frequentate, quali città visitate, conferisce loro un immenso potere in termini di dati. Avete tutti una spia nelle vostre tasche. E quella spia, quel Grande Fratello, l’avete fatto entrare voi stessi nella vostra vita. Il cellulare è la spia che non vi abbandona mai. Per questo, noi della Double II dobbiamo trarre il massimo vantaggio da questa arma di controllo di massa”.

Così aveva sentenziato John Selling. Il mio mentore nel mondo investigativo.

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Xavi Pujol

Xavi Pujol è un detective privato catalano.

Assiste l’agenzia  Double II , per cui lavora Stefano Izzo, nei casi più complicati.

A Barcellona è la “spalla” di Izzo.

Un bravo ragazzo. Un ottimo detective.

Poco votato all’azione però.

Pagherà, per questo, un conto salato.

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XAVI

“Vedo che te la sei cavata benissimo da solo”, scherzò Xavi al telefono, trenta secondi dopo il mio scatto da sprinter, mentre ancora ansimavo dalla fatica, temendo un infarto.

Riuscii solo a sussurrare, con un filo di voce: “ottimo lavoro, ragazzo. Ora faccio io da badante allo stronzetto. Ti chiamo più tardi, o se ho bisogno di rinforzi. Ritieniti libero fino al turno di notte”.

“OK capo”, rispose il catalano, senza trattenere le risate, nel sentirmi sull’orlo di un’implosione coronarica.

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Ciro D’Ambrosio

Giornalista napoletano.

Cronista di razza.

Conosce una sola cosa. Le strade di Partenope.

In quelle si avventura, alla ricerca di indizi per l’amico Stefano Izzo, che lo possano aiutare a risolvere l’Enigma.

L’omicidio di Eva Hoyo.

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CIRO

“Dammi qualche minuto”, rispose la voce all’altro capo del telefono.

Ciro sapeva che quando parlavo così di cosa seria si trattava. E non era il caso di perdere troppo tempo in chiacchiere. Ovviamente valeva anche viceversa. Regola non scritta, tra professionisti che si rispettano.

Ciro mi richiamò dopo neppure mezz’ora, mentre ero già alla mia terza birra Moritz.

“Se è la persona che credo, non sta più a Napoli. 25 anni, pregiudicato per spaccio e rapina a mano armata, dopo due anni di carcere è sparito dalla circolazione. Pare abbia uno zio a Barcellona, di più non so”.

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Assunta Esposito

La moglie, italiana, di Jordi Martínez.

Donna pia e di solidi principi. Donna di nobili discendenze borboniche. E di solide origini napoletane.

Una donna che vive all’ombra del marito.

Ne conosce i segreti. Ne sopporta i tradimenti.

L’insospettabile per eccellenza.

Ha commissionato lei l’omicidio della nuora Eva Hoyo?

E se lo ha fatto… perché?

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ASSUNTA

Donna Assunta, dalle foto, marciava con eleganza verso i 60.

Perché avrebbe dovuto far uccidere la nuora?

Aveva visto qualcosa?

In ogni caso, la signora Assunta si trovava a Barcellona (Lanzarote non le era mai piaciuta…), crogiolandosi per la sorte del figlio (della nuora già in obitorio, come ad ogni suocera che si rispetti, non gliene fotteva assolutamente nulla).

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Maria Domènech

Maria è una giornalista d’inchiesta.

Maria, l’indipendentista catalana.

L ‘alter ego , la coscienza parlante, del protagonista, Stefano Izzo.

E’ lei a instradarlo sulla pista giusta a Barcellona.

Sarà ancora lei a non perdonargli mai la morte più tragica avvenuta tra le pagine del romanzo.

E sarà sempre lei a realizzare l’inchiesta giornalistica più fragorosa di questa dannata storia.

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MARIA

Maria, bona nit… ”

“L’hai ucciso tu?” Dopotutto era una giornalista, la mia amica catalana.

“ Non fa differenza chi lo abbia ucciso. L’importante è che quel figlio di puttana sia sottoterra. Ora Rocío può riposare in pace ”.

“ Avevi detto che stavi andando ad ucciderlo, la sera in cui lui ha ammazzato Rocío. Sei stato tu? ”

Rimasi in silenzio.

“ Avresti dovuto consegnarlo alla giustizia ”.

“ A quale giustizia? A quella che -dopo qualche anno- l’avrebbe fatto uscire dal carcere per buona condotta? ”

“ Non troverai comunque pace. Uccidere non serve a nulla ”.

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Rocío Hernández

Una giovane andalusa si aggira per le pagine del romanzo.

E’ così bella da aver fatto perdere la testa a metà della popolazione maschile di Barcellona.

Occhi e capelli di un nero profondo e passionale.

Lei tuttavia pensa alla sua carriera. E al suo amore ritrovato.

Stefano Izzo, protagonista del romanzo.

I giorni di Rocìo sono però contati.

Terribilmente contati.

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ROCIO

“Andiamo a casa mia?”, interruppe lei, fermando quella che rischiava di diventare una copulazione en plen air. Sul suo volto si era stampato un leggero rossore, dopo che aveva calato ogni difesa.

In quel momento non avevo davanti la manager impegnata e di successo: avevo davanti la vera Rocío, l’andalusa vulcanica trapiantata a Barcellona col preciso compito di farmi perdere la testa. Ed era per questa Rocío, quella vera, che avevo nuovamente -e completamente- perso la testa. Per la seconda volta nella mia vita.

“Vale”, mi limitai a rispondere, conscio che stavo per affrontare l’ultima tappa di un percorso disegnato su misura per la notte. Quasi certamente studiato a tavolino.

Sarebbe stata la tappa più bella, quella attesa per ventiquattro mesi.

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