Ask the Author: Veronica Rosazza Prin
Answered Questions (3)
Veronica Rosazza Prin
Il miglior modo per superare il blocco dello scrittore è leggere. Si trae sempre ispirazione dal lavoro degli altri: impariamo cosa fare e cosa evitare.
Veronica Rosazza Prin
Questa è una domanda che mi fanno spesso.
In nome mio
è un romanzo particolare, senza dubbio. Può piacere molto o non piacere affatto. La trama, però, è ciò che attira maggiormente l'attenzione del potenziale lettore.
Dunque, come mi è venuta l'idea?
Tutti quanti, nella vita, ci siamo trovati almeno una volta di fronte a una crisi mistica; uno di quei momenti in cui sentiamo il bisogno di sicurezza, ricerchiamo certezze, ci poniamo domande sulla vita, l'universo e tutto quanto. Beh, nel 2015 mi trovavo proprio in una di quelle situazioni.
La domanda su cui rimuginavo era niente di meno della "domanda fondamentale": perché?
Ponendo la mia fede cristiana alla base del ragionamento, la cosa continuava non avere troppo senso. Perché Dio (Allah, YHWH o comunque lo/la vogliamo chiamare) ci avrebbe messo su questa Terra, persi, a soffrire e a lottare? Dio, tanto buono e misericordioso: perché non darci semplicemente la ricompensa eterna? Perché metterci alla prova?
La risposta non poteva essere semplice. E così, nemmeno In nome mio lo è.
Rifacendomi alla tradizione mitologica delle grandi religioni monoteiste, ho voluto dare forma a quelle che sono state le mie riflessioni. Che il risultato sia buono o meno, spetta ai lettori dirlo. Io sono già soddisfatta del fatto che una professionista come Chiara Castello e una casa editrice rispettata e affermata come Santelli abbiano apprezzato il mio lavoro e creduto nell'opera.
Dunque, come mi è venuta l'idea?
Tutti quanti, nella vita, ci siamo trovati almeno una volta di fronte a una crisi mistica; uno di quei momenti in cui sentiamo il bisogno di sicurezza, ricerchiamo certezze, ci poniamo domande sulla vita, l'universo e tutto quanto. Beh, nel 2015 mi trovavo proprio in una di quelle situazioni.
La domanda su cui rimuginavo era niente di meno della "domanda fondamentale": perché?
Ponendo la mia fede cristiana alla base del ragionamento, la cosa continuava non avere troppo senso. Perché Dio (Allah, YHWH o comunque lo/la vogliamo chiamare) ci avrebbe messo su questa Terra, persi, a soffrire e a lottare? Dio, tanto buono e misericordioso: perché non darci semplicemente la ricompensa eterna? Perché metterci alla prova?
La risposta non poteva essere semplice. E così, nemmeno In nome mio lo è.
Rifacendomi alla tradizione mitologica delle grandi religioni monoteiste, ho voluto dare forma a quelle che sono state le mie riflessioni. Che il risultato sia buono o meno, spetta ai lettori dirlo. Io sono già soddisfatta del fatto che una professionista come Chiara Castello e una casa editrice rispettata e affermata come Santelli abbiano apprezzato il mio lavoro e creduto nell'opera.
Veronica Rosazza Prin
Se potessi viaggiare in uno dei mondi dei miei libri preferiti, sceglierei senza dubbio il Wizarding World di J. K. Rowling. Smistata in Hufflepuff dal Cappello parlante, mi distinguerei nelle lezioni di Incantesimi e nelle ore di Divinazione, mentre sarei una frana a Volo come lo sono sempre stata in Giannastica nella vita reale.
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