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    Gdl Luglio - Alta fedeltà 
    
  
  
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        message 1:
      by
      
          Manuela
      
        
          (new)
        
        
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      Jul 23, 2024 03:15AM
    
    
      È un libro che non mi ha entusiasmata e che mi ha lasciato davvero poco, nonostante si lasci leggere per la scrittura scorrevole e la semplicità della trama. Il libro è in prima persona ed è il protagonista Rob che rende partecipi i lettori delle sue vicissitudini sentimentali, enumerando le sue delusioni amorose dalla prima alla più recente. A parte queste digressioni sul passato, la storia segue l'andamento cronologico dei fatti. Numerose sono le citazioni musicali e credo che un intenditore o, comunque, chi conosca tutte le canzoni citate, apprezzerebbe maggiormente il libro. La musica ha sicuramente un ruolo non indifferente e più volte viene ribadito il suo potere liberatorio, in grado di azzerare i cattivi pensieri, di infondere energia, ma anche la sua capacità di accompagnare i nostri stati d'animo. Sicuramente un'affermazione veritiera, peccato che il tutto venga sempre appesantito dall'elenco di canzoni a me quasi completamente sconosciute. Anche il tema legato all'inizio ed alla fine di una relazione offre un buon potenziale e ci sono anche valide analisi: dal tormento del sentirsi inadeguato, all'invidia per chi riesce a realizzarsi, alla paura della morte che condiziona e preclude tante cose, alla delusione dovuta ad irrealistiche aspettative amorose... ma il tutto viene argomentato molto male, senza un nesso logico tra una vicenda e l'altra. La scrittura è semplice, vi sono numerosi elenchi ed anche numerose precisazioni tra parentesi, che interrompono i pensieri. Una lettura leggera, ma che non mi sento di consigliare.
    
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      Non è un libro entusiasmante, sono d'accordo, ma abbastanza divertente e sincero.Ho apprezzato molto alcuni aspetti, principalmente la resa del rimuginio costante, ossessivo, solipsistico e desolante del protagonista. Insoddisfatto di tutto, incapace di assumersi le proprie responsabilità e abilissimo nell'addossarle ad altri, indugia nel tiepido limbo di un'adolescenza abnorme.
Per certi versi mi ha ricordato alcune opere americane, di Roth in particolare, benché quelle siano condotte con uno stile ben più deciso, caustico e irridente, per esempio Lamento di Portnoy.
La musica come chiave di lettura del mondo, viatico per la vita, discriminante per valutare gli altri, ora ambito di lavoro, ora motivo di supporto, fonte delle emozioni più autentiche è un tema altrettanto ossessivo: le classifiche continuamente rimaneggiate, certi pezzi e certi cantanti usati come criterio per stabilire il valore delle persone che si incontrano, le registrazioni delle compilation come unico svelamento di sé preparate per gli amici o per donne verso le quali prova attrazione sono sintomi del bisogno di assestamento e di stabilità perennemente negato. Chi è dentro e chi è fuori; chi è con me e chi è contro di me; chi merita tempo e interesse e chi non ne è degno.
E come le classifiche musicali sono soggette a costanti ritocchi, anche le ragazze si spostano su e giù nelle top five in eterne riletture e nella deliziosa speranza che capiti la new entry definitiva direttamente al numero uno
Mi è parso un libro onesto sulle macerazioni interiori di chi vorrebbe considerarsi adulto, ma non riesce a staccarsi dalla boa.
      Bellissima la tua analisi!!! Grazie mille! La parte che ho trovato più assurda è il fatto che ricolleghi la fine delle sue relazioni alla paura della morte e, quindi, alla paura di perderle. Perché se è questo il messaggio che sarebbe dovuto arrivare, a ne non è arrivato nemmeno un po', anzi... Io ho trovato nelle sue relazioni parecchia immaturità e comportamenti scorretti.
      Sì, un po' appiccicaticcio e scontato, buttato lì, il tema della paura della morte, come se fosse la giustificazione definitiva a tutto il profondo malessere.P.s. e se ai dischi sostituissimo i libri... mi sono chiesta se anche per noi un po' è così. Chissà.

