GDL Settembre - Di cosa parliamo quando parliamo d'amore di Raymond Carver

[Ingrid]

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[MonicaVandina]

Lo inizio stasera

[MonicaVandina]

Carver suggerisce, non dice e non spiega. Riduce all'osso tutto, descrizioni, dialoghi, eppure ti porta dentro le situazioni in un modo che mi meraviglia sempre. Col suo stile asettico ti presenta situazioni di 'normalità' e poi o scrive qualcosa che ti fa intuire tanto altro o sferra una pugnalata inaspettata! E' un autore di mio gusto, amo i racconti e il minimalismo, come potevo non adorare questi racconti? Grazie per la proposta Ingrid :)

[Ingrid]

Grazie a te Monica, per aver condiviso la lettura!!
Non sono avvezza a leggere raccolte di racconti e non avevo mai letto niente di Carver, nonostante lo avessi sentito nominare spessissimo soprattutto nell'ambito della scrittura creativa e appunto, di racconti.
Cerco sempre di leggere una o due raccolte di racconti l'anno e, se queste sono buone, mi lasciano sempre la stessa medesima sensazione: l'amaro in bocca.
Eh si, perché quasi tutti i racconti di questa raccolta sarebbero un perfetto romanzo a se, e mi viene quasi da urlargli "ehi tu, prendi questo racconto e facci un intero romanzo di 300pag!".
Sarebbe lo stesso? Forse no. Anche senza forse. Perché sta proprio in quello la sua bravura, nel minimalismo, come hai detto tu, in quelle pennellate semplice, precise ed efficaci che gli permettono, in pochi tocchi, di costruire una storia perfetta che, evidentemente non sarebbe stata tale in 300pag.
Ne ho letti cosi' eh, ed ogni volta ci casco piena: Malamud, Auster, Yates, tutti capaci in poche pagine di costruire microstorie autonome e compiute capaci di riflettere il senso della vita e delle emozioni.
E allora, di cosa parliamo quando parliamo di amore? Nessuna risposta, nessun consiglio, nessuna massima o spiegone da condividere o da ripetere come un mantra. Solo pure e vera quotidianità.