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L'indomani
La Sfida dei Classici
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I ° GDL SETTEMBRE 2023 – L’indomani- Neera
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La lettura di Gruppo prevede una partecipazione attiva con tempi che deciderà lo specifico gruppo.
La prima regola valida per tutti (scontata ma non troppo) è di nascondere i commenti fatti anzitempo che potrebbero rovinare la lettura degli altri.
:-)))
Chi legge?

Intanto, faccio le solite raccomandazioni.
- Rispettate il ritmo di lettura di chi legge con voi
- Quando pubblicate un commento su quello che state leggendo nascondetelo con gli appositi strumenti anti-spoiler.
Se non siete capaci mettete un avvertimento all'inizio del vostro intervento.
- Ogni commento è bene che chiarisca anche a che punto siete arrivat* così chi non è ancora arrivato a quel determinato capitolo può leggere in seguito ciò che avete scritto
- Per quanto riguarda il punteggio da segnare a fine lettura va postato assieme all'aggiornamento di lista nell'apposito topic (https://www.goodreads.com/topic/show/...)
- Per chi è nuovo: nei Gdl tutti segnano gli stessi punti pagina.
In questo caso, l'edizione di riferimento è la seguente:
L'indomani - 144 pag.
Credo sia tutto.
Buona lettura 🤗

Per me possiamo iniziare quando volete


1) Viré
2) Elettra
3) Drilli
4) Rosaria Luisa
Attendo per iniziarlo insieme :)

Lo inizio adesso! :)

Comunque... per ora mi piace!
Lo stile di scrittura è molto semplice e pulito, si legge molto facilmente... solo la punteggiatura non mi piace, sembra poco curata.
Marta mi fa tanta tenerezza, sempre più ad ogni pagina che passa...
(view spoiler)

Provo a delineare così il progresso.
Nonostante non ami i libri senza divisioni in capitoli, le pagine scorrono e nemmeno te ne rendi conto.
(view spoiler)

Non mi aspettavo una lettura cosi scorrevole e piacevole! Nonostante la trama non sia dinamica e avvincente, è un libro che cattura e si fa leggere volentieri, tanto che non sono più avanti sono perchè sono al lavoro, altrimenti avrei continuato a leggere tutto il giorno!😊
Concordo che sia scorrevolissimo e non ho riscontrato grossi problemi di punteggiatura, più al massimo problemi di formattazione. Come già osservato da voi, anche la non suddivisione in volumi per la prima volta non ha influito sulla lettura, cosa che normalmente non mi succede mai.
Passando alla storia, mi fa tanta tenerezza questa protagonista, tanto illusa nonostante l'età (non è poi piccolissima, se si considera l'epoca), che continua a cercare nel marito risposte e conforto, nonostante gli eventi e i discorsi le sbattano in faccia una realtà molto diversa da quella che immagina.
Mi hanno fatto sorridere diversi passaggi, (view spoiler) Anche io ammetto di aver scelto marito per lo stesso motivo!😂
Man mano che sono andata avanti mi è piaciuto molto il modo in cui sono presentati gli altri personaggi, tutti molto caratteristici, nonostante la parte marginale che hanno ai fini della storia.
Ci riaggiorniamo un po' più avanti...per ora libro delizioso!


Comunque... l'ho finito! Anche se continua a succedere molto poco, sì, bisogna dire che è un libricino estremamente scorrevole, si lascia leggere che è un piacere.
Non ho più trovato quelle virgole fuori posto nel resto... mi sa che anche quelle rientravano nei problemi di impaginazione e piccoli altri errori che compaiono qua e là e che sono decisamente più numerosi nella prima parte del libro... Non mi era mai capitato, con la Sellerio, di trovare questo tipo di errori, mi sorprende!!
Tornando alla storia... non posso che confermare l'infinita tenerezza che mi fa Marta, e che ha toccato il culmine, per me, tra pagina 57 e 63 su 144:
(view spoiler)
Se si considera l'epoca, è vero, non è affatto piccola d'età, però la sua ingenuità è obiettivamente in parte dovuta proprio all'epoca e al contesto in cui è vissuta, e se il pensiero di una ventenne che decida di sposarsi e fare figli oggi mi sembra... troppo presto! era a maggior ragione ancora "più prestissimo" ai tempi... eppure era la norma!!
- per quanto, dalle reazioni degli altri personaggi, quella di Marta sembra comunque essere un'ingenuità considerevole anche per l'epoca...
(view spoiler)
Ed è proprio per questo che Marta mi fa così tanta tenerezza e mi sono subito affezionata a lei.
Da un certo punto di vista, L'indomani potrebbe essere definito un "libro non più attuale", perché ci descrive una società che funziona in modo molto diverso da oggi, per quanto riguarda amore e matrimoni, e per le stesse ingenuità di Marta, che ad oggi sembrerebbero essere superate... eppure...
Eppure ne esistono ancora tante di ragazze che fanno pensieri simili a quelli di Marta. Per motivi diversi, forse, perché il modo in cui vengono educate ormai è cambiato, però quel sogno di amore romantico e puro che condividono tante ragazze e ragazzine, quella centralità e sacralità del matrimonio... è ancora estremamente diffuso, e allora è ancora facile capire Marta e trarre dal libro riflessioni ancora attuali.
La fiducia di Marta nell'indomani, il pensiero, che così spesso lei fa, che in fondo Alberto "è fatto così, non è colpa né di lui né di lei, nessuno ci può far nulla... però è tanto caro, è tanto gentile... bisogna tenerselo com'è..." Ecco, è un modo di ragionare che ancora tante - troppe - donne hanno, che accettano e sopportano ogni cosa in silenzio, con conseguenze talora disastrose...
E anche di uomini come Alberto ce ne sono ancora tanti; gentili, sì, e brillanti, che sanno stare tra la gente, sanno farsi apprezzare, sanno farsi amare, anche, da amici e donne... però sono fondamentalmente egoisti e completamente incapaci di provare vera empatia per il prossimo o prendersene cura...
(view spoiler)
(ne ho avuto anch'io uno, di fidanzato così! ma per fortuna poi ho trovato di molto meglio!!)
Alla fine, però, la disillusione arriva anche per Marta, anche se il finale è diverso da come me l'ero immaginata...
Pensavo che il libro si sarebbe concluso con le riflessioni che Marta fa verso pagina 127/144:
(view spoiler)
Del resto, sono gli stessi pensieri e conclusioni a cui era giunta anche sua madre.
E pensavo, quindi, che il libro si sarebbe chiuso con questa nota amara di una felicità impossibile a ottenersi per come lei se l'era immaginata.
Però poi c'è quella scena, a pagina 133/144, che cambia le carte in tavola e porta alle riflessioni finali di Marta, che... possono essere interpretate in due modi diversi e lasciano il finale piuttosto in sospeso - almeno secondo me!
(view spoiler)

Comunque...."
Anche a me è piaciuta la scrittura libera, vorrei leggere altro dell'autrice che disconoscevo

Non mi aspettavo una lettura cosi scorrevole e piacevole! Nonostante la trama non sia dinamica e avvincente, è un libro che cattura e ..."
La protagonista mi fa tenerezza perché è troppo illusa dall'amore ed ha un marito abbastanza freddo

Attenzione spoiler
Io l'ho terminato e propendo per la prima tesi, la consapevolezza che è il suo di marito che non va, il coraggio di cambiare. Forse nei due seguiti si saprà qualcosa?

L'indomani di Neera
Pag 144
Un libro che è stato una gradita sorpresa per me. Non ne conoscevo l'esistenza e disconoscevo la scrittrice.
Trovare un personaggio con il mio nome mi piace e l'alone di mistero sul personaggio mi è piaciuto ancora di più.
Bella la scrittura lineare e interessanti le continue introspezioni e ricerche sull'amore della protagonista.
3,5⭐️
12.9.2023

La seconda parte l'ho trovata un po' più ostica, soprattutto vi ho notato più l'uso di italiano arcaico per i giorni nostri.
Ciò non toglie che confermo il giudizio iniziale e come osservato da Drilli, anche io mi aspettavo un finale diverso. La disillusione della protagonista non avviene, anzi lei rimane convinta dell'opinione che ha dell'amore, sa che esiste, anche se non l'ha trovato lei.
Io non ho visto molto un finale aperto, ho visto più la protagonista che si rende conto che esistono matrimoni diversi dal suo, uomini più espansivi ed innamorati, ma l'amore esiste e ne sta per scoprire uno diverso, in grado di nascondere tutta la sua disillusione, quell'amore materno, che ricambiato o no, è incondizionato ed eterno così come l'amore immaginato dalle ragazzine.
Sicuramente è bellissima la frase finale, la similitudine con il ragno che non si arrende mai, che continua a fare la sua tela ogni volta che crolla, con ostinazione, sempre guardando avanti...Non so se in questo vedere la ricerca continua della protagonista dell'amore non ancora trovato, o solo il fatto, come già detto, che guardando al domani incontrerà un amore di diverso tipo ma molto più grande.
E' un libro che fa riflettere. Di passi avanti ne sono stati fatti rispetto a quell'epoca, ma ancora troppe donne inseguono un ideale di amore che poi non trovano di fronte a loro. Troppo spesso, come la nostra Marta, nascondono dietro poche parole e gesti quasi insignificanti, l'idea che si sono fatte da sole di un grande amore in realtà inesistente.

Non mi sono ben chiare però le emozioni di Alberto, è davvero così distaccato e indifferente nei confronti della moglie?
“Alberto pensava che se lo avessero sorpreso nel cortile abbracciato con sua moglie sarebbe diventato lo zimbello degli amici... Non era un gusto, davvero, aver lasciata una stanza calda, un crocchio di amici, un buon bicchiere e delle ciarle e degli scherzi, per passeggiare tondo tondo in un cortile.”
Proprio quando si dice "non importa dove, ma con chi si sta" 😑



Gradevolissimo ritratto di un’epoca e di una giovane donna, dei suoi sogni, magari alimentati da quelle letture adatte per le giovinette, e che poi nel riscontro della realtà sfumano in delusione. Marta sognava l’Amore con la A maiuscola, ma il legame che la lega a suo marito, uomo per altro integerrimo e rispettoso, non è vissuto da entrambi con la stessa passione che lei si aspettava. Di chi è la colpa? Se di “colpa” si tratta? Forse dell’ipocrisia che vige nella società!
Anna Zuccari, nota con lo pseudonimo di Neera, nacque a Milano nel 1846.
Dopo essersi sposata, frequentò l’ambiente letterario milanese, stringendo rapporti d’amicizia con Alberto Sormani e tenendosi in contatto epistolare per lungo tempo con Giovanni Verga, Antonio Fogazzaro e Luigi Capuana.
Dal 1875 pubblicò numerose novelle sulle maggiori riviste italiane,
I suoi romanzi sono sempre incentrati su personaggi femminili e furono apprezzati da importanti critici come Capuana e Croce. Tra i maggiori titoli ricordiamo: “Un romanzo”, 1876; “Addio”, 1877; “Teresa,” 1886; “L’indomani,” 1890; “Fotografie matrimoniali, “1898;” Duello d’anime,” 1911.
A Capuana dedicò uno scritto autobiografico (Autobiografia a Luigi Capuana, 1891) mentre Una giovinezza del secolo XIX fu pubblicato con una prefazione di Benedetto Croce.
In una lunga lettera autobiografica a Luigi Capuana, dice di sé:
«non apparterrò mai a nessuna scuola, non seguirò mai nessun metodo, resterò sempre troppo realista per gli uni, troppo sentimentale per gli altri».
Rivolta al caposcuola del verismo, è una bella affermazione di indipendenza – ed anche una esatta previsione, pure se nel tempo il giudizio di «troppo sentimentale» è prevalso.
Neera fu autrice anche di studi morali e raccolte di poesie.
Colpita da un tumore, morì a Milano nel 1918 .
”L’indomani” (1890)
Marta è una giovane sposa perdutamente innamorato del marito, un uomo al contrario né sentimentale né romantico. Imparerà a fatica come il vero significato dell’essere donna non sia negli ideali romantici ai quali ha sempre aspirato, ma in un rapporto autentico nei confronti del marito.
Ultimo romanzo della trilogia che comprende Teresa (1886) e Lydia (1887).
Dall’incipit del libro:
”Ho pensato che qualche persona potrebbe arricciare il naso davanti a questo indomani, vocabolo non accettato da tutti; e qualche critico, come succede a volte, concentrare tutto il suo acume sul frontispizio, defraudando l’opera di quell’esame intelligente che è il miglior premio cui aspiri lo scrittore.
Cambiare l’indomani con il domani non era cosa difficile, se a quel primo vocabolo, sortomi spontaneamente nel cervello col concetto stesso dell’opera, io non ci avessi tenuto con una specie di simpatia superstiziosa; oltre che mi sembra più snello, più vivo, più efficace, più preciso.
Decisi però di chiedere un consiglio, anzi ne chiesi parecchi, col risultato di allargare la cerchia dei dubbi; perchè i partigiani del domani e dell’indomani si moltiplicarono senza fondersi.
Avevo, è vero, Manzoni dalla mia, per il fatto che nei Promessi sposi si trova l’indomani, e con tale alleato mi potevo mettere in guerra; ma volli ancora sentire il parere di un dotto giovane, valente e noto poeta, che da Roma manda in giro tratto tratto versi squisiti di pensieri e di forma; ed ecco la risposta:
“L’indomani ha avuto molti accusatori tra i quali Fanfani, e molti difensori tra i quali Nannucci e Gherardini. Ne fece uso anche qualche scrittore autorevole. Io penso che, mentre il domani esprime meglio un giorno determinato, l’indomani esprime meglio un tempo continuato; non è più il preciso avverbio, ma un vero sostantivo. La preposizione in gli dà questo senso, nè so vedere, essendone l’etimologia puramente classica, perchè lo si dovrebbe bandire, costringendo la parola domani a significare un concetto che invece ha la sua propria espressione nella parola l’indomani.”