Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion

This topic is about
Un cantico per Leibowitz
La Sfida dei desideri
>
Gdl giugno: Un cantico per Leibowitz di Walter M. Miller Jr
date
newest »

message 1:
by
LaCitty, web jumper
(new)
-
rated it 3 stars
Jun 09, 2023 12:06AM

reply
|
flag
Pag. 51: logica da Guerra Fredda:
"Si diceva che Iddio, per mettere alla prova l'umanità gonfia di orgoglio come ai tempi di Noè, aveva ordinato agli uomini saggi di quell'epoca, fra i quali era il Beato Leibowitz, di inventare grandi macchine belliche, quali non erano mai state viste sulla terra, armi tanto potenti che avrebbero potuto contenere lo stesso fuoco dell'Inferno, e che Dio aveva permesso a quei maghi di porre le armi nelle mani dei principi e di dire ad ogni principe: "Soltanto perché i nemici sono in possesso di una simile arma, noi abbiamo costruito questa per te, affinché essi sappiano che tu pure la possiedi, ed abbiano in tal modo timore di colpire. Fai in modo, o mio signore, di temerli quanto essi ora ti temono, perché nessuno possa scatenare questo flagello che noi abbiamo forgiato"
"Si diceva che Iddio, per mettere alla prova l'umanità gonfia di orgoglio come ai tempi di Noè, aveva ordinato agli uomini saggi di quell'epoca, fra i quali era il Beato Leibowitz, di inventare grandi macchine belliche, quali non erano mai state viste sulla terra, armi tanto potenti che avrebbero potuto contenere lo stesso fuoco dell'Inferno, e che Dio aveva permesso a quei maghi di porre le armi nelle mani dei principi e di dire ad ogni principe: "Soltanto perché i nemici sono in possesso di una simile arma, noi abbiamo costruito questa per te, affinché essi sappiano che tu pure la possiedi, ed abbiano in tal modo timore di colpire. Fai in modo, o mio signore, di temerli quanto essi ora ti temono, perché nessuno possa scatenare questo flagello che noi abbiamo forgiato"
Finita la prima parte, la seconda si apre molto più avanti nel tempo e con personaggi diversi. Questa scelta mi ha ricordato il ciclo della Fondazione di Asimov.
Trovo la lettura un po' ostica, almeno per me, ma proseguo
Trovo la lettura un po' ostica, almeno per me, ma proseguo
Pag. 209: crudelmente vicino alla nostra attualità e per questo ancora più spaventoso
A chi si deve credere? Ed ha importanza? Quando si risponde al genocidio con il genocidio, alla violenza con la violenza, all'odio con l'odio, non serve più chiedere quale ascia si era più insanguinata. Il male sul male, ammucchiato sul male. C'era una giustificazione alla nostra "azione di polizia" nello spazio? Come possiamo saperlo? Certamente non c'era una giustificazione per ciò che loro hanno fatto... Oppure c'era? Noi sappiamo soltanto ciò che dice quella cosa, E quella cosa è una specie di prigioniera. La radio asiatica deve dire ciò che meno dispiace al suo governo; la nostra deve dire ciò che meno dispiace alla nostra splendida plebe patriottica, il che, per coincidenza, è ciò che vuole comunque dire il governo... quindi, dov'è la differenza?
A chi si deve credere? Ed ha importanza? Quando si risponde al genocidio con il genocidio, alla violenza con la violenza, all'odio con l'odio, non serve più chiedere quale ascia si era più insanguinata. Il male sul male, ammucchiato sul male. C'era una giustificazione alla nostra "azione di polizia" nello spazio? Come possiamo saperlo? Certamente non c'era una giustificazione per ciò che loro hanno fatto... Oppure c'era? Noi sappiamo soltanto ciò che dice quella cosa, E quella cosa è una specie di prigioniera. La radio asiatica deve dire ciò che meno dispiace al suo governo; la nostra deve dire ciò che meno dispiace alla nostra splendida plebe patriottica, il che, per coincidenza, è ciò che vuole comunque dire il governo... quindi, dov'è la differenza?
Finito! Il commento è venuto una lenziolata, ma le citazioni (tranne la primissima) sono quelle che ho già riportato nei precedenti commenti
Dalla prefazione alla mia edizione: " uno dei pochi campi in cui, negli anni Cinquanta, potessero trovare spazio i dubbi sulla scienza e sulle sue armi vittoriose erano le riviste di fantascienza con i loro ritratti di un mondo distrutto dalla guerra atomica o di una società del futuro in cui la scienza era usata per sopprimere la libertà"
Romanzo ricco di spunti, ma di non semplice lettura. Le tre parti da cui è composto raccontano tre epoche del monastero di San Leibowitz e dei suoi monaci dediti alla conservazione di una conoscenza antica, di un mondo distrutto da un olocausto atomico.
Si sente che Miller ha partecipato alla II Guerra Mondiale e si dice che il romanzo sia stato ispirato alla distruzione dell'abbazia di Montecassino, evento a cui ha partecipato in prima persona. Secondo me, però, questo romanzo risente anche del clima della Guerra Fredda, come emerge chiaramente dal passo che segue:
Si diceva che Iddio, per mettere alla prova l'umanità gonfia di orgoglio come ai tempi di Noè, aveva ordinato agli uomini saggi di quell'epoca, fra i quali era il Beato Leibowitz, di inventare grandi macchine belliche, quali non erano mai state viste sulla terra, armi tanto potenti che avrebbero potuto contenere lo stesso fuoco dell'Inferno, e che Dio aveva permesso a quei maghi di porre le armi nelle mani dei principi e di dire ad ogni principe: "Soltanto perché i nemici sono in possesso di una simile arma, noi abbiamo costruito questa per te, affinché essi sappiano che tu pure la possiedi, ed abbiano in tal modo timore di colpire. Fai in modo, o mio signore, di temerli quanto essi ora ti temono, perché nessuno possa scatenare questo flagello che noi abbiamo forgiato.
Ma i principi, negligendo le parole dei loro saggi, avevano pensato: "Se io colpisco abbastanza in fretta, e in segreto, distruggerò gli altri nel sonno, e non rimarrà nessuno per combattere..."
A maggior ragione, è inquietante leggerlo oggi, con il conflitto in Ucraina in corso, una guerra che assume contorni inquetanti non solo per le minacce reciproche, ma anche e soprattutto per azioni di guerra il cui primo effetto è la distruzione del territorio. Miller ad un certo punto lancia un messaggio di speranza:
Ora i principi, i presidenti, i presidium, adesso lo sanno, con assoluta certezza. Lo sanno, per i figli che generarono e che mandarono agli ospizi per i deformi. Lo sanno e hanno mantenuto la pace... Adesso hanno la terribile certezza. Figli miei, non possono farlo di nuovo. Soltanto una razza di dementi potrebbe farlo ancora...
(view spoiler)
Lucida anche la sua analisi sul ruolo dei media:
A chi si deve credere? Ed ha importanza? Quando si risponde al genocidio con il genocidio, alla violenza con la violenza, all'odio con l'odio, non serve più chiedere quale ascia si era più insanguinata. Il male sul male, ammucchiato sul male. C'era una giustificazione alla nostra "azione di polizia" nello spazio? Come possiamo saperlo? Certamente non c'era una giustificazione per ciò che loro hanno fatto... Oppure c'era? Noi sappiamo soltanto ciò che dice quella cosa, E quella cosa è una specie di prigioniera. La radio asiatica deve dire ciò che meno dispiace al suo governo; la nostra deve dire ciò che meno dispiace alla nostra splendida plebe patriottica, il che, per coincidenza, è ciò che vuole comunque dire il governo... quindi, dov'è la differenza?
Insomma, pur nella sua difficoltà, è un libro ricco, che vale la pena di leggere per i molti spunti di riflessione che dà.
Dalla prefazione alla mia edizione: " uno dei pochi campi in cui, negli anni Cinquanta, potessero trovare spazio i dubbi sulla scienza e sulle sue armi vittoriose erano le riviste di fantascienza con i loro ritratti di un mondo distrutto dalla guerra atomica o di una società del futuro in cui la scienza era usata per sopprimere la libertà"
Romanzo ricco di spunti, ma di non semplice lettura. Le tre parti da cui è composto raccontano tre epoche del monastero di San Leibowitz e dei suoi monaci dediti alla conservazione di una conoscenza antica, di un mondo distrutto da un olocausto atomico.
Si sente che Miller ha partecipato alla II Guerra Mondiale e si dice che il romanzo sia stato ispirato alla distruzione dell'abbazia di Montecassino, evento a cui ha partecipato in prima persona. Secondo me, però, questo romanzo risente anche del clima della Guerra Fredda, come emerge chiaramente dal passo che segue:
Si diceva che Iddio, per mettere alla prova l'umanità gonfia di orgoglio come ai tempi di Noè, aveva ordinato agli uomini saggi di quell'epoca, fra i quali era il Beato Leibowitz, di inventare grandi macchine belliche, quali non erano mai state viste sulla terra, armi tanto potenti che avrebbero potuto contenere lo stesso fuoco dell'Inferno, e che Dio aveva permesso a quei maghi di porre le armi nelle mani dei principi e di dire ad ogni principe: "Soltanto perché i nemici sono in possesso di una simile arma, noi abbiamo costruito questa per te, affinché essi sappiano che tu pure la possiedi, ed abbiano in tal modo timore di colpire. Fai in modo, o mio signore, di temerli quanto essi ora ti temono, perché nessuno possa scatenare questo flagello che noi abbiamo forgiato.
Ma i principi, negligendo le parole dei loro saggi, avevano pensato: "Se io colpisco abbastanza in fretta, e in segreto, distruggerò gli altri nel sonno, e non rimarrà nessuno per combattere..."
A maggior ragione, è inquietante leggerlo oggi, con il conflitto in Ucraina in corso, una guerra che assume contorni inquetanti non solo per le minacce reciproche, ma anche e soprattutto per azioni di guerra il cui primo effetto è la distruzione del territorio. Miller ad un certo punto lancia un messaggio di speranza:
Ora i principi, i presidenti, i presidium, adesso lo sanno, con assoluta certezza. Lo sanno, per i figli che generarono e che mandarono agli ospizi per i deformi. Lo sanno e hanno mantenuto la pace... Adesso hanno la terribile certezza. Figli miei, non possono farlo di nuovo. Soltanto una razza di dementi potrebbe farlo ancora...
(view spoiler)
Lucida anche la sua analisi sul ruolo dei media:
A chi si deve credere? Ed ha importanza? Quando si risponde al genocidio con il genocidio, alla violenza con la violenza, all'odio con l'odio, non serve più chiedere quale ascia si era più insanguinata. Il male sul male, ammucchiato sul male. C'era una giustificazione alla nostra "azione di polizia" nello spazio? Come possiamo saperlo? Certamente non c'era una giustificazione per ciò che loro hanno fatto... Oppure c'era? Noi sappiamo soltanto ciò che dice quella cosa, E quella cosa è una specie di prigioniera. La radio asiatica deve dire ciò che meno dispiace al suo governo; la nostra deve dire ciò che meno dispiace alla nostra splendida plebe patriottica, il che, per coincidenza, è ciò che vuole comunque dire il governo... quindi, dov'è la differenza?
Insomma, pur nella sua difficoltà, è un libro ricco, che vale la pena di leggere per i molti spunti di riflessione che dà.

Così son ripartito da capo e questa seconda lettura mi ha coinvolto molto di più...
Penso che sia un mio problema, cioè quando finisco un libro che mi è piaciuto tanto, ho appena finito di leggere "L'acchiappasogni" di Stephen King, mi capita spesso che il libro che inizio subito dopo mi risulti così lontano, perchè in mente ho ancora le immagini e le sensazioni della precedente storia!!
Proseguo e vi aggiorno...
Tieni conto che, al di là dell'accostamento con King che ti è piaciuto molto, Leibowitz è ostico di suo😱😁

In alcune parti è interessante, la scrittura non mi dispiace affatto, però le parti prettamente religiose mmmhhhh che noia :-P
Eh, non è una passeggiata, lo scrivevo su. Però ha degli spunti. I passaggi religiosi, sì, un super noiaaaaa

Ho fatto un super saltone ed ho quasi concluso anche la seconda parte. Mmmmhhh all'inizio non ci capivo nulla, certo che l'autore proprio mette apposta gli sgambetti al lettore :-O
Nuovi personaggi, nuovi luoghi e tempo, ma poca o nulla spiegazione...
Arranco e non poco!!
Non ho capito bene il punto di vista dell'autore su (view spoiler)
Poi ci mettiamo il caldo asfissiante di 'sti giorni ahhhhhhh
Ci sono alcuni personaggi (view spoiler) che rimangono, a mio parere volutamente, ambigui e misteriosi.
Il salto tra la prima e la seconda parte ha spiazzato pure me, e tanto! Nella terza succederà di nuovo. In questo senso ricorda il ciclo delle fondazioni di Asimov, ma Asimov è molto più "leggibile" e chiaro rispetto a Miller, inoltre i richiami da un capitolo all'altro della saga delle fondazioni sono molto più forti.
Il salto tra la prima e la seconda parte ha spiazzato pure me, e tanto! Nella terza succederà di nuovo. In questo senso ricorda il ciclo delle fondazioni di Asimov, ma Asimov è molto più "leggibile" e chiaro rispetto a Miller, inoltre i richiami da un capitolo all'altro della saga delle fondazioni sono molto più forti.

Vedo di finirlo e poi ti dico...

Mi fermo a 1 stella -_-
Un cantico per Leibowitz è un romanzo del 1959 sul pericolo atomico, molto sentito nel secondo dopoguerra e soprattutto negli anni '50 negli USA, ma soprattutto su quello che ha fatto scattare la deflagrazione nucleare.
Siamo in un futuro lontano, dopo secoli dall'evento disastroso che ha fatto scendere l'umanità ad un nuovo "medioevo". Una congrega di frati troverà un...
La narrazione parte appunto da questo punto della storia dove, nello sterminato deserto generato dall'olocausto nucleare, l'umanità cerca di rinascere.
Il romanzo è diviso in tre parti, ognuna con una sua connotazione temporale e tematica.
La prima parte non mi era dispiaciuta, la scoperta di un tesoro sepolto, la voglia di conoscerlo anche se indecifrabile e tutto ciò che un mistero si porta dietro.
Dalla seconda in poi invece il tutto è stato un continuo di eventi noiosissimi e con coinvolgimento zero.
La problematica principale, che ho trovato tra le pagine è quella nota, marcata, di opprimente religiosità, che personalmente non reggo proprio, poi ci sono troppi dialoghi e molti, per me, inutili e noiosi, poi, anche se alcuni spunti di riflessioni ci sono qua e là, sono intrecciati con una narrazione poco scorrevole ed infine non ho empatizzato con nessun personaggio.
Delusione totale!

Sì, sul fatto che sia un macigno, concordo. Credo che io sia stata aiutata nella lettura dal fatto che me lo sono portata via in in weekend al mare e... non avevo altri libri "di carta" con me (niente ereader sotto l'ombrellone per me, sarò paranoica, ma sabbia e salsedine mal si sposano con gli "aggeggi" elettronici😝)
Insomma o leggevo quello oppure la noia più assoluta. Indovina cosa ha vinto?
Rispetto ai personaggi, a me l'ebreo errante ha affascinato. Quest'uomo che apparentemente vive in eterno e ciccia fuori ogni tanto mi ha incuriosita. Certo, qualche spiegazione in più su di lui mi sarebbe piaciuta, ma tant'è...
Insomma o leggevo quello oppure la noia più assoluta. Indovina cosa ha vinto?
Rispetto ai personaggi, a me l'ebreo errante ha affascinato. Quest'uomo che apparentemente vive in eterno e ciccia fuori ogni tanto mi ha incuriosita. Certo, qualche spiegazione in più su di lui mi sarebbe piaciuta, ma tant'è...

Io, quelle rare volte che vado al mare :-P, di solito non leggo nulla, perchè mi distraggo troppo!!
A parte gli scherzi l'ebreo aveva un suo che, ma come scrivi giustamente, è poco sviluppato e quindi rimane quasi evanescente...