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La Sfida dei desideri > GDL febbraio: Radio libera Albemuth di Philip K. Dick

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message 1: by LaCitty, web jumper (new)

LaCitty | 15953 comments Mod
L'ho finito qualche giorno fa e mi ha lasciata tiepidina. Un inizio super interessante per uno svolgimento in cui, a mio parere, Dick ha messo troppa carne al fuoco.
Mi è rimasta la curiosità per la trilogia di Valis perché forse tutti quei temi avevano bisogno di un libro più lungo e di un respiro più ampio, ma sono curiosa di leggere altre opinioni 😁


message 2: by Mickdemaria (last edited Feb 28, 2023 10:47AM) (new)

Mickdemaria | 1331 comments Per me è stata una rilettura, sapevo esattamente cosa aspettarmi ed è un testo che, con tutti i suoi problemi, amo molto. Non posso che invitarti a leggere Valis, anche se solo il primo romanzo della trilogia sciolta (Valis, appunto) tratta i temi di Albemuth. Venendo al romanzo è un'opera affascinante, profonda, dolorosa, quanto incostante. Probabilmente Valis riesce meglio a sublimare l'esperienza di Dick in letteratura. Albemuth è troppo vicina agli avvenimenti del febbraio/marzo 1974 per poterli elaborare a sufficienza, più che un romanzo sembra un piccolo sunto delle 15000 pagine di esegesi con una parvenza di struttura. Certo è che ci ritroviamo tutta l'inquietudine di Dick, la sua personalità scissa in due personaggi, la pulsione mistico religiosa sempre più vicina allo gnosticismo centrifugata con l'immaginario scientifico-razionalistico, l'ossessione paranoica nei confronti dei servizi segreti, l'odio per Fremont/Nixon, identificato come male assoluto o personificazione del demiurgo gnostico, l'incapacità e la dipendenza nelle relazioni sentimentali, la scrittura come unica dimostrazione dell'essere vivi, la dipendenza da sostanze, e sotto a tutto questo il tentativo sincero fino alla commozione di un uomo dalla cultura "enciclopedica" e dall'intelletto acuto di capire che cosa sia, "in realtà", successo, o di trovare perlomeno risposta alla più semplice delle domande: come faceva Dick a sapere della malformazione congenita del figlio? Quindi è vero, il romanzo zoppica un po', ma se dovesse capitarci di vedere un raggio rosa che ci investe di informazioni sarà utile averlo nella propria biblioteca.


message 3: by LaCitty, web jumper (new)

LaCitty | 15953 comments Mod
Ehm... spero di non vedere mai nessun raggio rosa XPPP
Cmq, ti copio il mio commento, purtroppo non altrettanto entusiasta

Riconosco la grandezza di Dick, la sua capacità come creatore di mondi alternativi e questo romanzo parte benissimo. La prima parte, quella in cui parla Phil, alter ego letterario di Dick, è molto interessante: il ritratto di un'America distopica in cui ha preso il potere un presidente che si trasforma in dittatore, con una polizia politica inquietante per i metodi di manipolazione che usa è estremamente affascinante e piena di riferimenti (quelli che colgo io sono legati al maccartismo, alla caccia alle streghe, alla guerra fredda, ma anche ai regimi comunisti pre-caduta del muso di Berlino (in particolare mi ha ricordato alcuni articoli letti tempo fa sulla Romania di Ceausescu)).
La seconda parte narrata dal punto di vista di Nicholaz per me si impantana. Il piano per fermare il dittatore, il riferimento alla mente aliena che guiderebbe la ribellione, le comunicazioni via satellite con un altro pianeta, l' "uovo" nel cervello dei prescelti per raggiungere l'immortalità e la comunione con l'entità superiore... troppa roba e soprattutto concetti anche a volte (almeno a mio parere) si amalgamano male tra loro. La virata "simil-religiosa" mi ha fatto storcere il naso diverse volte.
La terza parte, infine, si chiude con un finale aperto che spiega, ma fino ad un certo punto.
Riassumendo: premesse super interessanti, ma lo svolgimento della storia non mi ha proprio convinta


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