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Sfida dell'hard-disk impallato
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SHDI-3 Sfida dell'Hard-Disk Impallato 3: maggio-giugno 2022, primi aggiornamenti
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Storia avvincente, grazie allo stile narrativo incalzante ed intrigante di Buticchi; lo schema è quello dei precedenti libri della serie, tante storie diverse, ambientate in epoche diverse, che si ricongiungono alla fine con i nostri Oswald e Sara. Erano tanti anni che non leggevo un romanzo di Buticchi e, per quel che ricordo, il mio coinvolgimento è stato leggermente inferiore degli altri libri, alcune parti sembrano quasi non scritte da lui e poi tante e tante descrizioni tecniche, mi sembrava quasi di leggere un'enciclopedia: come caricare un moschetto, come funzionava il radar di bordo, come si governavano le varie imbarcazioni, le battaglie nella penisola iberica, il rischio delle tossine per la nostra salute... Per carità tutte notizie interessanti, e sicuramente un approfondimento storico che sarà costato all'autore tantissimo tempo speso nella ricerca, ma avrei apprezzato di più la lettura se si fossero limitate a qualche riga e non a pagine intere, avranno occupato almeno un 10-20% dell'intero libro... e Sara ed Oswald quasi assenti, li troviamo purtroppo in pochissime pagine!
Tre stelle e mezzo.

Il libro narra come è iniziata e si è sviluppata l’inchiesta sui “Demoni della Bassa Modenese": un caso che fece scalpore tra il 1997 ed il 1998, periodo nel quale una presunta setta, tra i due paesi di Mirandola e Massa Finalese, avrebbe organizzato riti satanici nei quali sarebbero stati molestati e assassinati bambini.
Più di venti persone indagate, quattro processi durante i quali, tra condanne ed assoluzioni, si stabilì che nulla di cui erano stati accusati gli imputati era stato effettivamente commesso.
Famiglie disgregate, genitori schiantati dal dolore, fratelli divisi (perché affidati a famiglie diverse), vite distrutte nel nome di una giustizia che non c’è stata e che attivata, in questo caso, per proteggere i soggetti più deboli ha fatto esattamente il contrario (è stato ipotizzato, infatti, che le tecniche di interrogatorio dei bambini avessero portato a far credere i falsi ricordi sui quali si sono costruiti i vari processi).

Sapere che i fatti descritti sono effettivamente accaduti stringe lo stomaco:diverse vite sono state distrutte in nome di una giustizia che non è stata tale.

Timpamara è uno strano paese della Calabria, in cui tutti hanno nomi che si ispirano a personaggi famosi della letteratura e della storia. Ciò è dovuto al fatto che in paese è presente un macero, dove i libri vanno a morire, ma dai quali ogni tanto si stacca una pagina che, svolazzando per una folata di vento, atterra tra le mani di uno dei paesani.
Il protagonista di questa storia è Astolfo Malinverno che, oltre a svolgere il lavoro di bibliotecario, viene incaricato di diventare il nuovo guardiano del cimitero.
Dapprima l'uomo è perplesso, anche un po' contrariato, poi quel luogo di riposo eterno diventa tutto il suo mondo...
Trama originale, racconto spesso ironico, ma ancora più spesso dolce-amaro, con personaggi ben caratterizzati , che non si dimenticano.
Tuttavia, lo stile di scrittura è, per il mio personalissimo gusto, talmente arzigogolato, da sfiorare il fastidio. Crea, infine, nel lettore aspettative, che vengono disattese.

Ho letto il bellissimo Fiore di roccia di Ilaria Tuti
Bellissimo romanzo che mi ha fatto apprezzare ancor di più Ilaria Tuti, già bravissima autrice di thriller.
Siamo in Friuli, in piccoli paesi sulle Alpi, durante la Prima Guerra Mondiale. L'esercito è in difficoltà, trincerato sulle vette innevate a combattere gli Austriaci, ha bisogno di rifornimenti, i soldati non possono scendere a valle per approvviggionarsi. È così che il prete del paese ha l'idea di chiedere dal pulpito l'aiuto delle sole forze ancora a disposizione, quelle delle donne. Pur di difendere il proprio territorio, di ritardare il più possibile l'arrivo del nemico, di contribuire alla guerra in corso prendendone parte attiva e non doverla più solo subire, l'adesione è tanta. Ci sono giovani senza famiglia, senza marito, mamme con figli piccoli, mamme che i propri figli li hanno già in battaglia. Sono donne forti, che non si tirano indietro, non temono la fatica, né il freddo, nonostante il corpo sia già provato dalla fame e dagli stenti.
Da questo episodio realmente accaduto e da altri riguardanti battaglie e imprese militari avvenute in quei territori, prende spunto il romanzo, che vuole dar voce a queste protagoniste femminili che ebbero un ruolo di primo piano e che dalla storia sono state sempre trascurate.
Ilaria Tuti ha scritto una storia bellissima ed emozionante, con uno stile in grado di far emergere le sue grandi doti di scrittrice. Come autrice di thriller è già bravissima, ma lì il genere obbliga ad un racconto serrato e concentrato sull'azione, che lascia poco spazio a digressioni stilistiche. Qui invece è possibile apprezzare le sue doti, attraverso una narrazione emozionante e commovente.
Davvero un bellissimo romanzo, vivamente consigliato!

Leggere il Bar Lume mette sempre allegria, questo, forse, tra i più belli che ho letto. Avevo visto la puntata nella serie tv, ma per fortuna non ricordavo il colpevole e per me è stata davvero una bella sorpresa... chi se lo sarebbe mai immaginato! 😅
Lo stile di Malvaldi è sempre molto stimolante, tra una battuta e l'altra ci lascia nozioni e riflessioni scientifiche, letterarie, religiose, più o meno condivisibili, ma molto interessanti.

Questo era l'ultimo libro rimasto, poiu sostituito, dell'edizione 2. Il libro mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi ma trovo che ci siano alti e bassi nel ritmo e nello stile e in particolare che l'ultima parte sia meno convincente delle prime due. Diviso in tre parti, il libro è un'epopea generazionale che parte dalla vita di un bracciante nomade che si ritiene molto superiore ai suoi colleghi e si dipana raccontando gli avvenimenti della vita dei vuoi discendenti.
Loro affrontano una sorta di scalata sociale nel corso delle generazioni, ma in un certo senso sono ancora legati ai peccati del loro predecessore (l'arroganza in particolare) e alla distorta autopercezione di sè causata dal provenire da una certa classe sociale.
Molto consigliato.


1/24
Ciao a tutti! Ho appena terminato la prima lettura della sfida, che mi è piaciuta molto! Si tratta de "La tentazione di essere felici", di Lorenzo Marone.
Un vecchio riservato, cinico ed egoista: questo è Cesare Annunziata, il protagonista del romanzo. Eppure, è un personaggio unico, che suscita simpatia fin da subito, soprattutto grazie alla sua sincerità genuina e schietta, senza filtri. Quando entrerà nella sua vita la giovane Emma, verrà fuori il suo cuore tenero, per troppo tempo tenuto nascosto sotto la scorza di uomo burbero, e per Cesare tutto cambierà. Con una scrittura piacevolissima e ironica, l'autore ci regala una storia dolce-amara, intrisa di umanità e ricca di spunti di riflessione. Tante sono le tematiche che racchiude: la perdita, il colore, la solitudine, la speranza. Speranza che porta a un lieto fine, nonostante tutto, anche se non è quello classico delle favole, ma quello più autentico della vita.
Voto: 4/5

Il libro, come gli altri della serie, e’scorrevole e la storia intrigante.
Iole, Libera e Vittoria (che tornano ad indagare anche stavolta su un mistero di famiglia) stanno diventando delle piacevoli conoscenze (come il commissario Montalbano o il vicequestore Schiavone) da ritrovare ogni tanto (peccato che, al momento, mi rimangano solo due altri libri da leggere di questa saga!).


Questa volta il mistero di Agatha si svolge nell'antico Egitto. Renisenb, rimasta vedova dopo soli otto anni di matrimonio e una bambina, torna a casa dal padre. Ritrova i suoi tre fratelli e le sue due cognate con i rispettivi figli, la nonna e la serva Henet, Crede di ritrovare l'atmosfera di una volta ma il contabile Hori le fa notare quanto in realtà conosciamo poco gli uni degli altri, anche all'interno della famiglia. E poi succede il fatto che dà inizio a tutto: il padre, vedovo ormai da tantissimo tempo, dopo aver visitato i suoi poderi nel nord, si presenta con una concubina: Nofret. L'arrivo di Nofret tira fuori il peggio di tutti fino al suo omicidio. E naturalmente non sarà l'unico. La differenza è che questa volta ho sospettato della persona giusta: sono molto orgogliosa di me!

1/24
L'anello di fuoco
Primo romanzo di una tetralogia per ragazzi ambientata a Roma tra stelle, mito e strade cittadine.
La storia è simpatica e frizzante, tagliata bene sul target cui si rivolge: strati su strati, un ritmo alto, riferimenti culturali su più livelli per far felici lettori anche più grandi e temi importanti: l'amicizia, il rapporto con gli adulti, la crescita e il cambiamento
Lo stile punta su dettagli ed elementi sensoriali senza fronzoli e inutili avverbi o aggettivi.
La trama ha qualche elemento prevedibile, per il resto si muove senza annoiare in una sorta di caccia al tesoro per le strade di Roma. I personaggi adulti hanno bisogno di più tridimensionalità ma alcuni come Beatrice ed Ermete escono bene e promettono un buono sviluppo.
I protagonisti provengono da quattro angoli della terra e quattro lingue diverse, avrei preferito che la differenza linguistica e culturale venisse accentuata di più invece che liquidata in fretta.
Gli elementi del mito sono tantissimi dai Caldei ai Romani e sono mescolati con tanta energia, avrei voluto un po' di approfondimento ma chissà che non arrivi con i seguiti che leggerò.

L'anello di fuoco
Primo romanzo di una tetralogia per ragazzi ambientata a Roma tra stelle, mito e strade cittadine.
La storia è simpatica e frizzante, tagliata bene sul target cui si rivolge: strati su strati, un ritmo alto, riferimenti culturali su più livelli per far felici lettori anche più grandi e temi importanti: l'amicizia, il rapporto con gli adulti, la crescita e il cambiamento
Lo stile punta su dettagli ed elementi sensoriali senza fronzoli e inutili avverbi o aggettivi.
La trama ha qualche elemento prevedibile, per il resto si muove senza annoiare in una sorta di caccia al tesoro per le strade di Roma. I personaggi adulti hanno bisogno di più tridimensionalità ma alcuni come Beatrice ed Ermete escono bene e promettono un buono sviluppo.
I protagonisti provengono da quattro angoli della terra e quattro lingue diverse, avrei preferito che la differenza linguistica e culturale venisse accentuata di più invece che liquidata in fretta.
Gli elementi del mito sono tantissimi dai Caldei ai Romani e sono mescolati con tanta energia, avrei voluto un po' di approfondimento ma chissà che non arrivi con i seguiti che leggerò.
1) Dagli albori, Medioevo e classicismo: dai primi ritrovamenti di testimonianze di scrittura fantastica al 1750;
Eneide, Virgilio
2) età neoclassica e romantica: dal 1751 al 1899;
La guerra dei mondi, Wells La guerra dei mondi
3) Primo Novecento: dal 1900 al 1950;
Il mondo nuovo, Huxley
4) Secondo Novecento: dal 1951 al 1999;
Il fato del lupo bianco, M. Moorcock finito pag. 150 punti 3 + 2 lista =5
5) Primi 10 anni del 2000: dal 2000 al 2010;
L'anello di fuoco, Baccalario pag. 325 punti 6 +2 lista= 8
6) Ultimi 12 anni del 2000: dal 2011 al 2022;
Gideon la Nona, T.Miur
7) Jolly Horror: scelta tra i consigliati horror;
Dracula, Bram Stoker
8) Jolly Fantasy: scelta tra i consigliati fantasy; Tito di Gormenghast, Peake MLOL
9) Jolly Fantascienza: scelta tra i consigliati fantascienza
Avrai i miei occhi, Vallorani
10) Fantastica Italia: C’era una volta in Paolo Sarpi, Michelazzi
11) Destino 5 punti a libro e 10 al completamento
Gemelli- Sei stato colpito dalla Dimensione Oscura, un libro science fantasy → L’artiglio del conciliatore, G. Wolfe
Cancro - Gli Strati di Spirito ti hanno spedito sulla bocca di Ade per ritornare nel tuo Mondo un libro weird, new weird, bizzarro fiction o dark fantasy → La mia vita con le blatte, Corà
Leone - Purtroppo Ioria è sotto l'influsso del Demone Oscuro di Arles, per liberarlo chiederai un consiglio. Fantascienza (Francesca) Non muoiono le api, N. Guerrieri
Vergine - Virgo ti lancia Per il sacro Virgo, il suo colpo
segreto, conseguentemente perdi tutti i sensi. un fantasy di autore/trice dell'Europa del Nord → L’eroe nell’ombra, Gemmell
Capricorno - Excalibur è nel braccio del cavaliere, quindi un libro fantasy eroico o sword and sorcery → La fortezza della perla, Moorcock
Pesci - La Rosa Bianca nel tuo petto, lanciata dal cavaliere di Pesci, si sta lentamente tingendo di rosso, per evitare che si colori totalmente, dovrai leggere un libro fantasy che più ti aggrada La guerra dei papaveri
parziale 13 punti


2.1/24
Seconda lettura della sfida terminata. Sì tratta di "Malinverno", di Domenico Dara.
Un romanzo che ho amato moltissimo! Una storia magica, raccontata con stile poetico dal sapore antico. Un protagonista, Astolfo Malinverno, al quale è difficile non affezionarsi, bibliotecario e custode del cimitero di Timpamara, fantomatico "paese di carta". Malinconico, sensibile, sognatore, amante dei libri, nelle cui pagine si immerge per sfuggire da una realtà insoddisfacente. All'improvviso, entra nella sua vita una donna misteriosa, che lui chiamerà Emma, come la Bovary di Flaubert, e niente sarà più lo stesso per il solitario Malinverno.
Un libro quasi fiabesco, sospeso nel tempo e a tratti irreale, che racconta l'amore per la fantasia, l'immaginazione e i libri.
"Che noi non siamo quello che abbiamo vissuto: siamo quello che abbiamo pensato, immaginato, sperato, desiderato, dimenticato. Che l’universo mai saprà ciò che davvero è stata la nostra esistenza silenziosa e clandestina, nessuno mai conoscerà i nostri viaggi segreti, i nostri amori immaginati, le nostre centinaia di vite racchiuse negli infiniti universi di un neurone.”
Ma, sono tante le frasi che meritano di essere citate!
Voto: 4/5

La gatta a cui si fa riferimento in questa raccolta di pensieri autobiografica è Chibi, la micia dei vicini, a cui i coniugi protagonisti si affezionano; questa conoscenza aprirà loro la strada al condividere la vita con altri gatti.
Sembra tutto molto tenero e "felino" ma invece lo spazio occupato in questa narrazione dalle descrizioni degli immobili abitati da marito e moglie, del vicolo e della zona, dei progetti di trasloco finisce per superare la metà delle pagine... E in conclusione rendono il testo abbastanza noioso, anche se è sufficientemente breve per portarlo a termine comunque.
Non lo consiglierei!

Non ho un grosso feeling con De Giovanni e questo romanzo me l'ha confermato. Curiosa di iniziare la serie prima della trasposizione televisiva ho intrapreso la lettura di questo primo romanzo, dopo aver letto il racconto iniziale contenuto il Sbirre.
Il personaggio di Sara mi è profondamente antipatico. L'idea dell'autore è quello di una donna provata dalla vita, che chiusa nel suo dolore prova a nascondersi non curando il suo aspetto esteriore e cercando di limitare i rapporti sociali. Che non vuole cedere al sonno perchè assalita da incubi che la mettono di fronte alle sue perdite più grandi e quindi ai dolori che durante il giorno cerca di scacciare.
Sara ha abbandonato la famiglia ed il figlio per un grande amore che ha portato avanti fino alla fine. Dice di non pentirsene, ma di fatto non è in pace con sè stessa. E' però una donna forte, tosta e combattiva.
Non so se è questo identikit che mi disturba o il semplice fatto che venga descritta da un uomo che ne enfatizza aspetti che personalmente trovo poco affini al personaggio che si vuole presentare. Inoltre quello che ho riscontrato in questo romanzo è una forzatura di tutti i personaggi ribadendone sempre le medesime caratteristiche. Sara che non vuole farsi notare e per questo porta i capelli grigi ed abiti anonimi e dismessi che ne nascondono il fisico, l'ispettore che non sopporta il cane, che invece adora la protagonista, la mamma di Viola che è odiosa e ipercritica nei confronti della figlia e così via. Potrei fare mille esempi. Ciascuna caratteristica viene presentata sempre nel medesimo modo in diversi punti, senza mai uscire dal binario preimpostato, senza mai aggiungere nulla, se non particolari che la confermano ulteriormente.
Passando alla trama, è banale e prevedibile, dall'inizio è abbastanza scontato tutto quello che viene poi svelato nelle ultime pagine e c'è ben poco che durante la lettura possa portare il lettore ad allontanarsi dall'idea iniziale e far nascere dubbi.
Continuerò la serie perchè ormai possiedo diversi libri e perchè vorrei comunque leggere prima di vederne l'eventuale trasposizione televisiva. Ancora una volta però De Giovanni si conferma per me più adatto alle sceneggiature che ai romanzi. La storia banale può reggere bene con cast di bravi attori (come tutte le serie televisive realizzate fino ad ora) che le diano un'impronta più forte di quanto non abbia, ma ovviamente rende molto meno sulla carta.
Sinceramente quindi non è un libro che consiglio, guardando la varietà del genere a disposizione si può trovare molto di meglio.

Oggi, come trent’anni fa, la crudeltà della strage di Capaci ci lascia attoniti ed increduli; lo stesso autore scrive in prefazione”Ogni personaggio a cui si fa riferimento è realmente esistito, ogni fatto realmente accaduto.Tutto questo è stato.”

1/24 Heartsong: Il canto del cuore - TJ Klune *****
2/24 Brothersong: Il canto dei fratelli - TJ Klune ****1/2
Commento generale su tutta la serie di Green Creek.
WRN: Non è una recensione ma un breve sproloquio non obiettivo (Spoiler solo riguardo alle coppie)
Se c’è una cosa che non mi aspettavo nella mia vita da lettrice è che una saga su un branco di licantropi potesse ridurmi a uno stato di totale ebetismo e fangirlismo estremo. Durante la lettura credo di aver raggiunto livelli di tachicardia, adrenalina e iperventilazione che se ho ancora cuore e polmoni al loro posto è un miracolo. Chi conosce Klune sa che iniziare un suo libro vuol dire salire su una montagna russa di emozioni: ti porta su lentamente e ti lascia cadere a precipizio, per poi riportarti su e di nuovo giù…. ancora e ancora, mentre tu non sai se ridere, piangere o chissà quale diavolo di sentimenti provare. La saga di Green Creek è tutto questo all’ennesima potenza!
Fin dalle prime pagine di Wolfsong si capisce che il lettore non avrà vita facile. La storia inizia con la solitudine di un ragazzino di nome Ox, che ha pochi amici e vive solo con la madre dopo che il padre se ne è andato insegnandogli che lo avrebbero sempre preso a calci nel cūl0. Poi in città ritorna la famiglia Bennett con il piccolo Joe che sente in Ox odore di lecca-lecca e pigne, qualcosa di epico e fantastico. E sono Ox e Joe. Green Creek è custode di un passato doloroso che ha lasciato cicatrici che non hanno mai smesso di bruciare. E sono Mark e Gordo. Green Creek è casa per chi non si è mai sentito appartenere a nessun luogo. E sono Robbie e Kelly. Green Creek è famiglia dove non si lascia nessun fratello indietro. E sono Carter e Gavin. Green Creek è BrancoBrancoBranco e sentirete i canti dei lupi rimbombare forti nella vostra testa e nel vostro cuore.
La prima legge della giungla dice: “La forza del branco è nel lupo. La forza del lupo è nel branco”. E i legami del branco Bennett sono la cosa più forte che ci sia!

“Liam Davis e il corvo” è il primo libro della serie “amori in prima pagina” che ad oggi conta due libri ma per la quale è stato svelato il titolo di un terzo. I protagonisti sono ragazzi con difficoltà fisiche o relazionali. Liam Davis, viene confermato nel secondo volume, è un ragazzo nello spettro autistico. La sua mente analitica lo porta ad analizzare e osservare persino le emozioni che sente, richiedendo prove tangibili che confermino le sue tesi. Ed è proprio osservando che nota per la prima volta Quinn, portando un’anomalia alle sue certezze. L’aspetto più bello di questo romance è che prima di trovare l’amore, Liam scopre il valore dell’amicizia, capisce quanto gli sia mancato finora avere accanto persone su cui contare e quanto sia prezioso coltivare questi nuovi sentimenti. Gli sembra una cosa talmente grande per lui che ha paura di non essere all’altezza e rovinare tutto ma grazie a Quinn capirà che non è più solo e che si merita di più delle sole soddisfazioni lavorative.
Il finale, nonostante sia piuttosto semplice da intuire, è stato in parte inaspettato e mi ha comunque piacevolmente stupita. È stata una lettura che mi è piaciuta molto di più delle aspettative e che mi ha suscitato diverse emozioni, dalle risate alla commozione. Una bella scoperta di un’autrice che non conoscevo ma che ora vorrei approfondire. È un romance consigliato a chi ama le storie “a cottura lenta” (avessi 1 € per ogni volta che questa espressione viene usata per definire le opere della Sunday sarei ricca!), dove i protagonisti si prendono tempo per conoscersi e innamorarsi.

Letto in due giorni (anche se l’avevo iniziato tempo fa) perché scrittura ultra veloce e scorrevole, ma trama inquietante. Sono rimasta scioccata. Una sorta di flusso di coscienza di una coppia appena sposata che si ritrovano in una vicenda ricca di malintesi che porta alla pazzia… sono ancora scossa 😳

Romanzo breve, una favola per ogni età.
Un dialogo tra un padre e la figlia di 8 anni, che affronta il grande tema, in ultima analisi, della libertà di essere se stessi, al di là di stereotipi e di scatole nelle quali a volte ci vorrebbero mettere (o ci infiliamo).
Il rischio di forzature e assunzione di tono paternalistico (che fatico a digerire soprattutto nei libri) era molto alto, e invece no. L'ho trovata una lettura molto piacevole, che consiglio a qualunque età, soprattutto alle fasce pre adolescienziali.


3/24
Dario Levantino, "Il cane di Falcone"
Fazi, p. 180
Protagonista di questo bellissimo romanzo è Uccio, un cane randagio che ha realmente vissuto ai piedi delle statue di Falcone e Borsellino nel corridoio al piano terra del palazzo di Giustizia di Palermo. Nel capoluogo siciliano, Uccio, cane veggente e sensibile, incontra il giudice Giovanni Falcone, che decide di adottarlo, rendendolo partecipe della sua vita e del suo scopo a cui dedicherà tutta la vita: la lotta alla mafia. Il loro è un legame forte, indissolubile fino alla fine.
Una storia leggera e profonda, dolce e amara.
La voce di Uccio, semplice, ironica e senza retorica, traccia il profilo della mafia e ripercorre i fatti della "stagione d'oro" di Cosa Nostra, tra gli Anni '80 e '90.
“Esisteva eccome. Mi convinsi pure di un’altra verità: non possiamo accorgerci della mafia soltanto quando viene allo scoperto, perché le cose accadono quando sono già accadute.” Delinea anche l'attività investigativa di Falcone, di come sia stato osteggiato, non solo naturalmente dai clan mafiosi, ma anche dall'interno della magistratura e dallo Stato stesso. Nonostante tutto e seppur isolato e infangato, però, non si è mai piegato, ha continuato la sua battaglia forte dei suoi principi e del suo senso di giustizia, fino al tragico epilogo del 23 maggio 1992.
Una narrazione delicata, che fa sorridere e commuovere al tempo stesso, ricca di imperdibili e spassosi "dialoghi" tra il giudice e Uccio, e di toccanti riflessioni di quest'ultimo.
Un libro importante, che tocca emotivamente e consigliato ai più giovani, che quegli anni non li hanno vissuti e poco, forse, ne sanno. Perché 500 kg di esplosivo non devono cancellare la memoria di un eroe di cui il mondo ha ancora bisogno.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, l'importante è saper convivere con la paura e non farsene condizionare. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza." Giovanni Falcone
Voto: 4/5

Scorrevole e coinvolgente come tutti gli altri della serie; divorato in un giorno!
Consigliato come tutti gli altri libri che compongono la serie de"Le fioraie del Giambellino".

Wolf Hall narra le vicende di Thomas Cromwell, antenato di Oliver Cromwell, dalla sua infanzia popolana (era figlio di un maniscalco violento) fino alla sua ascesa alla corte di Enrico VIII, al ruolo determinante avuto nel combinare il matrimonio con Anna Bolena e nel riformare la Chiesa anglicana, nonché nella condanna a morte di Tomaso Moro.
La lettura non mi ha entusiasmato per due motivi. Il primo è legato a come sono raccontati i personaggi che sono essenzialmente piatti: Cromwell è buono, bravo ed intelligente e si fa solo qualche vago accenno al suo passato da mercenario(?), mercante (?), banchiere (?), vero che le fonti sono poche ma, secondo me, ci sarebbe stato spazio per romanzare le ombre della vita di Cromwell; Anna Bolena è arrivista e isterica; Enrico VIII è un bonaccione nelle mani di Anna e così via.
Il secondo fattore è che spesso non si capisce chi parla, il 90% si tratta di Cromwell ma non se ne ha la certezza e, dalle recensioni in inglese, non si tratta di un problema di traduzione ma di scrittura originaria.
Insomma, ho letto romanzi storici/biografie romanzate più piacevoli di questo ebook.

No, scusa non volevo gelarti! La lettura è soggettiva: quello che a me ha dato fastidio potrebbe essere un punto a favore del libro secondo la tua opinione.
Se ha vinto un premio prestigioso come il Booker Prize è facile che la mia sia solo un"unpopolar opinion".

Confermo.

Un po' di noia, un po' di eccitazione, e via così... Non so esattamente cosa pensare di questo libro. Alterna momenti di poesia e di trama accattivante a momenti di noia e di incomprensione. Bella la parte del naufragio, con il fuoriuscire dei peggiori sentimenti umani. La parte finale l'ho trovata confusionaria. Ma forse non ho capito qualcosa... Chissà'?


4/24
Carolina Pobla, " I gerani di Barcellona"
Una saga familiare ambientata in Spagna, tra gli Anni '30 e '50. Una lettura gradevole, ma niente di più. C'era del potenziale, ma non è stato sviluppato. E lo stile un po' piatto, così come il generale "lieto fine", un po' troppo, non hanno aiutato.
Interessante la parte della conquista franchista del Paese ma, anche in questo caso, andava meglio approfondita.
Insomma, un'occasione mancata!
Voto: 2/5

Parigi 1885, il romanzo è interamente ambientato all'ospedale psichiatrico Salpêtrière dove venivano rinchiuse le donne troppo "scomode" per la società dell'epoca.
Romanzo breve ben scritto e delicato, visti anche gli argomenti trattati. Mi ha conquistata e affascinata con lo stile di questa giovane autrice al suo debutto letterario.
Ho letto diverse recensioni che lo hanno giudicato come incompleto o con un finale affrettato, io l'ho trovato giusto, aggiungendo altro avrebbe esagerato rischiando di cadere nell'errore opposto.

Il protagonista di questo romanzo è un cane di mánnara, cioè un cane pastore, che, rimasto orfano a causa delle bastonate inflitte alla mamma da un essere viscido e brutale, finisce a Palermo in via Notarbartolo.
Il cucciolo, che ha dovuto imparare molto presto le leggi della sopravvivenza del cane randagio, comincia a ululare nel silenzio della notte, disturbando non poco chi deve dormire. Ma quell'ululato, così fastidioso per molti, attira l'attenzione del giudice Falcone, il quale decide di prendersene cura e di accoglierlo nel cortile del Tribunale di Palermo.
Uccio si ambienta subito e tra cane e padrone si crea all'istante un legame indissolubile, che solo l'attentato di Capaci del 23 maggio 1992 spezzerà.
Questo romanzo è una delizia, un libro che tutti, soprattutto i più giovani dovrebbero leggere! L'autore, Dario Levantino, sceglie di affidare a Uccio la narrazione degli eventi e la sua voce narrante accompagna il lettore dalla prima all'ultima pagina, mentre la relazione tra i due coprotagonisti cresce ed evolve, la conoscenza di Cosa Nostra del giudice, e di conseguenza di Uccio, si fa più profonda e la convivenza con la paura segna il confine tra coraggio e codardia.
Questo libro non parla solo di mafia, ma fornisce spunti di riflessione sul rapporto uomo-animale, su quello padre-figlio e su quello di coppia, nonché sulla violenza gratuita, sull'ipocrisia, la perdita, la vecchiaia e la solitudine.
Capitoli brevi, dialoghi esilaranti, tanta tenerezza e malinconia ben mixate per ottenere un prodotto originale e di qualità.

Senza troppi calcoli, senza troppe verifiche, senza stare a guardare cosa poteva succedere in caso di errore, aveva guardato in faccia il problema e gli aveva proposto di giocare alla carta più alta. Chi a prende vince. Una cosa che non faceva più da una vita, se non per gioco, di fronte alla cassa.
Un'altra piacevole lettura! Qui il simpatico ed arguto Massimo riesce a far riaprire un cold case vecchio di vent'anni, seppur involontariamente, e poi a risolverlo in una stanza di ospedale, dove era costretto a seguito di un piccolo incidente. Anche se probabilmente questo libro presenta una parte investigativa un po' più rilevante rispetto a quella umoristica con gli arzilli vecchietti, non è comunque un giallo ricco di suspense e colpi di scena; questa è una serie tranquilla, rilassante, che mette allegria, un vero toccasana per trascorrere un paio di ore in spensieratezza.
Lei è sposato, signor Viviani? – Lo ero. Poi mi hanno guarito.
8/24 Resti umani di Kathy Reichs
Son andata a rileggere i commenti che avevo inserito per gli altri libri della serie, non posso che ripetere le stesse cose: trama interessante, giusto pathos, ma troppi tecnicismi, pagine e pagine intere, che invece di stimolare la lettura, la rallentano soltanto.
Tre stelle e mezzo

Ambientato nella fredda Norvegia, il legame indissolubile tra due fratelli che si ritrovano dopo 15 anni, quando il più piccolo, trasferitosi in America in cerca di fortuna, decide di ritornare a casa per dar vita a un sogno: un lussuoso albergo nella sua cittadina natale. Insieme a lui tornano dei segreti che condivide con il fratello, che di certo avrebbe preferito che restassero tali.
Sebbene la lettura sia scorrevole e la storia abbia qualche tratto di originalità, non è riuscita a intrigarmi più di tanto.
Carino, ma nulla di più.

Visto che i romanzi di questa serie sono ambientati dalle mie parti mi piace molto ritrovare nelle descrizioni i vari posti che conosco...un pò meno leggere dialoghi nel dialetto locale (che su carta risultano "pesanti").
La storia è interessante, in alcuni punti un pò lenta ed ha un finale molto prevedibile, a mio avviso...in poche parole un romanzo senza troppe pretese ideale per trascorrere un paio di pomeriggi spensierati sotto l'ombrellone.

Primo Levi disse che Ognuno muore solo è uno dei più bei romanzi della resistenza tedesca contro il nazismo e non posso che concordare.
Pubblicato nel 1947 è legato ai fatti accaduti, la Germania nazista è nitida e raccontata senza pietà.
Ricostruendo i fatti intorno al processo di due coniugi berlinesi, Fallada crea una storia di paura, meschinità e ipocrisia, di coraggio vero, speranza e dignità.
La voce dell’autore parte con una sorta di ironia cinica e spietata con uno stile molto fluido e scorrevole. Lo sguardo è lucido e sincero anche verso i suoi protagonisti, Otto e Anna Quangel, che non sono presentati come eroi, tutt'altro, che però nella storia crescono in un arco tragico che mi ha colpita molto.
Quando si dice saper usare bene il narratore onnisciente.

Non ho molto da dire su questo primo volume di una trilogia fantasy. Sicuramente è stato di intrattenimento ma per quanto mi interessasse sapere come la vicenda finisse lo stile e gli eventi non mi hanno convinto abbastanza da andare avanti con la trilogia e infatti mi sono limitata a leggere gli avvenimenti principali su wikipedia. Sapendo cosa sarebbe successo mi sono pentita? No.
Sono solo un po' dispiaciuta per le mie aspettative deluse, per quanto la lettura sia stata piacevole non è stata abbastanza coinvolgente o 'nuova' da spingermi a continuare.

Cummannari è megghiu ri futtiri
Anche questa una storia interessante, l'affasciante Lolita, tra la salsa al pomodoro ed i capricci da bambina, deve risolvere un omicidio nel criminale mondo del caporalato: la Genisi riesce sempre a trattare in modo riguardoso temi molto toccanti.
La lettura è come sempre affascinante e spedita, peccato sia stata breve, qualche approfondimento in più o qualche colpo di scena avrebbe reso il libro più accattivante.

Odile è una giovanissima ragazza francese, che aspira a diventare bibliotecaria nell'American Library di Parigi, dopo esserne stata una semplice utente fin dalla fanciullezza. I tempi sono, però, difficili: soffiano i venti di guerra e la società parigina è ancora troppo conservatrice per accettare che una donna abbia un lavoro e sia indipendente.
Tuttavia, la cocciutaggine di Odile viene premiata e così la ragazza si immerge nel fascino della biblioteca e i colleghi diventano la sua seconda famiglia. E anche noi lettori impariamo a conoscere la tenace direttrice, Miss Reeder, Boris Netchaeff (capo bibliotecario), la Contessa Clara de Chambrum (amministratrice fiduciaria), Mademoiselle Frikart(segretaria) e la signorina Wedd (contabile). Tutti loro contribuiranno a mantenere attiva la Library per tutto il periodo di guerra, nonostante i divieti di entrata degli utenti ebrei e quello di circolazione di testi considerati oltraggiosi per l'onorabilità del regime.
In questo contesto storico, segnato dalla violenza della guerra, dalla caccia agli ebrei e ai comunisti e dalla fame, si dipana la vicenda che ha per protagonista Odile. Con il cuore in gola si assiste impotenti ai drammi familiari, ai sogni infranti e al declino di una tenera amicizia. Sì, perché questo romanzo è decisamente un tributo al valore della lettura, ma prima di tutto è un inno all'amicizia. E Odile, che ha tanto sbagliato in passato, ha un compito da svolgere nel suo presente: insegnare alla piccola Lily che l'amicizia va sempre coltivata e custodita, nonché protetta dalla leggerezza e dalla gelosia, perché "non c'è niente di peggiore che divulgare i segreti di qualcuno".
Per quanto mi riguarda, " La biblioteca di Parigi" è un romanzo che parte in sordina, ma che poi esplode in tutta la propria autenticità e profondità. Caratterizzato da salti temporali e capitoli brevi, permette al lettore di esplorare il presente e il passato della protagonista e di metterne a confronto l'ingenuità e la fiducia nel futuro e nel prossimo della giovinezza, con il dolore e la saggezza dell'età matura.
Una lettura consigliata a chi ama il periodo storico, i libri e il percorso evolutivo dei personaggi.

https://www.goodreads.com/topic/show/...
Qui fra qualche giorno si chiude
Buone letture : )

4/24 Guai nella prateria - Andrew Grey ***
Phillip non ha mai pensato di essere tagliato per la vita del ranch ma quando si ritrova all’improvviso senza lavoro decide di concedersi una pausa andando a trovare i suoi amici Dakota e Wally, ormai una coppia affiatata. Guardandoli insieme, Phillip si chiede se non sia arrivato anche per lui il momento di abbandonare le avventure da poche notti e iniziare a cercare qualcosa di più profondo.
Una sera, Dakota salva da una tempesta tremenda il giovane Haven, figlio del vicino e acerrimo nemico del papà di Dakota. Haven però non sembra provare gli stessi sentimenti del padre, anzi prova gratitudine verso questa famiglia che è stata tanto gentile con lui. L’attrazione tra Phillip e Haven è praticamente immediata ma entrambi dovranno abbattere le proprie barriere per avvicinarsi davvero l’uno all’altro.
Ho sempre apprezzato molto i romance di Andrew Grey ma dopo anni mi rendo conto che certe cose che una volta mi facevano venire gli occhi a cuoricino, oggi mi fanno sorridere con affetto. Ad esempio questa serie potrebbe benissimo intitolarsi “come farlo innamorare in 10 giorni”, tempo necessario ai protagonisti per conoscersi, innamorarsi e promettersi l’eternità insieme! Se non garbano gli instant love si potrebbe trovare questa storia particolarmente stucchevoli ma io personalmente la trovo comunque molto piacevole e carina…. Anche perché, diciamocelo onestamente, quello che ci interessa in un Romance è vedere i due protagonisti felici e contenti scambiarsi tanti momenti focosi con un pizzico di pucciosità !
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Dai, è stato solo un malessere passeggero!