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Chiacchiere in libertà 2022

Ripensandoci, forse è un bene che gli abbiano cambiato il nome. 😂😂


Il Boccino D'oro nel film "Gli Stagisti" rimane insuperabile!!!
Vedere per credere ^^

Il Quidditch cambia nome per distanziarsi dalla sua creatrice… cioè, un gioco inesistente, riadattato per essere giocato per davvero, cambia no..."
Meglio che quella roba non venga identificata con il "vero" Quidditc", anzi se fossi J.K., farei causa alla International Quidditch Association per uso improprio del nome.
Il boccino umano del video è la cosa più invereconda che abbia mai visto.
Rossella wrote: "Però è lecito pubblicare libri in cui la bruciano viva..."
Già, e poi andassero a dirlo alle nuotatrici che hanno dovuto gareggiare contro Lia Thomas

Beh ma una soluzione va trovata: quale può essere? Far gareggiare gli/le atleti/e trans al sesso assegnato alla nascita? Vietare loro le gare? Io non riesco ad avere un'idea valida ma il fatto che il genere non sia solo una questione biologica mi sembra assodato.


ma la muscolatura, quella sì è biologica e tra quella di un ex maschio e quella della femmine c'è un abisso a sfavore della muscolatura femminile

ma la muscolatura, quella sì è biologica e tra quella di un ex maschio e quella della femmine c'è..."
Sì ma una prestazione sportiva non è data solo dalla muscolatura, in molti sport. La soluzione quale potrebbe essere secondo te?

Sono d'accordo con te, la transizione non è e non deve essere per tutte/i, ci possono essere fluidità e "gradi"

Non sono d'accordo.
Per lo sport dovrebbe esistere solo la questione biologica.
Non è solo un discorso ormonale ma proprio di struttura fisica, scheletrica e muscolare.
Altrimenti le donne biologiche potranno dire addio alle competizioni (e buttiamo nel cesso anni di lotta per i diritti delle donne).
La soluzione? O gareggiano nelle competizioni del loro sesso biologico e fanno una competizione ad hoc (dove cmq verrebbero svantaggiate gli uomini transgender)
Il discorso Lia Thomas ha avuto tra i più ferventi detrattori proprio le persone transgender; tra le più agguerrite Caitlyn Jenner, che quando era ancora Bruce, è stato campione olimpico.
Mi è spiaciuto notare che invece sono proprio le donne quelle che vorrebbero che questa ingiustizia proseguisse.

Indovinate chi è Lia Thomas?
Il problema esiste e non solo per lo sport
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo...
https://www.ilmessaggero.it/mondo/gra...
Le persone transgender hanno tutto il diritto di sentirsi appartenere al genere che sentono loro, ma questo non deve andare ad attaccare i diritti delle donne biologiche (quelli degli uomini è un po' più difficile che vengano intaccati).
Per queste posizioni la Rowlings sta subendo degli attacchi vergognosi e squallidi (ultimo in ordine di tempo, il Quidditch)

interessante il tuo intervento.
Mi viene in mente Shiloh Jolie Pitt che ha 16 anni, che ha fatto l'infanzia e parte della adolescenza sentendosi più maschio che femmina, vestendosi con abiti maschili e facendosi chiamare John.
è stata lasciata libera dai genitori di affrontare la cosa nel modo più naturale e a 14 anni è tornata a farsi chiamare Shiloh e a vestire femminile.
Altre ragazze si sono trovate nella stessa situazione e sono state consigliate di affrontare la transizione, purtroppo poi si sono pentite ed era troppo tardi.



Questo periodo sto seguendo un progetto abbastanza importante che mi sta proprio costando tempo e fatica.
Come se non bastasse devo confrontarmi con persone non italiane e il mio inglese è veramente basic.
Lunedì devo ospitare in ufficio alcuni rappresentanti e sono nel panico più totaleee.
Anyway.. Vi seguo da lontano :-)

Però, come è già stato detto da chi mi ha preceduto, la struttura muscoloscheletrica resta quella del genere biologico di origine, e di conseguenza permettere a degli ex maschi (che hanno, tralasciando i muscoli, uno scheletro che oggettivamente in alcune discipline li/le avvantaggia) di gareggiare con le donne vorrebbe dire discriminare tutto lo sport femminile.
Personalmente trovo tutto ciò nettamente ingiusto, nonché insensato. Per me la soluzione è ovvia: creare categorie apposite (come avviene nei giochi parlampici, dove gli atleti sono divisi per grado di disabilità), così che ogni atleta possa gareggiare (e primeggiare) fra eguali, senza vantaggi o favoritismi per chicchessia.
(E lo dico nonostante io sia una persona completamente avulsa dal mondo dello sport, se per magia da domani sparissero tutte le competizioni sportive di ogni ordine e grado, probabilmente inizierei ad accorgermi della cosa verso il 2030, quindi non ho alcun tipo d'interesse all'argomento)

Sottoscrivo, anche l'ultima parte! 🤣


C'era stata però in passato il caso "estremo" di Pistorius, atleta con protesi che gareggiava con i normodotati, in un certo senso lì il confine era stato superato. Quale può essere il criterio per assegnare un atleta a una certa categoria? Ci sono situazioni anche biologiche non chiaramente definite (tanto che il genere, dal punto di vista legale si dice "assegnato" alla nascita).
Rossella wrote: "Io parlo da ex tomboy, ovvero da bambina ero quella che veniva definita "maschiaccio". Spericolata, amici maschi, interessi maschili.... Tuttora vesto unisex e non mi trucco, scrivo fantascienza no..."
Certo la confusione in certe fasi della vita è normale. Però mi sembra importante fare uno sforzo e superare quella che è la nostra singola esperienza, per immaginare anche qualcosa che non abbiamo provato e non potremo mai provare.
Avevo seguito un interessantissimo webinar di Vera Gheno: tra i dati che aveva riportato c'era che tra l'1% e il 2% della popolazione mondiale ha difficoltà a definirsi binaria (una proiezione calcolata su indagini che non riguardavano esclusivamente gli adolescenti ma la popolazione adulta). Se ci si pensa, è un numero altissimo di persone.

È un numero chiaramente manipolato. Prima che ci fosse una chiara spinta ideologica la disforia riguardava un uomo su 10.000 e una donna su 30.000. Aver reso la transizione di moda, per così dire, ha portato fra l'altro a fenomeni di emulazione, specie fra gli adolescenti. Anche l'espressione che ora si usa, di sesso (oltre a genere), assegnato alla nascita, fino a pochi anni fa, indicava la pratica di agire medicalmente, spesso a pochi minuti dalla nascita, su quei neonati che presentavano malformazioni e organi sessuali non ben definiti, a metà fra un sesso e l'altro, a volte creando un disagio psichico. Utilizzarlo su ogni individuo è una forzatura. Gli organi sessuali hanno la funzione di far incontrare i gameti, che sono di due soli tipi. Il sesso biologico non è uno spettro. Lo sono le espressioni di genere, il modo di esprimere, con caratteri più o meno accentuati, femminilità e mascolinità. Che in una società avanzata come la nostra dovrebbe essere lasciato del tutto alla libertà dell'individuo, così come avviene con l'orientamento sessuale. Ho parlato della mia esperienza non per farme un paradigma, ma perché so che in alcuni ambienti bambine come ero io vengono incoraggiate a credersi transgender. Creando danni irreparabili. Sono per esempio contraria alla pratica di bloccare la pubertà per dare più tempo ai "bambini trans". Lasciata al suo corso normale la pubertà risolve la confusione di genere nel 90% dei casi. I bambini a cui viene bloccata la pubertà, oltre a non sviluppare del tutto a livello psichico, sfociano nella quasi totalità dei casi in un percorso di transizione. Che non è assolutamente detto porti a risolvere il problema. Come ho detto, i pentiti, specie fra le ragazze, sono in continuo aumento. È un problema che dovrebbe essere analizzato a fondo e con urgenza, invece non se ne parla mai.


Il dato citato da Vera Gheno non faceva riferimento alla disforia, ma al non riconoscersi nell'identità binaria. Su quali basi dici che quello che aveva fornito è un numero chiaramente manipolato?
Se una situazione, una condizione, una problematica non erano prese in considerazione in un certo periodo storico, necessariamente non ci possono essere dati comparabili come serie storica.
Mi sembra strano sentire parlare di cool e trendy. Io nel mio piccolo (lavoro nell'ambiente universitario) ho avuto notizia o ho assistito ad alcuni episodi di discriminazione, ma soprattutto di superficialità e mancata percezione del proprio status di privilegio rispetto a chi invece vive una diversa condizione.

Le discriminazioni esistono su decine di caratteristiche e stati diversi. Se sei uomo e sotto sfratto vieni lasciato per strada, mentre i servizi sociali troveranno una sistemazione a tua moglie e ai tuoi figli. Non é discriminazione? Se non sei di bella presenza, difficilmente verrai scelta come commessa in un negozio prestigioso. Non è discriminazione? Ciascuno di noi è privilegiato sotto certi aspetti e discriminato per altri, per non parlare del bullismo che colpisce tutti, ma proprio tutti gli adolescenti. Posto che non è il caso di fissarsi su un solo modello di uomo o di donna, che senso ha dichiararsi non binario? Se sono stereotipi, perché non abbandonarli? I fenomeni emulativi sono dimostrati e preoccupanti e in parte è dovuto proprio all'aver reso la fluidità di genere il trend del momento, esaltato da moda e media.

Eleonora, tu poni domande molto giuste, ma noi qui possiamo solo dare un’opinione in merito, il compito di stabilire delle regole precise spetta al legislatore, che si deve sedere a un tavolo insieme ai rappresentanti delle associazioni sportive, ad un comitato tecnico scientifico ed ai titolari delle varie kermesse sportive, e trovare insieme a loro un compromesso che non danneggi e non leda i diritti di nessuna delle parti coinvolte. Ogni disciplina sportiva ha i suoi ferrei regolamenti, quasi tutti codificati quando la scienza non aveva ancora reso possibile il cambio di sesso a piacere, e che pertanto attualmente non contemplano questa evenienza; basterebbe aggiornarli.
Rossella wrote: "Ciascuno di noi è privilegiato sotto certi aspetti e discriminato per altri"
Sottoscrivo! ^_^

@Eleonora: è una discriminazione anche far gareggiare un uomo biologico che fino a due anni fa gareggiava in competizione maschili (senza risultati eclatanti), con le donne.
Una vita di sacrifici, di impegno bruciati in un attimo perché mai potrai competere con un atleta con una struttura fisica maschile.
Quelle che Lia Thomas ha battuto sono le vincitrici di medaglie d'oro e argento alle recenti olimpiadi.
il vantaggio fisico derivante dall'essere nato uomo è schiacciante.

Non ne ho proprio idea.
Ricordo Everet quando era prima tennista mondiale dichiarare che il marito, che occupava l'84° posto la batteva regolarrmente, e nel tennis la forza non è certo tutto.
A me dispiace per quelle donne nate in corpo di uomo e che vorrebbero fare dello sport la propria professione, però ricordo quella 400centrista ex uomo che nelle gare dava 200 metri di distacco a tutte le altre, alcune atlete semplicemente rifiutavano di correre perché avrebbero gareggiato per il secondo posto, nessuna speranza per l'oro.
Non è una soluzione che posso trovare io: occorre una riflessione totale globale mondiale sulla questione.

La penso esattamente, ed è il principio del femminismo intersezionale: perché le discriminazioni sull'appartenenza di genere dovrebbero non avere lo stesso valore delle altre e la condizione di chi le vive essere considerate come una moda?
Può esserci emulazione dell'omosessualità? Può esserci volontà nell'essere diverso dal modello di adolescente socialmente accettato dal gruppo e volontà di essere vittima di bullismo? Avere di fronte un "modello" di persona gender fluid che ha una vita e un riconoscimento sociale e che vive serenamente nella propria pelle, può davvero essere considerato pericoloso modello di emulazione? Analogamente considereresti un adolescente che ha dubbi sul proprio orientamento sessuale e che segue sui social una persona famosa, dichiaratamente omosessuale e che vive felicemente e apertamente coniugato/a, possibile vittima di emulazione?
Savasandir wrote: "EleonoraF wrote: "Quale può essere il criterio per assegnare un atleta a una certa categoria?"
Eleonora, tu poni domande molto giuste, ma noi qui possiamo solo dare un’opinione in merito, il compi..."
Esatto, secondo me l'importante è soprattutto porsi domande, prima di essere certi di avere tutte le risposte. La consapevolezza del proprio privilegio è difficile da raggiungere ma potrebbe essere l'obiettivo primo, per raggiungere una società equa e inclusiva.
Per quanto riguarda lo sport, creare un recinto ad hoc mi sembrerebbe di primo acchito un male peggiore, sono sicura che ci sia chi si sta impegnando nel cercare le migliori soluzioni possibili... chissà cosa ne uscirà

Riguardo la prima parte: l'ho detto in principio, l'argomento è spinoso. È chiaro che le ragazze che giovanissime intraprendono un percorso di transizione senza un'adeguata valutazione partono già da un profondo disagio (depressione, omosessualità egodistonica, dismorfofobia). La comunità LGBT per questi emargjnati è un'isola felice e molto accogliente, salvo poi diventare feroce con chi si pente. Sono le stesse detransitioners a denunciarlo, definendosi emarginati fra gli emarginati. Il fenomeno emulativo è quantomeno fortemente probabile, la spinta ideologica è comprovata. David Bell, per 24 anni presidente della Tavistock clinic, al momento delle dimissioni ha denunciato le pressioni subite, parlando persino di conversione sessuale (il 40% dei minori seguiti dalla clinica appartiene allo spettro autistico). Le bambine trans in Inghilterra sono aumentare del 4400% in un decennio. Qualche dubbio viene, dato che si tratta di un business, che il percorso è doloroso e irreversibile e che si parla di individui fortemente influenzabili. Probabilmente un approccio più libero verso le espressioni di genere taglierebbe in molti casi il problema alla radice. Il che include la libertà anche di essere conformi allo stereotipo.

Ok: mi rendo conto che questo dovrebbe essere uno spazio leggero e io non riesco a essere leggera quando leggo queste cose.
E' il mio ultimo commento poi non vi annoierò più.
Se una persona scrive che praticare uno sport a livello agonistico (o a livello amatoriale, non ne vedo la differenza in un contesto qualsiasi di gara) non è un diritto per chi è in una situazione diversa dalla propria, secondo me non si rende conto di parlare in una posizione di privilegio rispetto a una minoranza. Diresti la stessa cosa a un giovane maschio cis etero, che lo sport ad alti livelli, il sogno di fare il tennista o il centometrista non è un diritto?
La logica della maggioranza e minoranza, delle percentuali, si potrebbe potenzialmente applicare a un sacco di gruppi e categorie: non vale la pena sforzarsi di trovare soluzioni per un certo (almeno accettabile grado) di inclusività per chi ha una specifica disabilità fisica o un orientamento sessuale diverso dalla maggioranza? Perché per queste minoranze sì e per altre no?
Seguendo la stessa logica, ho assistito a una discussione sulle difficoltà tecniche, burocratiche e legislative per la creazione di un'identità alias (il cosiddetto "libretto alias") per gli studenti universitari che sono in fase di transizione: il commento di una dirigente di alto livello è stato "beh, ma è proprio necessario? quanti saranno mai???" 😵

Un transgender ha pieno diritto di praticare nuoto agonistico, a patto che ciò non leda il diritto altrui, e se una persona con la struttura muscoloscheletrica di un maschio pretende di gareggiare insieme a delle femmine, allora sta ledendo il diritto di quelle femmine, che vengono automaticamente private della possibilità di vincere la gara.
La soluzione, ripeto, è semplice, istituire categorie apposite affinché ognuno possa gareggiare in un gruppo omogeneo di persone.
Perché diciamola tutta, l’obiettivo di Lia Thomas non era difendere i propri diritti o sensibilizzare il pubblico sul tema transgender, era vincere la medaglia d'oro. Quanto sarebbe stato bello se, finita la gara, alla premiazione si fosse sfilata la medaglia e l'avesse consegnata alla seconda classificata dicendole: "questa appartiene a te", che impatto mediatico avrebbe avuto un'azione del genere? Non si sarebbe parlato d'altro, il tema dell'inclusione sarebbe entrato nel dibattito pubblico (e politico), i detrattori non avrebbero più avuto argomenti a sostegno e si sarebbe arrivati a formulare proposte concrete e forse pure alla loro messa in pratica in tempi relativamente brevi. A volte basta un semplice gesto per commuovere il mondo e veicolare l'opinione pubblica; quella è stata un’occasione mancata.

Perdonami, ma non è proprio la stessa cosa. Utilizzare l'alias permette a una persona transgender di evitare pesanti intrusioni nella propria privacy ogni volta che deve presentare un documento e non lede i diritti di nessuno.
Con diritto intendevo diritto fondamentale, e lo sport agonistico non lo è, perché prevede impegno, eccellenza e spesso doti fisiche innate. Tanti di noi non potranno mai essere giocatori di basket ad alto livello per il limite dell'altezza.
Se si prosegue sulla strada intrapresa in nome dell'inclusione a lungo andare gli sport femminili che prevedono prestanza fisica diventeranno gare fra donne trans, escludendo le donne biologiche. E infatti si sta già tornando indietro. (Si parla del limite di 12 anni per la transizione, il che comporta altri problemi, persino più gravi). Oltretutto ci sono problemi di sicurezza. Negli sport di lotta si è avuto il caso di un'atleta donna con il cranio spaccato. Il suo cranio era meno resistente dei pugni dell'avversaria. Abbassare i livelli di testosterone non incide su scheletro e capacità polmonare. Se esistono sport divisi per sesso non è per capriccio.


Devo scegliere un antivirus per il pc nuovo, prima usavo Kaspersky, ma vorrei cambiare. Ho cercato un po' in rete e pare che i migliori siano Norton e McAfee, quale consigliate?

Ho letto proprio ora, colpa dell'inflazione ahahahahah :-PP

Visto. È diventato 50€ all’anno da 36€ che era. Così sono andata a guardare sul mio account e per fortuna il mio rinnovo è il 4 settembre ed è rimasto il prezzo vecchio. La nuova tariffa parte dal 15 settembre 2022 per un anno la scampo. 😜
@ Tsukino Secondo me dovevano fare un abbonamento a parte per quello. Così chi voleva lo faceva. Anche a me non me ne può fregar di meno.
Cque pensavo.. può essere che devono coprire i costi di produzione della serie del signore degli anelli. ;P

molto probabile ^^
a me scatta a gennaio.


appena letto :(
Mi mancano gliultimi 4 episodi di Zelda e forse mollo ... Ah no: l'anno prossimo c'è la stagione finale di Mrs Maisel.
Che palle!


Adesso ho chiamato il tecnico che ci segue per la ditta e spero se non riesco a recuperare il pc, almeno di recuperare qualcosa di quello che non avevo ancora salvato (colpa mia che era da tanto che non facevo backup)
😱 traggggedia!
Infatti il mio tecnico dice sempre di mettere su dischi esterni, è più sicuro sia per privacy in caso di violazioni, sia in caso si svampa il pc come ti è successo. E allora mi chiedo sempre che cavolo serve il pc se metto tutto fuori? 🤔
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Appunto!
Che poi, diciamolo, è palesemente un pretesto; il vero motivo per cui han trovato un altro nome è per non pagare le royalty sul termine "Quidditch", che stando all'articolo è di proprietà della Warner.
Che vergogna.😔