PLANET EARTH: what a beauty! discussion

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2021 > Lettura febbraio 2021 ⋅ No Planet B (2)

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message 1: by MartaMP (new)

MartaMP | 153 comments Mod
Ciao a tutti! discussione per commentare la seconda tappa del nostro No Planet B che per ora vedo essere apprezzato da tutti, ci sta facendo conoscere molte cose, grandi e piccole ma tutte importantissime!!


message 2: by Ajeje (new)

Ajeje Brazov | 7 comments Un ottimo saggio davvero. Il terzo capitolo sull'energia è molto interessante, sarebbe da leggere più volte, perchè ci sono tante nozioni e dati, tale che ad una prima lettura difficilmente si riesca a carpirne l'importanza intrinseca. Perchè magari rimani lì sbalordito, sia dal volume di studi fatti che dall'imminente catastrofe che si sta compiendo. Ormai abbiamo la conoscenza e la ricerca tali da far sì che le disuguaglianze perpetrate nei secoli, dovrebbero aver fine, ma c'è il profitto di mezzo e quindi...


message 3: by Saturn (new)

Saturn (xsaturn) Io ho trovato interessanti le informazioni sul fracking e soprattutto il paradosso di Jevons. Fa riflettere alquanto il fatto che migliorare l'efficienza può fare più danni se non si accompagna con altre misure! Quello che facciamo non basta: dobbiamo smetterla di usare così tanta energia!!

Anche il capitolo 5 sulla crescita è molto interessante. Che il PIL non è tutto (anzi!) dovremmo averlo capito da un po' ma di fatto ci basiamo ancora quasi esclusivamente su questo dato per scegliere le nostre politiche economiche :/


message 4: by Gianni (new)

Gianni (giasag) | 15 comments Sono un po' indietro nella lettura, ho iniziato ora il capitolo sulla crescita. Finora ne ho ricavato un'ottima impressione, per la capacità di assumere una visione globale e allo stesso tempo particolare dei problemi. Trovo anch'io molto interessante l'analisi della questione energetica, anche per il fatto di conteggiare il fabbisogno energetico fisiologico. Il paradosso di Jevons ha un analogo nel modo di produzione capitalistico, ovvero che i profitti generano profitti e non redistribuzione, in una spirale senza fine. Questo aspetto più "politico" è stato appena sfiorato, chissà se sarà affrontato nel capitolo sulla crescita


message 5: by Tanabrus (new)

Tanabrus | 21 comments Sempre molto interessante, ma mi rendo conto mi sta rendendo anche sempre più pessimista.

L'efficienza che non è detto sia positiva ma anzi può risultare dannosa in una perversa spirale verso il basso (ed è verissimo, l'ho sperimentato in prima persona col passaggio dalla vecchia macchina a quella ibrida, già solo nel tragitto casa-lavoro).
Le alternative ai combustibili fossili che bene o male ci sono o ci saranno ma richiederanno un'attenta pianificazione e scelte dolorose.
I viaggi e la capacità di spostamento, che hanno reso il mondo piccolo negli ultimi secoli, e che andranno completamente rivisti alla luce delle necessità energetiche.

Tutto è collegato, come ci diceva fin dall'inizio, ma tutto è collegato all'uomo e alla sua disponibilità a cambiare stile di vita e abitudini.
Non so, francamente vedere le risposte delle masse in questo anno di crisi sanitaria mi rende più scettico di quanto già non fossi sulla fattibilità di qualsiasi cosa.

Rinunciare a profitti, a vacanze lontane, a viaggi rapidi, a prodotti provenienti dall'altro capo del mondo, al condizionatore e a ogni ultimo ritrovato tecnologico? Ci spero ma non ci credo.

Più leggo cosa bisognerebbe fare, compreso il capitolo sull'economia e su come servirà una decisione congiunta di tutte le nazioni per limitare l'estrazione di combustibili fossili e al tempo stesso garantire l'equità della distribuzione di cibo ed energia tra i paesi produttori e quelli con meno possibilità, più mi sembra uno scenario da utopia fantascientifica.
Un bel sogno con un'umanità matura ed evoluta, che ragiona per il bene della collettività invece di puntare sul guadagno del singolo a discapito di tutto il resto, ma che vedo sempre più come irrealizzabile...


message 6: by Saturn (new)

Saturn (xsaturn) Tanabrus wrote: "Sempre molto interessante, ma mi rendo conto mi sta rendendo anche sempre più pessimista."

Anch'io ho riflettuto su come sono le persone nella realtà e come dovrebbero essere in un mondo migliore... E ho pensato che se uno non punta in alto, cioè a diventare una persona migliore che si comporta per il benessere della comunità e non solo per il proprio interesse, allora è destinato a puntare verso il basso. Vogliamo davvero vivere pensando che non miglioreremo mai? Credo che almeno provarci male non farà... Insomma per impegnarsi bisogna anche crederci, come ci hanno creduto tutti quelli che in un modo o nell'altro hanno reso il nostro pianeta un posto migliore; e hanno continuato a lavorarci anche se ci credevano in pochi!


message 7: by Tanabrus (new)

Tanabrus | 21 comments Certo, provarci sempre.
Ma rispetto al passato, visto che -come scritto anche in questi capitolo- i buoni comportamenti di qualcuno vengono vanificati dagli altri al punto che praticamente non se ne vedono nemmeno gli effetti, e che servirebbe una spinta decisa e globale per ottenere qualcosa, ci proverò senza però nutrire grandi speranze di farcela. Anche perché rispetto al passato abbiamo un orologio che ticchetta, il tempo scarseggia e per ora i cambiamenti ottenuti su larga scala sono stati infinitesimali.


message 8: by Maria (new)

Maria | 15 comments Sono un po' indietro, mi manca il capitolo 5, lo trovo interessantissimo e illuminante. Mi piacciono le parti in cui descrive quello che possiamo fare noi nel nostro piccolo... Però che angoscia!sento proprio il countdown per l inizio della fine. Mi sta instristendo e deprimendo molto, non vedo tutto questo impegno a livello sia globale che singolo


message 9: by Ajeje (last edited Feb 14, 2021 10:23AM) (new)

Ajeje Brazov | 7 comments Saturn wrote: "Io ho trovato interessanti le informazioni sul fracking e soprattutto il paradosso di Jevons. Fa riflettere alquanto il fatto che migliorare l'efficienza può fare più danni se non si accompagna con..."
Tempo fa avevo visto un documentario sul fracking, ma sinceramente ora non ricordo il titolo, comunque per dire che bombardare il sottosuolo, delle volte molto in profondità, mi pare, da profano, un'attività stupida, primo inquini il terreno e le falde acquifere e poi arrechi danni di stabilità del suolo.

Ho finito questa seconda tappa ed il libro si fa sempre più interessante ed agghiacciante, son d'accordo sia con Tanabrus che con Saturn. Almeno chi si appassiona a questi argomenti dovrebbe sempre portarli all'attenzione di altri che proprio non si interessano, altrimenti è veramente la fine. Scusate il catastrofismo, ma le paure che alla fine non cambierà nulla, sono più tangibili del contrario. Perchè l'egoismo e l'ignoranza, purtroppo, sono dilaganti. L'esempio più conosciuto è l'atteggiamento, di fastidio e di rancore, verso Greta Thunberg e ciò che dice sul cambiamento climatico e su ciò che ognuno di noi dovrebbe fare per migliorare la situazione, la maggior parte la schernisce, la deride...


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