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La classifica dei libri più venduti - 2015
message 51:
by
Esteb
(new)
Mar 09, 2015 04:30AM

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Top 10 dei libri più venduti in Italia (domenica 15 marzo 2015):
1)
"Cinquanta sfumature di grigio" di E.L. James
2)
"Sette brevi lezioni di fisica" di Carlo Rovelli
3)
"La ruga del cretino" di A. Vitali, M. Picozzi
4)
"Nessuno si salva da solo" di Margaret Mazzantini
5)
"Cinquanta sfumature di nero" di E.L. James
6)
"Cinquanta sfumature di rosso" di E.L. James
7)
"Storia di una ladra di libri" di Markus Zusak
8)
"Le mille luci del mattino" di Clara Sánchez
9)
"Intrigo" di C. Cussler, J. Scott
10)
"Avrò cura di te" di M. Gramellini, C. Gamberale
Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 15/3/2015, p. 14.
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Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 15/3/2015, p. 14.
Top 10 dei libri più venduti in Italia (domenica 22 marzo 2015):
1)
"Nessuno si salva da solo" di Margaret Mazzantini
2)
"Sette brevi lezioni di fisica" di Carlo Rovelli
3)
"Cinquanta sfumature di grigio" di E.L. James
4)
"La ruga del cretino" di A. Vitali, M. Picozzi
5)
"A mio modo vi amo" di A. Amoroso, G. Sabatino
6)
"Cinquanta sfumature di nero" di E.L. James
7)
"Cinquanta sfumature di rosso" di E.L. James
8)
"Pescecani" di Mario Giordano
9)
"Avrò cura di te" di M. Gramellini, C. Gamberale
10)
"Le mille luci del mattino" di Clara Sánchez
Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 22/3/2015, p. 14.
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Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 22/3/2015, p. 14.
AH AH! Aspettavo l'aggiornamento, così posso spammare questo quiz:
Are These Quotes By Christian Grey Or A Serial Killer?
http://www.buzzfeed.com/jarrylee/chri...
Are These Quotes By Christian Grey Or A Serial Killer?
http://www.buzzfeed.com/jarrylee/chri...

11/15, potrei essere un serial killer...


Già vederlo scendere di classifica mi solleva un po' (ma non abbastanza)
Abbiate speranza, ieri da Fazio hanno presentato ben due libri compreso uno di Francesco Piccolo... Scommetto che la classifica si muoverà presto XD


Sergio wrote: "quello che però vorrei vedere (e immagino non diranno mai) sono i numeri di queste vendite settimanali"
Partecipando alla promozione di Il passato è una bestia feroce ho scoperto che non li conosce esattamente nemmeno l'autore.
Inoltre ricordate che la vendita di ebook non rientra nella classifica.
Partecipando alla promozione di Il passato è una bestia feroce ho scoperto che non li conosce esattamente nemmeno l'autore.
Inoltre ricordate che la vendita di ebook non rientra nella classifica.
È difficile avere un dato certo. Nella mia esperienza, in genere hai le bolle della distribuzione delle copie uscite e delle copie rese, ma le copie non rese non sono sistematicamente vendute, ovviamente, quindi devi fare delle stime. Poi io stavo da un piccolo editore con una distribuzione poco importante, diciamo che erano in giro cinquecento copie tutte insieme era già una manna, su editori che sicuramente occupano in maniera più stabile gli scaffali e hanno tirature più grosse deve essere un bel casino.

Sergio wrote: "ok, che non li conosca l'autore, e ok che l'editore non sappia quante delle copie "non rese" siano effettivamente vendute, ma scusate, 'ste classifiche su che numeri si basano? immagino una "somma"..."
Eppure, nonostante la campagna social e il contatto diretto con autore e casa editrice, non sono stati in grado (o non hanno voluto dirci, anche questa è una possibilità) il numero di copie vendute nella prima settimana dall'uscita del libro
Eppure, nonostante la campagna social e il contatto diretto con autore e casa editrice, non sono stati in grado (o non hanno voluto dirci, anche questa è una possibilità) il numero di copie vendute nella prima settimana dall'uscita del libro

http://www.lastampa.it/2015/03/22/cul...
Vedi in fondo. Immagino sia lo stesso per la classifica del Corsera che Moloch ci comunica con cadenza settimanale (un sentito grazie!).
Per curiosità sono andata a guardare, ma non ho trovato sul Corriere nessun riferimento a dove prendano questi dati.
Tra l'altro insieme alla Top 10 c'è (oltre alle top 20 divise per narrativa italiana, straniera, saggistica, varia, ragazzi e un paese estero a turno: sarebbero interessanti, però era troppo lungo per me riportarle sempre tutte) una colonna con la Top 5 degli ebook venduti, ogni settimana però considerano i dati di un negozio online diverso (questa settimana è il sito di Media World).
Tra l'altro insieme alla Top 10 c'è (oltre alle top 20 divise per narrativa italiana, straniera, saggistica, varia, ragazzi e un paese estero a turno: sarebbero interessanti, però era troppo lungo per me riportarle sempre tutte) una colonna con la Top 5 degli ebook venduti, ogni settimana però considerano i dati di un negozio online diverso (questa settimana è il sito di Media World).

Moloch wrote: "Per curiosità sono andata a guardare, ma non ho trovato sul Corriere nessun riferimento a dove prendano questi dati.
Tra l'altro insieme alla Top 10 c'è (oltre alle top 20 divise per narrativa ital..."
Io leggo La Stampa, la cui classifica (diversa da quella del Corriere) dice anche:
LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DA NIELSEN BOOKSCAN, SU UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE. SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. TRA PARENTESI VIENE INDICATO DA QUANTE SETTIMANE IL TITOLO È IN CLASSIFICA. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DALL’8 AL 14 MARZO.
Magari il Corriere si rivolge ad un'agenzia diversa, o usa un diverso campione.
Quello che so per certo è che non riescono (o non vogliono) ancora a contare gli ebook. Pare non ci sia un sistema come quello descritto sopra che passi sia da Amazon, sia da Bookrepublic, sia dai negozi on line che vendono tanto la copia fisica quanto quella digitale.
Mi dispiace, perché è vero quel che dice Pierre. Basta andare in libreria verso Natale: è piena di gente spaventata con copia del quotidiano sotto il braccio che cerca i titoli elencati in classifica. Ed anche così si spiega perché le sfumature non sono ancora morte, mentre qui non compare quel Carrisi che, complice l'offerta lampo di ieri, è tornato quinto nella classifica di vendita di Amazon.
A proposito: oggi in offerta lampo c'è Le bugie nel carrello, ve lo consiglio
Tra l'altro insieme alla Top 10 c'è (oltre alle top 20 divise per narrativa ital..."
Io leggo La Stampa, la cui classifica (diversa da quella del Corriere) dice anche:
LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DA NIELSEN BOOKSCAN, SU UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE. SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. TRA PARENTESI VIENE INDICATO DA QUANTE SETTIMANE IL TITOLO È IN CLASSIFICA. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DALL’8 AL 14 MARZO.
Magari il Corriere si rivolge ad un'agenzia diversa, o usa un diverso campione.
Quello che so per certo è che non riescono (o non vogliono) ancora a contare gli ebook. Pare non ci sia un sistema come quello descritto sopra che passi sia da Amazon, sia da Bookrepublic, sia dai negozi on line che vendono tanto la copia fisica quanto quella digitale.
Mi dispiace, perché è vero quel che dice Pierre. Basta andare in libreria verso Natale: è piena di gente spaventata con copia del quotidiano sotto il braccio che cerca i titoli elencati in classifica. Ed anche così si spiega perché le sfumature non sono ancora morte, mentre qui non compare quel Carrisi che, complice l'offerta lampo di ieri, è tornato quinto nella classifica di vendita di Amazon.
A proposito: oggi in offerta lampo c'è Le bugie nel carrello, ve lo consiglio

Ho colleghi che han fatto il corso da sommelier con i quali purtroppo non sono abbastanza cattivo da raccontare il capitolo sui vini e il loro apprezzamento :D

Che cosa significa novità? Che se esce un nuovo film tratto da un classico e ha un successo tale da spingere le masse in libreria per procurarsi quel titolo le vendite non vengono nemmeno prese in considerazione? Oppure contano anche le ristampe? E fino a quando un libro è "novità"?

Esse vivono! (cit.)
Sarebbe un divertente esperimento sociologico scegliere un gruppo di librerie in una città di medie dimensioni e poi inserire ai primi tre posti della classifica esposta in bella vista in tutte le librerie tre libri belli pesi (non so, qualcosa della Scuola di Francoforte o la prima deca di Tito Livio o Mimesis di Auerbach) e poi vedere se e di quanto aumentato le vendite di quei libri.
A proposito di sfumature, il link che vi segnalo sotto è la prova provata che ci stiamo tutti sbagliando ed è il capolavoro del secolo, visto in che compagnia si trova (!):
http://cultura.nanopress.it/articolo/...
E già che siamo in tema di classifiche di libri come macigni...
http://www.libreriamo.it/a/5047/la-to...
Bruna wrote: " Moloch wrote:"100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ."
Che cosa significa novità? Che se esce un nuovo film tratto da un classico e ha un successo tale da spingere le masse in libreria per..."
Adesso mi chiedi troppo, quel passo non l'ho capito nemmeno io
Che cosa significa novità? Che se esce un nuovo film tratto da un classico e ha un successo tale da spingere le masse in libreria per..."
Adesso mi chiedi troppo, quel passo non l'ho capito nemmeno io
Se esce una nuova edizione "per il film", tipo. Quelle che paradossalmente fanno dire a chi non ha ben presente il mondo dell'editoria "ehi, guarda che stronzi! Hanno fatto pure il libro per sfruttare il film!!!1!"


Una domanda interessante, dato che le Sfumature non si possono certo definire una novità, essendo uscite ormai 3 anni fa. Probabilmente le ristampe di Guerra e pace non contano almeno che non si tratti di una nuova traduzione... esisterà qualche criterio, magari semplicemente temporale ma relativo all'edizione e non al libro in sé.
L'insostenibile evanescenza delle classifiche... in realtà sembrano dirci più cose sul classificatore che non sui classificati.
Fran wrote: "Esteb wrote: "ma chi è Willa Cather??"
Bella domanda..."
Ho copia-incollato il nome nella barra di ricerca di GR ed è saltato fuori il profilo di una americana di fine '800. Probabilmente in USA è un personaggio importante
Bella domanda..."
Ho copia-incollato il nome nella barra di ricerca di GR ed è saltato fuori il profilo di una americana di fine '800. Probabilmente in USA è un personaggio importante

Esteb wrote: "mai sentita in vita mia.... eppure ho letto centinaia di classici, da ragazzina ho pure letto chili di "libri condensati" readers' digest anni 60 e 70 e non mi ci sono mai imbattuta!! boh, sarà una..."
Beh, ha vinto un Pulitzer nel 1923 e secondo Wikipedia c'è una prateria a lei dedicata in Nebraska.
Sarà un'istituzione americana che non si è affermata più di tanto in Europa.
Beh, ha vinto un Pulitzer nel 1923 e secondo Wikipedia c'è una prateria a lei dedicata in Nebraska.
Sarà un'istituzione americana che non si è affermata più di tanto in Europa.


Vedete che le classifiche ancorché balenghe hanno una loro utilità? ;)
Top 10 dei libri più venduti in Italia (domenica 29 marzo 2015):
1)
"Revival" di Stephen King
2)
"Sette brevi lezioni di fisica" di Carlo Rovelli
3)
"Nessuno si salva da solo" di Margaret Mazzantini
4)
"La Sposa giovane" di Alessandro Baricco
5)
"Pescecani" di Mario Giordano
6)
"Cinquanta sfumature di grigio" di E.L. James
7)
"La ruga del cretino" di A. Vitali, M. Picozzi
8)
"La banda degli amanti" di Massimo Carlotto
9)
"Cinquanta sfumature di nero" di E.L. James
10)
"Il magico potere del riordino" di Marie Kondō
Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 29/3/2015, p. 16.
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Fonte: "La Lettura", suppl. del Corriere della Sera, 29/3/2015, p. 16.

<3 King!
Però un post della e/o metteva Carlotto in cima, con tanto di foto alla pagina di giornale. Peccato non si capisse che giornale fosse.
Però un post della e/o metteva Carlotto in cima, con tanto di foto alla pagina di giornale. Peccato non si capisse che giornale fosse.

Bruna wrote: "Io non posso fare a meno di chiedermi che corrispondenza ci sia tra queste classifiche dei libri più venduti e un'ipotetica classifica dei libri più letti. Per fare quest'ultima servirebbe un'indag..."
Nessuna, perché tutte le indagini commissionate da editori e associazioni editori alla fine si preoccupano solo ed esclusivamente di quanto vendono. Anche questa iniziativa #ioleggoperché alla fine è un'occasione per far fuori un'altra grossa tiratura di bestsellers. Nell'indagine ad esempio che hanno portato all'ultima Buchmesse di Francoforte il ragionamento è stato proprio chiaro: abbiamo venduto molto meno QUINDI gli italiani leggono molto meno. Cattivi italiani che non ci finanziate. Punto.
Io dopo che è uscita questa accusa ho iniziato a tenere le stats sulla provenienza dei libri che leggo: ci sono ad esempio un sacco di libri che ho comprato anni fa e che poi ho lasciato lì per una vita (vedi il Conte di Montecristo che ho finito ieri, devo averlo comprato nel 2011 se va bene!), però per gli editori quelli vanno nelle mie letture dell'anno in cui li ho comprati. E i 90 e passa su 154 che ho letto l'anno scorso presi da biblioteche? Non esistono? Non vengono conteggiati, perché chissenefrega? Certo, ne ho comprati un sacco che non ho ancora letto tra offerte kindle a cui non ho saputo dire di no e buoni regalo (che poi ecco, i libri che compro coi buoni, vengono conteggiati a me che striscio anche la tessera o sono considerati acquisti di chi paga il buono?) che alzano le mie statistiche, ma sono sicuramente moooolto sotto i 90.
Nessuna, perché tutte le indagini commissionate da editori e associazioni editori alla fine si preoccupano solo ed esclusivamente di quanto vendono. Anche questa iniziativa #ioleggoperché alla fine è un'occasione per far fuori un'altra grossa tiratura di bestsellers. Nell'indagine ad esempio che hanno portato all'ultima Buchmesse di Francoforte il ragionamento è stato proprio chiaro: abbiamo venduto molto meno QUINDI gli italiani leggono molto meno. Cattivi italiani che non ci finanziate. Punto.
Io dopo che è uscita questa accusa ho iniziato a tenere le stats sulla provenienza dei libri che leggo: ci sono ad esempio un sacco di libri che ho comprato anni fa e che poi ho lasciato lì per una vita (vedi il Conte di Montecristo che ho finito ieri, devo averlo comprato nel 2011 se va bene!), però per gli editori quelli vanno nelle mie letture dell'anno in cui li ho comprati. E i 90 e passa su 154 che ho letto l'anno scorso presi da biblioteche? Non esistono? Non vengono conteggiati, perché chissenefrega? Certo, ne ho comprati un sacco che non ho ancora letto tra offerte kindle a cui non ho saputo dire di no e buoni regalo (che poi ecco, i libri che compro coi buoni, vengono conteggiati a me che striscio anche la tessera o sono considerati acquisti di chi paga il buono?) che alzano le mie statistiche, ma sono sicuramente moooolto sotto i 90.

Magari è vero, ma parlando come qualcuno che ha qualche cognizione di statistica, è un tipo di affermazione che dovrebbe essere un minimo provata. Ora, dal punto di vista economico è ragionevole che il mercato editoriale si preoccupi dei libri che gli italiani comprano e non di quelli che leggono - dal loro punto di vista se comprassimo i libri per farne un falò in giardino ciò si tradurrebbe comunque in un aumento delle vendite - sebbene avere un'idea di quello che gli italiani "si vanno a cercare" anche al di fuori delle librerie (biblioteche, prestito fra amici e parenti, cross-booking, persino il downloading illegale in rete) secondo me non farebbe male alle loro strategie commerciali.

Le statistiche riportate da riviste e quotidiani ovviamente riguardano solo le vendite, e come tali costituiscono un indicatore del successo di un libro presso il (grande) pubblico.
Forse una correlazione più stretta si può stabilire nel caso dei lettori da poche unità l'anno. Il lettore che legge meno di 10 libri l'anno tenderà a leggere tutti i libri che acquista nel breve periodo.
Rowizyx wrote: "Bruna wrote: "Io non posso fare a meno di chiedermi che corrispondenza ci sia tra queste classifiche dei libri più venduti e un'ipotetica classifica dei libri più letti. Per fare quest'ultima servi..."
Sono super-stra-d'accordo con Rowi e anche io mi arrabbio quando sento il falso sillogismo "gli italiani non comprano, DUNQUE non leggono".
Io stessa prima compravo di più, vivendo in un paesino senza biblioteca ed essendo un po' complicato andare a prendere i libri due paesi più in là. Ora che sono a Milano le saccheggio, ma questo vuol ovviamente dire che compro qualche titolo in meno.
Idem per gli ebook, che non vengono conteggiati nelle classifiche da quotidiano: gli acquisti digitali spariscono dal conteggio.
Secondo me ha fatto molto bene Mondadori a comprare Anobii, perché adesso hanno una fonte importante di informazioni reali da leggere, capire, e usare per il fine ultimo della vendita (anche gli editori hanno da guadagnare).
Ha ragione Bruna: se quelli di Forza Nuova che minacciavano di bruciare dei libri per bambini in piazza a Milano il 28 o 29 li avessero comprati alla Feltrinelli in Duomo, questi avrebbero fatto statistica. Al momento però gli editori non vogliono, o forse non sanno come fare, quantificare le vere abitudini di lettura, separandole dalle abitudini di acquisto.
Sono super-stra-d'accordo con Rowi e anche io mi arrabbio quando sento il falso sillogismo "gli italiani non comprano, DUNQUE non leggono".
Io stessa prima compravo di più, vivendo in un paesino senza biblioteca ed essendo un po' complicato andare a prendere i libri due paesi più in là. Ora che sono a Milano le saccheggio, ma questo vuol ovviamente dire che compro qualche titolo in meno.
Idem per gli ebook, che non vengono conteggiati nelle classifiche da quotidiano: gli acquisti digitali spariscono dal conteggio.
Secondo me ha fatto molto bene Mondadori a comprare Anobii, perché adesso hanno una fonte importante di informazioni reali da leggere, capire, e usare per il fine ultimo della vendita (anche gli editori hanno da guadagnare).
Ha ragione Bruna: se quelli di Forza Nuova che minacciavano di bruciare dei libri per bambini in piazza a Milano il 28 o 29 li avessero comprati alla Feltrinelli in Duomo, questi avrebbero fatto statistica. Al momento però gli editori non vogliono, o forse non sanno come fare, quantificare le vere abitudini di lettura, separandole dalle abitudini di acquisto.
Ci sono poi anche quelli che comprano i libri solo per regalarli, vedi i disperati che girano in libreria con l'ultima classifica vendita alla mano sotto le feste che abbiamo già citato tempo fa. Rischia di contare come lettore gente che un libro non lo apre neanche per errore...
Per carità, io capisco che un editore si preoccupi principalmente di quello che vende, però se le statistiche delle vendite diventano una chiave di lettura automatica per interpretare le abitudini del paese mi sembra drammatico. Non so se poi è stata una semplificazione dei giornali, ma viste anche le premesse dell'iniziativa che parte a maggio non credi abbiano esagerato.
In fondo per dire, almeno le biblioteche più grandi delle grandi città sono tutte informatizzate, credo che anche lì si potrebbe creare o usare qualche software capace di analizzare annualmente gli utenti attivi (che ne so, almeno un prestito all'anno), quanti prestiti sono stati effettuati e una media procapite. Sarebbero dati immensi e proprio per questo andrebbero inseriti quando si blatera di quanto leggono o non leggono gli italiani. Qui in quanti siamo che andiamo sopra... I cinquanta libri all'anno? Già in parecchi, eppure siamo fuori scala, o siamo lettori fantasma perché ciò che compriamo e ciò che leggiamo non corrispondono che in minima parte.
Ma anche gli ebook gratuiti legali, che ne so, scaricati dal Project Gutenberg o da altri siti del genere...
Anobii però devono muoverlo velocemente verso i social contemporanei. Avevo continuato ad aggiornare entrambi i profili, ma da quando non mi ha fatto aggiornare gli stati di lettura dalla libreria (dovendo aprire invece ogni scheda del libro) ne ho proprio perso la voglia.
Per carità, io capisco che un editore si preoccupi principalmente di quello che vende, però se le statistiche delle vendite diventano una chiave di lettura automatica per interpretare le abitudini del paese mi sembra drammatico. Non so se poi è stata una semplificazione dei giornali, ma viste anche le premesse dell'iniziativa che parte a maggio non credi abbiano esagerato.
In fondo per dire, almeno le biblioteche più grandi delle grandi città sono tutte informatizzate, credo che anche lì si potrebbe creare o usare qualche software capace di analizzare annualmente gli utenti attivi (che ne so, almeno un prestito all'anno), quanti prestiti sono stati effettuati e una media procapite. Sarebbero dati immensi e proprio per questo andrebbero inseriti quando si blatera di quanto leggono o non leggono gli italiani. Qui in quanti siamo che andiamo sopra... I cinquanta libri all'anno? Già in parecchi, eppure siamo fuori scala, o siamo lettori fantasma perché ciò che compriamo e ciò che leggiamo non corrispondono che in minima parte.
Ma anche gli ebook gratuiti legali, che ne so, scaricati dal Project Gutenberg o da altri siti del genere...
Anobii però devono muoverlo velocemente verso i social contemporanei. Avevo continuato ad aggiornare entrambi i profili, ma da quando non mi ha fatto aggiornare gli stati di lettura dalla libreria (dovendo aprire invece ogni scheda del libro) ne ho proprio perso la voglia.

http://www.istat.it/it/archivio/145294
Occhio, però, la lettura dei risultati dell'indagine potrebbe essere fonte di depressione: tenetevi un po' di cioccolata vicino mentre lo leggete...
Le librerie delle grandi città non sono tutte informatizzate, o lo sono in parte.
Per esempio qui a Milano, per i libri fisici, posso cercarle negli elenchi, ma non posso prenotarli con un click: devo mandare una mail alla biblioteca in cui si trovano, oppure alla biblioteca che mi viene più comoda chiedendo di farli arrivare lì.
Non posso nemmeno salvare una lista di libri che mi piacerebbe prendere in prestito, cosa che una mia amica, in provincia, può fare.
Quindi anche il sistema bibliotecario di Milano, a livello statistico, non raccoglie niente. O meglio: se si modernizzassero e facessero fare il lavoro all'utente (dandogli modo di prenotare on line e di segnare in qualche modo i libri a cui è interessato) avrebbero molte più informazioni disponibili.
Al momento sanno che, 5 giorni fa, ho preso Signora Ava e che devo restituirlo a fine aprile. Non sanno che l'ho iniziato solo ieri sera; non sanno che lo puntavo da tempo; non sanno che mi serve per completare la gara "viaggio in Italia" (Molise) e quindi non sanno che al momento potrebbero incuriosirmi molto se mi proponessero altri titoli italiani, invece di Stephen King
Per esempio qui a Milano, per i libri fisici, posso cercarle negli elenchi, ma non posso prenotarli con un click: devo mandare una mail alla biblioteca in cui si trovano, oppure alla biblioteca che mi viene più comoda chiedendo di farli arrivare lì.
Non posso nemmeno salvare una lista di libri che mi piacerebbe prendere in prestito, cosa che una mia amica, in provincia, può fare.
Quindi anche il sistema bibliotecario di Milano, a livello statistico, non raccoglie niente. O meglio: se si modernizzassero e facessero fare il lavoro all'utente (dandogli modo di prenotare on line e di segnare in qualche modo i libri a cui è interessato) avrebbero molte più informazioni disponibili.
Al momento sanno che, 5 giorni fa, ho preso Signora Ava e che devo restituirlo a fine aprile. Non sanno che l'ho iniziato solo ieri sera; non sanno che lo puntavo da tempo; non sanno che mi serve per completare la gara "viaggio in Italia" (Molise) e quindi non sanno che al momento potrebbero incuriosirmi molto se mi proponessero altri titoli italiani, invece di Stephen King
Acci. Vuoi dire che è migliore il sistema informatico della provincia di Genova, non solo quello del sistema urbano? Io posso crearmi delle liste dei libri che voglio prendere in prestito, prenotare i libri... Anche se per richiedere volumi ad altre biblioteche è meglio che telefoni o passi dalla mia bibliotechina, così mi arrivano col bibliobus gratuitamente al massimo nel giro di un paio di settimane. L'unica cosa un po' inutile è l'evidenziazione degli ultimi acquisti/ingressi in catalogo, perché sono esclusi dal prestito interbib per i primi sei mesi di solito...
Rowizyx wrote: "Acci. Vuoi dire che è migliore il sistema informatico della provincia di Genova, non solo quello del sistema urbano? Io posso crearmi delle liste dei libri che voglio prendere in prestito, prenotar..."
Come siete avanti voi!
Però io ho MLOL
Come siete avanti voi!
Però io ho MLOL

Un'altra interpretazione mette in correlazione il livello di istruzione reale (risultati nei test internazionali), che è notoriamente più altro nelle grandi-medie città del centro nord. Entrambe le interpretazioni, più che deprimenti, ribadiscono fatti abbastanza ovvi.
Nessuna statistica poi ci dirà mai CHE COSA leggono questi mitici "lettori deboli". Mi piacerebbe pensare che almeno un'infima parte si sia letto Guerra e Pace e La Divina Commedia dall'inizio alla fine. Oltre che di lettori deboli, forse sarebbe anche il caso di cominciare a parlare di letture deboli.
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