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Discussioni sui Libri > Charlie Hebdo - 7 gennaio 2015

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message 1: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2366 comments Buongiorno a tutti, anche se è un giorno di lutto per il mondo della satira. Penso che molti di voi stiamo seguendo i terribili avvenimenti di ieri e di oggi. Vorrei semplicemente fare una piccola opera di informazione per chi non conosceva il settimanale satirico francese Charlie Hebdo suggerendo qualche link nell'ambito GR.

Credo sia doveroso rivolgere le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle persone assassinate e la mia solidarietà al popolo francese.

I fatti in sintesi:

http://www.ilpost.it/2015/01/08/live-...

Il sito del settimanale:

http://www.charliehebdo.fr/index.html

La storia del settimanale:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/...

http://www.ilpost.it/2015/01/07/charl...

http://ecrans.liberation.fr/ecrans/20...

Informazioni sui giornalisti e disegnatori vittime dell'attentato:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/...

http://www.lemonde.fr/societe/article...

http://www.lastampa.it/2015/01/07/est...

http://www.repubblica.it/cultura/2015...

Il commento di Michele Serra:

http://video.repubblica.it/dossier/as...

Un ritratto dell'economista e giornalista Bernard Maris:

http://www.lefigaro.fr/conjoncture/20...

Su GR segnalo le seguenti pagine:

Stéphane Charbonnier, detto Charb

Georges Wolinski

Jean Cabut, detto Cabu

L'economista e giornalista Bernard Maris

Michel Houellebecq, lo scrittore satireggiato in una delle ultime copertine di Charlie Hebdo, del quale è uscito l'ultimo libro, accusato di essere islamofobico:

http://www.huffingtonpost.it/2015/01/...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/...


message 2: by Kua (new)

Kua (kuaele) | 1877 comments :*(


message 3: by Manu (new)

Manu | 365 comments Pensa se un gruppo di cattolici fondamentalisti,lefevriani,ammazzasse Crozza o Ballantini perché fanno l'mitazione del papa prendendolo in giro...


message 4: by Marco (new)

Marco (marcourss) Si tratta senza dubbio di un attentato alla satira, tuttavia mi verrebbe di parlare di un concetto che pochi tengono a mente: la differenza tra la nostra cultura e la loro. Ciò che a noi potrebbe far ridere a loro potrebbe sembrare un offesa. Sia chiaro che non sto assolutamente giustificando ciò che è successo, anzi, ma di questi tempi fare quello che ha fatto il giornale Charlie Hebdo equivale davvero a cercarsela. Non che sia normale. Ma conoscendo il "nemico" e ciò di cui è capace, sapendo che la religione è una delle sue fissazioni, non è forse da stolti andare a far satira proprio sulla religione? Vignette come "il Corano fa schifo perchè non ferma i proiettili" hanno già suscitato negli anni reazioni non proprio positive. Mi sembra stupido, proprio per questo, poi, che quelli di CH non si siano preparati per qualcosa del genere.


message 5: by Monica (new)

Monica Boscolo | 208 comments Hybr1d wrote: "Si tratta senza dubbio di un attentato alla satira, tuttavia mi verrebbe di parlare di un concetto che pochi tengono a mente: la differenza tra la nostra cultura e la loro. Ciò che a noi potrebbe f..."

la libertà di stampa e di parola ha mietuto vittime nel corso della storia: onore a chi ha il coraggio di rischiare! (sarebbe una perenne dittatura se fosse il contrario)


message 6: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
Hybr1d wrote: "Si tratta senza dubbio di un attentato alla satira, tuttavia mi verrebbe di parlare di un concetto che pochi tengono a mente: la differenza tra la nostra cultura e la loro. Ciò che a noi potrebbe f..."

Sì, è vero, ma qui si apre un discorso più grande. Non faccio questo tipo di satira perché offende i musulmani che potrebbero uccidermi e mi concentro sul papa che sembra prenderla meglio. Poi, già che ci siamo, chiedo alle donne in redazione di coprirsi i capelli con un foulard perché i capelli sciolti offendono un'altra cerchia di musulmani che potrebbero spararmi. Poi, per stare ancora più al sicuro, non assumo donne e licenzio quelle che ho perché così i musulmani sono più contenti. Poi faccio la festa di natale dell'ufficio senza nemmeno un bicchiere di spumante, perché i musulmani non bevono alcool. E ovviamente niente maiale...
Sto esagerando, ma il politically correct va dosato. È come dire a un bambino "il bulletto della scuola ti ha rubato la merenda? Bene, da domani mamma ne compra due così una puoi darla a lui". Credi che il bulletto si accontenterà di una merenda o ti darà lo stesso uno spintone, prendendotele entrambe? Magari, visto che sei così accondiscendente, ti ordinerà di portarne tre il giorno dopo.
Inoltre ricorda che i musulmani non hanno una religione centralizzata, con un referente che dia delle linee guida come può essere un papa o l'arcivescovo di Canterbury. Qualsiasi fanatico con un po' di soldi e carisma può alzarsi domani, radunare un po' di invasati sotto la SUA interpretazione del Corano, e tu ti trovi sparata senza saper perché, senza sapere che le tue azioni davano fastidio a quel ramo specifico dell'islam.

E poi permettimi: sono stata fortunata abbastanza da girare un po'. Vero, solo nell'emisfero nord del mondo finora, ma mi sono trovata a fare la straniera in alcuni posti, anche per lunghi periodi. Una banalità? Sono stata a Londra per il capodanno. Non pretendo certo che loro si mettano a circolare sulla destra per evitare che io, turista che non si ricorda di guardare dall'altro lato mentre attraverso la strada, venga tirata sotto da un autobus a due piani. O, volendo parlare di religione: ogni chiesa ha il suo bar e il suo gift shop (non hanno sussidi statali, per cui si sostentano col commercio). Sono abituata ad entrare in luoghi di culto che profumano d'incenso e candele, non di bacon e caffé. Mi sono offesa? No, casa loro e costumi loro. Perché è così disdicevole dire che gli immigrati devono adattarsi ai costumi del paese dove vivono?

Secondo me staremo molto meglio tutti quando capiremo che noi abbiamo inventato le varie divinità, non viceversa.
Un sospetto l'aveva già instillato Senofane, forse dovremmo ripartire da lì e ragionarci sopra.

"Omero ed Esiodo hanno attribuito agli dei tutto quello che per gli uomini è oggetto di vergogna e di biasimo: rubare, fare adulterio e ingannarsi...i mortali credono che gli dei siano nati e che abbiano abito, linguaggio e aspetto come loro...gli Etiopi credono che (gli dei) siano camusi e neri, i Traci, che abbiano occhi azzurri e capelli rossi ...ma se buoi, cavalli e leoni avessero le mani e sapessero disegnare...i cavalli disegnerebbero gli dei simili a cavalli e i buoi gli dei simili a buoi ..."



Consiglio, a chi sa l'inglese, la lettura di questo post. Lo guardavo ieri sera e l'ho trovato interessante.
http://www.reddit.com/r/AskReddit/com...


message 7: by Marco (new)

Marco (marcourss) Credo di essere stato frainteso: non intendevo affatto dire che dobbiamo adattarci, nè tantomeno giustificarli, ma data la situazione in cui ci troviamo dobbiamo anche sapere cos'è meglio evitare di fare. Io sono il primo a dire che le religioni sono l'oppio del popolo, l'origine di molti mali e la causa di guerre e conflitti, ma il problema è che, purtroppo, i fanatici ci sono ancora, e proprio perchè come dici tu sono imprevedibili bisogna saper gestire la cosa. Riguardo al tuo discorso, è un po' diversa la cosa. Se le mie usanze non attaccano quelle di altri, nessuno può dirci nulla. La mia libertà finisce dove inizia la tua, e finchè nessuno invade i nostri spazi va tutto bene. Le strade a sinistra a Londra, la puzza di incenso in Chiesa e le donne al lavoro non invadono gli spazi di nessuno. La satira su una religione i cui seguaci sono in gran parte fanatici, invece, lo fa. E non dico che sia giusto così, semplicemente è stupido provocare di continuo degli individui di cui ben si conosce l'avventatezza e l'imprevedibilità. So che è ingiusto, ma viviamo in un mondo pieno di ingiustizie, e loro lo sanno meglio di noi. Perciò non meravigliamoci, tutto qui.


message 8: by Rachele (new)

Rachele (rachelefe) Hybr1d wrote: "Credo di essere stato frainteso: non intendevo affatto dire che dobbiamo adattarci, nè tantomeno giustificarli, ma data la situazione in cui ci troviamo dobbiamo anche sapere cos'è meglio evitare d..."
Sono d'accordo con Hybrid, mi dispiace per quello che è successo e sicuramente è una cosa molto grave. E' importante combattere per la libertà di stampa e di parola di cui questo giornale è sempre stato un simbolo, però penso che la libertà di parola che vale la pena difendere a costo della vita sia un'altra, non una satira volta a offendere la religione in modo così esplicitamente provocante e irrispettoso. Semplicemente non ne vale la pena soprattutto se delle ripercussioni violente sono un rischio prevedibile e non ci sono delle idee da diffondere o per cui combattere se non quella della libertà più totale che può arrogarsi la satira stessa.
Detto ciò non difendo in alcun modo gli attentatori ma anche da non credente non ho mai apprezzato molto questo tipo di satira, trovo che non ci sia motivo di offendere una cosa così importante per gli altri (cristiani, mussulmani o qualsiasi comunità religiosa)senza uno scopo, il rispetto reciproco ,la dove darlo non crea un'offesa o una perdita a noi stessi, mi sembra un importante regola da rispettare in una società per una convivenza civile.
Non intendo assolutamente che sia giustificabile o comprensibile quello che è successo non fraintendetemi, però gli estremisti hanno fatto attacchi per ''offese'' molto meno gravi e non è quindi una notizia di cui stupirsi.


message 9: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
Ma la satira offende sempre qualcuno o qualcosa, altrimenti non sarebbe satira. E rimango del mio parere.
Ok, togliamo tutta la satira religiosa così non si offende nessuno e nessuno fa saltare in aria i giornali.
Chi decide cosa è satira? Solo quella pubblicata? E se vi sfugge una battuta al bar con gli amici che offende la gente del tavolo accanto come la mettiamo?
a) fate a botte fuori dal bar e ha ragione chi rimane in piedi per ultimo
b) si chiama la polizia, si sporge denuncia e sarà un giudice a decidere la pena da scontare
c) ha ragione sempre e comunque l'offeso, che avrà titolo per censurarvi costringendovi, per esempio, a non frequentare più quel bar o, se preferisce, a farvi dare 10 frustate sulla pubblica piazza.

Non ho riso nemmeno io particolarmente alle loro battute, ma se la legge francese permette loro di farle, beh... POSSONO FARLE!
E se qualcuno si sente offeso segue la legge francese e fa denuncia per diffamazione, per vilipendio, per tutto ciò che la legge francese ammette, ma non si fa giustizia da solo.


message 10: by Book (new)

Book Worm | 6 comments Mi disspiace per quello che è successo, ma penso che si sarebbe potuto evitare. Capisco che quello che dico è una cosa indegna; ma voglio ricordarvi che fino a 2 mesi fa siamo stati minacciati! ci hanno detto che sarebbero entrati a Roma e avrebbero stuprato le donne! Non ho nulla da togliere alla libertà di pensiero e scrittura, ma c'è in corso una guerra che è prorpio accanto a noi e non credo sia molto intelligente andare a punzecchiarli. Ovviamente la reazione di questi mostri è oscena da far rivoltare lo stomaco. Ma se per noi fare della satira sul papa è una cosa su cui ridere, farne una su Allah è un oltraggio, dovete ricordarvi che qui sono messi a confronto due culture differenti. Due ideali e linee di pensiero TOTALMENTE DIFFERENTI.

La domanda che ci dobbiamo porre è: "la libertà di pensiero e scrittura deve avere un limite?"

Se sì, siamo in grado di assumerci le nostre responsabilità?

ps: sono indignata per questa situazione. per il fatto che il sistema di sicurezza è riuscito a far circolare per la Francia due uomini armati.
Je suis Charlie, je suis Charlie, Je suis Charlie


message 11: by Rachele (new)

Rachele (rachelefe) sicuramente, infatti ho detto che NON li giustifico in alcun modo ma solo che personalmente non penso che valga la pena rischiare la vita per questo. POi un conto è parlare di cosa è giusto in assoluto un conto è prendere coscienza di come attualmente ragionano alcune persone. Non dico che sia eticamente corretto evitare di dire delle cose per non offendere e farsi censurare ma penso che comunque bisogna tener conto di cosa si rischia e se ne vale la pena. Se fuori da un locale ti metti a dire una ''battuta'' che sai a priori offenderà una persona palesemente ubriaca e tendente alla violenza vicino a te forse non hai fatto la scelta più saggia. Poi avevi tutto il diritto di dire qualunque cosa volessi e la colpa è solo dell'aggressore, ma perchè farlo?. Non voglio criticare le vittime e le loro idee o dire che se lo siano meritati perchè assolutamente non è così ma solo non posso fare a meno di chiedermi se valesse la pena correre un rischio del genere.

Poi sicuraente devo ammettere di essere un po' limitata dal fatto che comunque la satira così pesante non mi piaccia a priori e non ne capisco il senso, perchè un conto è prendersela con un singolo personaggio pubblico un conto è offendere delle intere popolazioni a priori con la religione o qualsiasi altro tema che coinvolga in modo così personale tantissima gente. Ma questo è un altro discorso generale che non centra con quello che è successo pochi giorni fa e che non mi impedisce comunque di essere amareggiata e disgustata da un gesto di una tale violenza.


message 12: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
Ba, trovo poco coerente dire "Je suis Charlie" e poi rimproverarli perché se la sono cercata.


message 13: by Marco (new)

Marco (marcourss) Rachele wrote: "sicuramente, infatti ho detto che NON li giustifico in alcun modo ma solo che personalmente non penso che valga la pena rischiare la vita per questo. POi un conto è parlare di cosa è giusto in asso..."

Condivido. Capisco che è una questione di principio, ma il fatto del "offendo qualcuno e non può farmi nulla perchè sono libero di offendere chiunque" appartiene ad un mondo ideale che davvero non rispecchia il nostro. E questo lo sa chiunque. Tu puoi tranquillamente andare in un bar ed insultare chi ti pare, chi te lo impedisce? Ma in QUESTO mondo devi essere conscio di quali saranno poi le reazioni. E quando si saranno riuniti per spaccarti la faccia, dopo sarai ancora libero di dire "Eh, ma la gente è libera di dire ciò che vuole", ma avrai anche capito che sei stato tu a cercartela. Bisogna accettare delle cose che no, non sono eticamente giuste, ma caratterizzano questo mondo che di giusto ha poco e nulla.

E ricordiamoci che noi occidentali siamo odiati dai musulmani, e non riesco nemmeno a biasimarli, visto che è partito tutto da noi (mi riferisco a USA ed UE) che un po' di anni fa andammo lì a fare i nostri comodi e a distruggere intere popolazioni solo perchè a noi conveniva.

E il punto è: di questi tempi, nel corso di una guerra quasi mondiale, i cui protagonisti sono gente che continua a mettere in ginocchio delle popolazioni ed a strappargli ogni futuro, e gente che si vede fare tutto ciò; di questi tempi, in cui si ha a che fare con un potente, sparso, imprevedibile gruppo di persone che non temono nemmeno la morte, ma che anzi la cercano; di questi tempi, vale davvero la pena prenderci il rischio di vederci sparare da un momento all'altro, solo perchè ci viene da offendere un intero gruppo di persone andando ad attaccare l'unica cosa che può farle scatenare?

Sto solo parlando in modo oggettivo. Si sappia, però, che per me il modo in cui hanno reagito è deplorevole, e l'han detto pure gli stessi musulmani.

Comunque, ciò che conta è che gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno fatto porre al mondo non pochi quesiti, tra cui:
-La libertà di parola ha un limite? E se sì, è giusto che sia così?
-Il sistema di sicurezza francese è così sicuro se è stato raggirato da sole quattro persone?


message 14: by Shardangood (new)

Shardangood | 2165 comments Sono abbastanza d'accordo sul fatto che determinate cose, se pure ammesse dalla legge, sarebbe meglio evitarle, vuoi per questione di buon gusto, vuoi per questione di sicurezza.
Faccio un parallelo.
Stadio: ognuno è libero di mettersi la sciarpa con i colori che desidera. La legge non lo proibisce. Ma se durante una partita metto la sciarpa con i colori della mia squadra in una trasferta "pericolosa", non mi stupisco se mi prendo una passata di colpi. Sta nel mio buon senso la decisione se è il caso di vestirmi come mi pare o o meno.

Altro esempio: Io turista, vengo avvisato che andare a visitare certi quartieri è pericoloso perchè mi possono derubare. La legge non mi vieta comunque di andarci. Se poi muoio dalla voglia di vedere quelle zone, devo aspettarmi delle conseguenze.

Morale della favola, quando fari certe cose, seppur legittime, devi aspettarti, purtroppo, conseguenze spiacevoli. The bottom line is, fatela pure la satira, nessuno lo vieta, ma io la farei su soggetti che nono arrivano a fare stragi per ripicca.


message 15: by Rachele (new)

Rachele (rachelefe) Roberta wrote: "Ba, trovo poco coerente dire "Je suis Charlie" e poi rimproverarli perché se la sono cercata."

Su questo sono d'accordo con te, infatti io non direi ''je suis charlie'' proprio per questo e penso che molte persone che lo dicono o lo scrivono non siano pienamente consapevoli di quelo che stanno affermando e di cosa comporta. Come quasi tutti gli avvenimenti di questo tipo sopratutto sui social ha dato il via a un ondata di conformismo, ipocrisia e soprattutto di generalizzazione verso i Mussulmani, altro tema molto delicato su cui spesso si parla senza sufficiente riflessione.


message 16: by Manu (new)

Manu | 365 comments Quello che mi dà più fastidio è che si parli di terrorismo, di terroristi. Terrorismo è stato quello delle Torri Gemelle, con cui si voleva spargere terrore negli USA e in Occidente. Qui è stata applicazione della sharia, peraltro richiesta a gran voce da folle in tutto il mondo arabo. Nelle stesse ore a Riad, mi pare, è stato condannato al carcere duro e a 1000 frustate un tizio che aveva aperto un blog in cui parlava di politica. Shardangood ha ragione, se vado in un quartiere malfamato e mi rapinano, mi sta bene, ma i criminali sono loro. Io al massimo ho peccato di stupidità.


message 17: by Book (new)

Book Worm | 6 comments con "je suis Charlie" indico il lutto che la Francia ed il resto del mondo sta affrontando. si chiama solidarietà


message 18: by Marco (new)

Marco (marcourss) Rachele wrote: Come quasi tutti gli avvenimenti di questo tipo sopratutto sui social ha dato il via a un ondata di conformismo, ipocrisia e soprattutto di generalizzazione verso i Mussulmani, altro tema molto delicato su cui spesso si parla senza sufficiente riflessione.

Infatti, i media stanno facendo di tutto per aumentare il nostro odio verso di loro, ai TG continuano con gli stessi servizi che in fondo non fanno che ripetere le stesse (ed imprecise) cose. Sembra quasi propaganda. Già un mucchio di politici stanno generalizzando come non so cosa.


message 19: by Rachele (new)

Rachele (rachelefe) Book wrote: "con "je suis Charlie" indico il lutto che la Francia ed il resto del mondo sta affrontando. si chiama solidarietà"

Dipende come lo vedi, io per solidarietà scriverei R.I.P o frasi solidali più semplicemente e je suis charlie lo vedo come un'affermazione più complessa che non comporta solo solidarietà ma anche la condivisione delle loro idee e del modo in cui le esponevano e personalmente non mi sentirei di affermarlo. Non è una critica verso chi lo dice ma penso che in alcuni casi sia detta un po' troppo alla leggera per l'interpretazione che le do io. ma logicamente visto che si parla di interpretazione è tutto molto soggettivo e la mia non è una critica verso chi lo dice.


message 20: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
Je suis Charlie, ovvero io sono Charlie. Vuol dire che approvo il loro lavoro e il loro pensiero, che mi immedesimo in loro, e quindi non posso per definizione ritenerli correi della loro morte.
Poi mi tengo conto che noi italiani abbiamo lo svantaggio dell'illegalità endemica mai sanzionata. Ti rubano in casa? I carabinieri arrivano con calma, non prendono i ladri e se li prendono un giudice li lascia fuori in 5 minuti. Investi un pedone sulle strisce? Poco male, l'investitore (se non è straniero) è un poveraccio da commiserare, non punire. Un maleducato mi passa davanti alla fila in posta? Se glielo faccio notare e questo mi tira un pugno rientro nel discorso che "me la sono cercata", perché potevo stare zitta, subire e tenermi i connotati. A me vivere così però non piace. Quando un


message 21: by Monica (new)

Monica Boscolo | 208 comments "je suis Charlie" per me indica sono contro il terrorismo.
E nessun atteggiamento sarà mai saggio come ci insegna la storia.


message 22: by Book (new)

Book Worm | 6 comments a nessuno piace vivere così, ma mi ripeto...Perché i gendarmi non hanno prevenuto il massacro? Come hanno fatto questi due barbari ad entrare a Parigi ARMATI senza essere visti?

La sicurezza è tutta una bufala. È inutile dire che il loro lavoro non è compiuto a dovere. Mi fa rabbia vivere in un paese che ti garantisce la sicurezza quando non è così. Vi è un intervento solo dopo il danno e questa volta il danno è stato un massacro di 11 persone (senza contare l'attentato al supermercato). Credete che intervenire dopo sia giusto?


message 23: by Rachele (new)

Rachele (rachelefe) roberta wrote : Un maleducato mi passa davanti alla fila in posta? Se glielo faccio notare e questo mi tira un pugno rientro nel discorso che "me la sono cercata", perché potevo stare zitta, subire e tenermi i connotati.

Questo è già un discorso diverso secondo me perchè ti difendi da un torto subito. E' quello che dicevo prima, vale la pena rischiare se si subisce un torto o non si viene rispettati, dobbiamo difenderci giustamente e sono la prima che accetta poche cose in silenzio. Il punto è che nel caso di una satira di questo tipo si parla di provocazione gratuita e generalizzata più che di risposta a un torto subito. Il confine è labile certo ma per me sono due cose molto diverse.


message 24: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3779 comments Tutte le volte che vorrei dire qualcosa, interviene Roberta esprimendo quasi esattamente il mio pensiero, quindi mi limito ad approvare. In quest'ultimo caso nonostante a me personalmente nemmeno piacessero le vignette di Charlie Hebdo - non mi piacciono molto le vignette in generale - ma non è certamente questo il punto. Il punto è il diritto ad esprimere la propria opinione, diritto che a noi europei non è caduto graziosamente dal cielo - vorrei ricordare - ma è stato conquistato lentamente e dolorosamente con grande spargimento di lacrime e sangue in particolare da parte di molti che nel corso dei secoli "se la sono cercata" e avendo scritto o detto o disegnato qualcosa che non garbava a qualcun altro sono stati squartati o bruciati vivi o ammazzati in altri modi fantasiosi per blasfemia o lesa maestà.


message 25: by Marco (last edited Jan 11, 2015 07:10AM) (new)

Marco (marcourss) Book wrote: La sicurezza è tutta una bufala. È inutile dire che il loro lavoro non è compiuto a dovere. Mi fa rabbia vivere in un paese che ti garantisce la sicurezza quando non è così. Vi è un intervento solo dopo il danno e questa volta il danno è stato un massacro di 11 persone (senza contare l'attentato al supermercato). Credete che intervenire dopo sia giusto?

Condivido pienamente, il nostro è un sistema da "non credo al santo finché non vedo la festa". Solo ora stanno provvedendo. Caspita, ma chi dirige un giornale del genere cosa si aspetta? Possibile che nessuno abbia fatto qualcosa per prevenire?

E qui poi c'è tutto un discorso su quanto ci sopravvalutiamo e prendiamo le cose alla leggera. Ripeto, è soprattutto il sistema che non va. Non siamo poi così al sicuro come volevano farci credere, e l'unica cosa buona di quello che è successo negli ultimi giorni è che finalmente il mondo sta iniziando a rendersene conto.


message 26: by Monica (new)

Monica Boscolo | 208 comments Bruna wrote: "Tutte le volte che vorrei dire qualcosa, interviene Roberta esprimendo quasi esattamente il mio pensiero, quindi mi limito ad approvare. In quest'ultimo caso nonostante a me personalmente nemmeno p..."

perfettamente d'accordo!


message 27: by Rowizyx (new)

Rowizyx | 3157 comments Mod
Prima di tutto, io credo che le vignette siano esclusivamente un alibi per un attacco che ha delle radici molto più profonde e complesse. Non ci fosse stato un giornale sarebbero entrati in un obiettivo diverso con un'altra giustificazione fanatica. Perciò dire "smettiamo di fare vignette sull'Islam" forse servirebbe per qualche tempo, ma domani questi gruppi troverebbero un altro pretesto per entrare armati e fare una strage. Una scuola femminile rea di voler dare un'educazione paritaria alle donne, o un altro obiettivo che faccia notizia.

Poi ci sconvolge un attacco relativamente circoscritto in una grande metropoli: ci siamo indignati quando le bombe americane sono cadute sulle scuole, sugli ospedali, sulle moschee di Kabul e Baghdad, quando sono stati distrutti alcuni dei tesori nazionali di Iraq e Afghanistan, tesori culturali, artistici e storici insostituibili che non esistono più? Quanti civili innocenti negli ultimi quindici anni sono morti in una guerra che doveva essere per il loro bene? Quanto ci siamo scandalizzati a sentire quelle stime sempre più alte ma tenute generiche, senza nomi, senza foto, senza volti e storie da piangere, come se non ci riguardasse, come se non fossero morte delle persone vere?

L'occidente dovrebbe prendersi più responsabilità per questi mostri che continua a creare e a tenersi buoni finché gli viene bene economicamente a discapito della popolazione locale, della loro cultura, della loro identità. Ci rognano solo quando vengono sul nostro zerbino di casa a fare casino.

Quanto a quello che è accaduto negli ultimi giorni, Book, Parigi è una città immensa, neanche col controllo del Grande Fratello si potrebbe prevedere e prevenire tutto.

E personalmente non condividerei un tipo di giustizia stile Minority Report dove si è puniti sulla base di reati potenziali: è vero che i soggetti responsabili avevano un back-ground che in potenziale mostrava potessero arrivare dove sono arrivati, ma la prigionia preventiva per me non è una soluzione. Poi in Francia si parla di 6 milioni di musulmani: lungi da me dal dichiarare che essere musulmano sia automaticamente essere un terrorista, ma con questa cifra la quantità di soggetti a rischio e potenzialmente pericolosi si alza di conseguenza. Quanti ragazzi in conflitto con le loro radici si danno a questi sentieri pericolosi e abbracciano il fanatismo per dare un senso alle loro vite?


message 28: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2366 comments Discussione piuttosto vivace!

Mi contento di invitarvi a visionare questa bellissima vignetta di Paul Noth, apparsa sul New Yorker. Anche se non siete estimatori della Gestalt, sono sicuro che l'apprezzerete:

http://www.condenaststore.com/-sp/The...

[se non leggete bene la didascalia, cliccate sull'immagine per vederla più grande]


message 29: by Lu (new)

Lu (lamocheanaranjada) | 1420 comments Forse sarà sbagliato, ma il mio pensiero al riguardo è che l'Islam sta vivendo al momento, o meglio negli ultimi decenni, ciò che le altre religioni monoteiste hanno vissuto nei secoli scorsi: ossia una presa delle armi per tentare di vincere la guerra contro gli infedeli e conquistare così il dominio spirituale ma anche politico e geografico del mondo. Il fatto che sembrano ora essere ovunque, radicati persino nei luoghi più impensabili, aggregati in piccoli gruppi compatti, non dovrebbe sorprenderci. Impaurirci si, ma sorprenderci no poiché si sono preparati a tutto questo per molto, molto tempo. Per loro questa è la guerra finale, sono divisi in più fazioni (tutte di pazzi furiosi fanatici), sono armati, addestrati, ipnotizzati da una illusione potente come la migliore delle droghe. Gli infedeli sono tutti gli ALTRI, siamo tutti noi non fanatici come loro.
Combattono con ogni arma possibile, materiale o mentale/spirituale. Non vogliono integrarsi poiché ci ritengono inferiori. Coloro i quali sembrano integrati, sono quelli che hanno un lavoro ed una posizione che gli concede una certa dignità umana. Io donna tengo il portone dell'edificio aperto, il musulmano non solo non tocca il portone ma nemmeno mi guarda perché sono donna. Un essere ritenuto indegno. In una scuola un padre musulmano, notando l'integrazione del figlio più piccolo nato in Italia, lo toglie dall'Istituto e lo rimanda a 'studiare' nel suo paese di origine affinché perda l'integrazione e riguadagni il pensiero musulmano (estremista....?). E di esempi ce ne sono a centinaia. Il periodo storico così avanzato e globale gioca molto a loro favore, la 'rivoluzione intellettuale' (chiamiamola così) è già avvenuta e l'impoverimento derivato anche dalla sovrappopolazione è un asso nelle loro maniche. Tutto questo mio pensiero nasce da una posizione politica NON di destra.


message 30: by Manu (new)

Manu | 365 comments Quello che infatti, cara Lu, io non capisco è come mai la sinistra, anche le donne di sinistra e ne conosco parecchie, siano così islamofile, considerando il modo in cui in quella religione le donne vengono considerate e trattate. Qui dove abito, raramente le ragazzine di famiglie mussulmane finiscono le medie: a 11-12 anni vengono rimandate nei paesi d'origine per farle sposare di solito a parenti anziani o comunque per impedire loro di vivere l'adolescenza nel corrotto Occidente.


message 31: by Lu (new)

Lu (lamocheanaranjada) | 1420 comments Occorre partire dal fatto che le più pie e devote spesso sono soprattutto donne, appartenenti a qualsiasi religione e la religione si sa, è di chiara ispirazione maschilista. Basti pensare al cristianesimo ortodosso, dove le donne sono considerate impure durante il ciclo mestruale e vengono allontanate (ho conosciuto donne emigrate da alcuni paesi balcani ortodossi dove durante il periodo mestruale non potevano entrare in chiesa). E così anche nell'Islam e nell'ebraismo. La religione considera le donne al pari di animali da riproduzione, il cui ruolo è in cucina a sfornare torte e figli. Ed il perché molte siano islamofile ed ancor di più si convertano, proprio non riesco a capirlo. Credo che ci siano in gioco più fattori, come la poca o mala istruzione, la paura della solitudine sentimentale dovuta spesso al dover faticare nell'ambiente del lavoro per ottenere un ruolo importante e di rispetto (ancora non poi così facile anche nel 'civile' occidente). In questi giorni ci stanno bombardando di buonismo religioso indirizzato, ovviamente, soprattutto verso l'Islam e la cosa è anche capibile, si scongiura l'aumento dell'islamofobia, ma ho il timore che sia anche controproducente.


message 32: by Roberta (last edited Jan 15, 2015 05:04AM) (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
E c'è chi ci marcia su!
Il Corriere della Sera ha editato e messo in vendita, a €4.90, un instant book con le vignette che i fumettisti italiani hanno dedicato a Charlie Hebdo...

...PRENDENDOLE DAGLI AUTORI ORIGINALI SENZA AVVERTIRLI.

Riporto qui integralmente il messaggio che Leo Ortolani ha pubblicato su Facebook

Sai cosa ho fatto di recente? Ho scoperto che IL CORRIERE DELLA SERA ha preso le vignette che tanti autori italiani hanno pubblicato per solidarietà ai colleghi francesi e ci si è fatto un bel libretto da vendere a euro 4,90. E quando dico che le ha prese, intendo dire che le ha prese senza chiedere niente a nessuno.
Tipo che avete un motorino, vi girate, non c'è più. Ve lo ha preso il Corriere della Sera per farci un giro. A scopo di beneficenza, eh? Il motorino è sempre vostro.
Ora.
Io sarò anche un povero geologo che fatica a stare al mondo, ma qui si comincia a perdere il senso delle cose.
Chiedimelo. Magari ti dico di sì. Luca Bertuzzi di WOW, lo Spazio Fumetto di Milano me lo ha chiesto, se poteva usarla per esporla, gli ho detto di sì.
Lo vedi, come è semplice, quando si è tra persone educate?
Ma tu, Corriere della Sera sei venuto qui, hai preso una foto (UNA FOTO!!) di un disegno che ho messo in rete fotografandolo con il cellulare, perchè non ho lo scanner attaccato al sedere e a volte si fanno dei disegni sulla spinta emotiva, come quello, e si pubblicano in qualche modo, per fare sapere che quello che è successo ti ha colpito e molto, e tu, dicevo, Corriere dei Piccoli, vieni qui e te la prendi. Una foto. E te la stampi. A bassa risoluzione, ovvio.
Che oltretutto non è che mi fai un favore, pubblicando una foto di un mio disegno, a bassa risoluzione. Nemmeno la decenza del controllo artistico.
Nemmeno quella.
Che Luca Bertuzzi mi ha chiesto la cortesia di un file ad alta risoluzione. E gliel'ho mandato.

Ora, corriere dell sera, ti insegno come fossi mia figlia, che però lei ha otto anni, è nata nel 2006, può succedere, tu invece sei nato nel 1876, dice wikipedia, non si capisce cosa tu abbia imparato in tutto questo tempo.
Facciamo così.
Ora, uno dei tuoi redattori, magari lo stesso che si è premurato di venire a prendere le cose senza chiedermele, viene qui e si scusa. Davanti a tutti.
Mica che scrivi che "sei a disposizione degli aventi diritti". Eh, grazie al ciuffo. Mi prendi il motorino e ora dici che me lo devo pure venire a riprendere a casa tua.
Adesso, tipo della sera, vieni qui e ti scusi per quello che hai fatto.
Tranquillo, nessuno ti sparerà. Non hai mica fatto satira.



Fonte: https://www.facebook.com/pages/Leo-Or...


message 33: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2366 comments http://www.badcomics.it/2015/01/charl...

Tutto frutto di un trascurabile malinteso... vedi il disclaimer: L’editore dichiara la propria disponibilità verso gli aventi diritto che non fosse riuscito a reperire.

Se Ortolani ha il numero di cellulare sulle pagine bianche, non ha niente da temere. ;)


message 34: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
Pierre wrote: "http://www.badcomics.it/2015/01/charl...

Tutto frutto di un trascurabile malinteso... vedi il disclaimer: L’editore dich..."


Ma prendessero dei giornalisti veri invece di stagisti che copiano i link da Buzzfeed e ravanano tra le pagine Facebook dell'altra gente


message 35: by Rowizyx (new)

Rowizyx | 3157 comments Mod
Io penso che sia cmq corretto rispettare la libertà religiosa, nel momento in cui il proprio credo non lede la libertà, i diritti e la dignità di altri. Però una cultura in generale deve avere il tempo di crescere e di svilupparsi in maniera organica. Credo che l'esempio del Giappone, con l'abbandono secco dei valori culturali tradizionali per portarsi in pari con l'Occidente e la successiva svolta fascista dovrebbe insegnarci un po' di più. E che dovremmo guardare anche un po' di più in casa nostra, perché ogni volta che sento un sacerdote, sia anche il pretuccio di sperduta provincia, citare letteralmente San Paolo e legittimare gli uomini a picchiare le mogli se non si sottomettono alla loro autorità mi vengono i brividi. Certo, la chiesa cattolica (e direi quasi tutte le varie derivazioni cristiane) hanno un leader e un organico che si dissociano da queste esternazioni, tuttavia abbiamo anche qui gli integralisti di casa, e se l'Islam sta vivendo un momento storico che è assimilabile a quanto accaduto in occidente secoli fa, un sacerdote cristiano OGGI non dovrebbe neanche sognarsi di giustificare e inneggiare alla violenza domestica.


message 36: by Lu (new)

Lu (lamocheanaranjada) | 1420 comments Purtroppo la religione in generale lede alla libertà e dignità altrui. Se vivi in un piccolo centro sei obbligato ad essere credente o almeno fingere di esserlo altrimenti, ad esempio, il giorno del tuo funerale resti a marcire dove sei spirato. Esempio veloce: una decina di anni fa morì un ex professore, brava persona che in vita sua aveva sempre fatto beneficenza per quanto gli era permesso dalla sua condizione. Era ateo o meglio, cresciuto in una famiglia cattolica, il suo percorso personale lo aveva portato a staccarsi dal credo nel quale era cresciuto. Ebbene, alla sua morte la moglie, credente, voleva fargli dire una bella messa per ricordare tutto il bene fatto soprattutto agli ex-studenti. Non solo la congrega cattolica rifiutò (cosa anche capibile), ma i famigliari dovettero sborsare un bel pò di soldi per riuscire almeno a farlo seppellire nel cimitero.
E vivendo in un piccolo comune, ne ho a bizzeffe di esempi. Nel 2000 le religioni andrebbero estirpate. Sono retaggi di quando facevamo ancora su e giù dalle piante.


message 37: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7329 comments Mod
Lu wrote: "Purtroppo la religione in generale lede alla libertà e dignità altrui. Se vivi in un piccolo centro sei obbligato ad essere credente o almeno fingere di esserlo altrimenti, ad esempio, il giorno de..."

E dopo questo è il momento di pubblicizzare uaar.it
Non capisco la storia del cimitero. Che io sappia sono sempre spazi comunali, soggetti alle loro tariffe. Per quanto poi sembrino succursali della chiesa di turno, con croci e angeli e citazioni bibliche sulla maggior parte delle tombe, devono prevedere anche spazi per le altre confessioni (o per gente che non ne professa alcuna) senza discriminare.
Anche perché lìinumazione è prima un discorso igienico-sanitario che una celebrazione.

Cioè, mi sembra... muore l'animista del paese e che facciamo, lo buttiamo nell'umido?

A parte la battuta comprendo perfettamente il tuo punto di vista. All'ultimo censimento il mio paese contava circa 1000 anime. Anche noi abbiamo avuto il nostro ateo dichiarato che è deceduto qualche anno fa, ma moglie e figli (vuoi per non far parlare il paese, vuoi perché la figlia pare che si sia vagamente avvicinata alla religione), gli hanno fatto il funerale in chiesa, con il prete che parlava di una persona che non ha mai conosciuto. Mi è spiaciuto molto, specie perché ricordo che aveva discusso del suo funerale con sua figlia e me, da ragazzine, e ridendo ci aveva chiesto di trafugare il suo cadavere e portarlo in un bosco. Poi per carità, non so se l'intera famiglia fosse stata folgorata sulla via di Damasco nei successivi 20 anni, ma mi è spiaciuto per lui.


message 38: by Moloch (last edited Jan 16, 2015 03:09AM) (new)

Moloch | 8428 comments Mod
Lu wrote: "Sono retaggi di quando facevamo ancora su e giù dalle piante. "

Per favore, esprimere opinioni va bene, ma usando toni rispettosi: dare delle "scimmie" a chi è credente (così io interpreto questa tua ultima frase) mi sembra eccessivo.


message 39: by Lu (new)

Lu (lamocheanaranjada) | 1420 comments @Moloch, non ho dato delle scimmie a chi crede :) Ho detto che certe credenze soprannaturali sono parte del periodo in cui tutti eravamo scimmie, dato che è li la nostra origine, quando il cervello era ancora tutto da sviluppare


message 40: by Lu (new)

Lu (lamocheanaranjada) | 1420 comments Conosco UAAR.
Anche il mio paesino conta sui mille abitanti, e qui tutto è gestito dalla congrega della chiesa. Avrei storie con cui scrivere almeno quattro o cinque libri, alcune degne di Don Camillo e Peppone. Ad esempio, quando, pochi anni fa morì mia nonna, in casa uno dei primi pensieri fu coprire specchi e qualsiasi superficie riflettente e aprire porte e finestre per permettere all'anima l'ascensione in cielo. Non dirò come mi sentivo, perché qui si che potrei offendere i credenti. Il cimitero è legato a doppio filo alla chiesa e per loro serve solo ai cattolici, poiché dovranno risorgere nel nome di dio.


message 41: by Moloch (last edited Jan 16, 2015 03:48AM) (new)

Moloch | 8428 comments Mod
Lu wrote: "@Moloch, non ho dato delle scimmie a chi crede :) Ho detto che certe credenze soprannaturali sono parte del periodo in cui tutti eravamo scimmie, dato che è li la nostra origine, quando il cervello..."

Ok, grazie del chiarimento


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