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Quando dietro un libro c'è una storia
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Sinceramente nemmeno io mi informo molto sugli autori dei libri che leggo, ma mi ero fatta due domande in merito alcuni anni fa, riguardo una diatriba simile, che vede protagonista Indro Montanelli e la sua “madama” etiope.
Penso che in linea generale un’opera vada valutata per quello che è, e che i giudizi morali, più che mai leciti, debbano essere separati. Facile da dire, ma difficilissimo da fare in pratica.
Un’opera più utilitaristica forse mi turba meno: se questo atlante anatomico serve a salvare vite, beh, chissene frega da chi è stato scritto!
E più in generale mi pare che se si ragionasse in modo troppo categorico, si finirebbe per poter leggere giusto le memorie di Madre Teresa.
Anche Aristotele aveva degli schiavi, per dire. O, per fare un esempio in un contesto diverso, Caravaggio pugnalava chiunque gli stesse antipatico. Ma io non ci penso quando guardo una sua pala d’altare.

La penso esattamente come te. Peraltro, mi sa che su questo tema avevamo già dibattuto qui sul gruppo, o ricordo male?
Un’opera più utilitaristica forse mi turba meno: se questo atlante anatomico serve a salvare vite, beh, chissene frega da chi è stato scritto!
Esatto. Anche fosse, finché è utile a fare del bene, benissimo usarlo. Quale migliore rivincita sulla sua origine oscura?
E più in generale mi pare che se si ragionasse in modo troppo categorico, si finirebbe per poter leggere giusto le memorie di Madre Teresa. "
Non spererei troppo neanche su quelle :P
E' vero che l'hanno fatta santa, ma negli anni ho sentito spesso contestare Teresa e i suoi metodi. Proprio su Il Post si trova un articolo in proposito:
https://www.ilpost.it/2015/12/20/le-c...
Io avevo sentito, in passato, delle critiche a lei mosse riguardo il suo «culto della morte e della sofferenza», e letto descrizioni abbastanza agghiaccianti degli ospedali gestiti coi suoi metodi. Non so però chi abbia ragione...
Non sono comunque sicura che Nazzarena volesse re-introdurre l'annoso problema della separazione fra l'autore e la sua opera o se, più semplicemente, volesse attirare la nostra attenzione su quei libri (opere, non volumi fisici) che, aldilà del contenuto, hanno proprio una storia loro intrinsecamente interessante, per le circostanze in cui furono compilati e le vicende che hanno attraversato ^^

Sì, probabilmente non ho centrato in pieno l’argomento. Scusate!
Non credo di conoscere storie particolari riguardo la genesi o la vita successiva dei libri, ma mi spremo le meningi e sai mai che tiri fuori qualcosa dal cilindro.
minty wrote: "Non sono comunque sicura che Nazzarena volesse re-introdurre l'annoso problema della separazione fra l'autore e la sua opera o se, più semplicemente, volesse attirare la nostra attenzione su quei libri (opere, non volumi fisici) che, aldilà del contenuto, hanno proprio una storia loro intrinsecamente interessante"
Un po' l'una cosa e un po' l'altra, in verità.
Sono anch'io del parere che l'opera ha il diritto di essere giudicata per quello che è e non per chi l'ha scritta e ben vengano i contributi in tal senso, ma queste due storie, soprattutto il manuale nazista di anatomia, mi hanno proprio fatto pensare che a volte i libri hanno una propria storia, che una volta che gli si è dato l'imprimatur sono come autonomi soggetti di diritto. Tipo i manoscritti di Qumran, chi se li fila gli autori? O Beowulf.
Un po' l'una cosa e un po' l'altra, in verità.
Sono anch'io del parere che l'opera ha il diritto di essere giudicata per quello che è e non per chi l'ha scritta e ben vengano i contributi in tal senso, ma queste due storie, soprattutto il manuale nazista di anatomia, mi hanno proprio fatto pensare che a volte i libri hanno una propria storia, che una volta che gli si è dato l'imprimatur sono come autonomi soggetti di diritto. Tipo i manoscritti di Qumran, chi se li fila gli autori? O Beowulf.


Tra l'altro il romanzo nordcoreano sembra proprio interessante quindi spero che qualcuno lo traduca presto in italiano.
Mi sono imbattuta in questi due articoli del Post (probabilmente l'unico giornale che riesco a tollerare in quest'ultimo periodo, ma ciò è off-topic).
Nel primo articolo si parla di un manuale di anatomia scritto da un medico nazista usato ancora oggi e, probabilmente, insuperato.
Nel secondo articolo c'è la storia del più famoso romanzo nordcoreano, che sotto la patina di propaganda riesce comunque a trovare temi universali.