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GDL Ciclo Rougon- Macquart- 2- “Sua Eccellenza Eugène Rougon” (1876)- Marzo/Aprile 2020
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Io sono da telefono e vedo il tuo commento tre volte 😅
Probabilmente sono i tentativi che hai fatto e tu non vedi 😉

Scusate, non volevo ammorbarvi.

Ora sono da computer e continuo a vedere la tua triplice copia.
Nessun problema comunque 😉
Il tuo commento è largamente esauriente che non mi rimane molto da aggiungere. 😊


Ho letto il primo capitolo e già mi sta piacendo più del libro precedente.
L'unico problema è che al momento ho una media di lettura di 5 minuti per pagina...di questo passo lo finirò a Natale!😅
La mia speranza è che i prossimi capitoli scorrano più rapidi... ditemi che ho ragione, per favore 🙏

Senza contare il fatto che quando comincio a leggere un libro in una lingua che non è la mia io sono lentissima, poi via via mi rinfranco e accelero.
Sono arrivata al 5° capitolo, per dire che finalmente lo sto leggendo in modo serio e non faccio avanti e indietro per le prime 10 pagine.
Commento a caldo, ammazza Clorinda, mi sembra una che sa il fatto suo e di brutto anche! Appena un poco seduttiva e Rougon che cade dal pero...🤦♀️🤦♀️🤦♀️
Questi uomini 😁😝😝😝
Commento a caldo, ammazza Clorinda, mi sembra una che sa il fatto suo e di brutto anche! Appena un poco seduttiva e Rougon che cade dal pero...🤦♀️🤦♀️🤦♀️
Questi uomini 😁😝😝😝


ho una zia (a cui voglio molto bene) che si chiama così...😅😅😅
Ammetto che la scelta di Rougon di "cedere" Clorinda a Delestang mi ha fatto saltare sulla sedia! Non capisco se è per una questione di logica "dell'epoca" o ai fini della trama (e su questo non anticipatemi nulla, mi raccomando, bocche cucite 🤐🤐🤐)
Devo dire che il primo 30% del libro mi ha stupita perché dai vostri commenti immaginavo molto più movimento sul tema politico, ma credo ormai di intravederlo!
Aggiungo solo una considerazione: Clorinda potrà non piacere (a me tutto sommato per ora ha fatto simpatia), però la seduzione che mette in atto nei confronti di Rougon è descritta in modo sopraffino.
Altra considerazione completamente diversa. Cito Rougon al capitolo 6:
"Quanto alla stampa, è anche troppo libera. Cosa succederebbe se il primo che capita avesse il diritto di scrivere quello che pensa?"
Mi sembra che Zola in questo abbia visto lungo. In questo momento chiunque può scrivere qualsiasi cosa sui social o su internet senza essere un esperto, o quanto meno correttamente informato, diffondendo contenuti privi di qualsiasi fondamento. Molti invece espongono le proprie opinioni in modo aggressivo e irrispettoso. Ditemi se non è preveggenza...
Devo dire che il primo 30% del libro mi ha stupita perché dai vostri commenti immaginavo molto più movimento sul tema politico, ma credo ormai di intravederlo!
Aggiungo solo una considerazione: Clorinda potrà non piacere (a me tutto sommato per ora ha fatto simpatia), però la seduzione che mette in atto nei confronti di Rougon è descritta in modo sopraffino.
Altra considerazione completamente diversa. Cito Rougon al capitolo 6:
"Quanto alla stampa, è anche troppo libera. Cosa succederebbe se il primo che capita avesse il diritto di scrivere quello che pensa?"
Mi sembra che Zola in questo abbia visto lungo. In questo momento chiunque può scrivere qualsiasi cosa sui social o su internet senza essere un esperto, o quanto meno correttamente informato, diffondendo contenuti privi di qualsiasi fondamento. Molti invece espongono le proprie opinioni in modo aggressivo e irrispettoso. Ditemi se non è preveggenza...

Sulla libertà di stampa, accidenti, non sono granchè d'accordo.
Quello che Zola fa dire a nostra Eccellenza esprime l'intento di mettere il bavaglio da parte dei reazionari che in realtà ciò che vogliono è avere nelle loro mani gli organi di stampa cosicché scrivano ciò che rema a loro favore. Questa era l'attualità di Zola e da sempre l'atteggiamento dei conservatori dell'altro ieri, di ieri, di oggi e di domani che fanno delle limitazioni delle libertà la loro cifra specifica. In questo senso, non riesco a decifrare le parole di Zola come profetiche ma come una denuncia di una prassi.
E' vero che la libertà di stampa (soprattutto oggi dove i canali di comunicazione sono così numerosi) è pericolosa ma vietarla è una limitazione incivile.
Ovviamente è la mia opinione e un dibattito sempre vivo 😄
LaCitty: sono contenta che ti stia piacendo 😍
In effetti andando avanti nelle lettura è emerso più chiaramente quello che hai scritto anche tu @Dagio, sul fatto che volessero imbavagliare la stampa.
Io ovviamente sono per la libertà di stampa, ma stampa per me vuol dire un professionista che fa il suo lavoro coscienziosamente, verificando le fonti e raccogliendo le informazioni in modo libero, non il guazzabuglio di opinionisti che ci ritroviamo ora, e non un certo "instant" giornalismo che deve dare per primo la notizia senza fare verifiche pur di fare lo scoop. Questa gente fa male alla stampa e ai cittadini perché crea confusione. Oltre tutto (e questa è la parte peggiore) una notizia errata su internet non scompare, magari viene rettificata, ma rimane lì e qualcuno a distanza di settimane, mesi o anni la può ritrovare e farsi un'idea sbagliata.
Io ovviamente sono per la libertà di stampa, ma stampa per me vuol dire un professionista che fa il suo lavoro coscienziosamente, verificando le fonti e raccogliendo le informazioni in modo libero, non il guazzabuglio di opinionisti che ci ritroviamo ora, e non un certo "instant" giornalismo che deve dare per primo la notizia senza fare verifiche pur di fare lo scoop. Questa gente fa male alla stampa e ai cittadini perché crea confusione. Oltre tutto (e questa è la parte peggiore) una notizia errata su internet non scompare, magari viene rettificata, ma rimane lì e qualcuno a distanza di settimane, mesi o anni la può ritrovare e farsi un'idea sbagliata.
Velocissima marcia indietro, sono arrivata al capitolo 8 con Rougon che torna al potere e corregge gli articoli con la penna rossa 😱😱😱
Del resto lo dice lui stesso di essere un campione dell'autoritarismo.
Non mi dite niente, ma può essere che dietro l'attentato a Napoleone ci sia Clorinda???
Del resto lo dice lui stesso di essere un campione dell'autoritarismo.
Non mi dite niente, ma può essere che dietro l'attentato a Napoleone ci sia Clorinda???

Io ovviamente sono per la libertà di stampa..."
Ovviamente sono d'accordo.
Questa riflessione è. più che mai, tristemente, attuale!!!
Sul resto, carissima qui le bocche sono strettamente cucite
🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐🤐

Sono a 40 pagine dalla fine. La seconda parte del libro con gli intrighi di palazzo ha fatto prendere il turbo al libro.
Sono curiosissima del finale
Sono curiosissima del finale
Finito!!!
Devo dire che è stata un lettura per certi aspetti estenuante forse perché l'ho letto parte in inglese, parte in un italiano desueto (grazie mille Mick 😁). Le lunghissime descrizioni mi hanno provata. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto prendere Zola e dirgli: "Hai finito di perdere tempo? Vuoi mandare avanti la storia?!?!", magari stringendolo un po' al collo e scuotendolo 😝
Però Zola è comunque un grande autore: la sua analisi delle dinamiche del potere descritte nel rapporto tra Rougon e i suoi tirapiedi, nei favori concessi o negati, nelle provocazioni e negli sguardi che si scambiano i parlamentari (un saluto negato, una testa che si gira) è magistrale e si esprime ancora meglio nel rapporto tra Rougon e Clorinda, un rapporto si chiude in modo quasi cavalleresco, ma che non si può che definire complesso e anche burrascoso.
Ho amato Clorinda nonostante non sia simpatica: è un'incredibile arrampicatrice sociale, una manipolatrice senza scrupoli, ma è anche una donna fortemente determinata a raggiungere i suoi obiettivi, costi quel che costi. Il suo personaggio da questo punto di vista è molto simile a quello di Rougon. Hanno la stessa motivazione, la stessa determinazione ferrea e irrefrenabile. Lei paga lo scotto di essere il "sesso debole" e quindi di dover lavorare nell'ombra, nonostante ciò dimostra tutta sua malevola genialità.
Devo dire che è stata un lettura per certi aspetti estenuante forse perché l'ho letto parte in inglese, parte in un italiano desueto (grazie mille Mick 😁). Le lunghissime descrizioni mi hanno provata. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto prendere Zola e dirgli: "Hai finito di perdere tempo? Vuoi mandare avanti la storia?!?!", magari stringendolo un po' al collo e scuotendolo 😝
Però Zola è comunque un grande autore: la sua analisi delle dinamiche del potere descritte nel rapporto tra Rougon e i suoi tirapiedi, nei favori concessi o negati, nelle provocazioni e negli sguardi che si scambiano i parlamentari (un saluto negato, una testa che si gira) è magistrale e si esprime ancora meglio nel rapporto tra Rougon e Clorinda, un rapporto si chiude in modo quasi cavalleresco, ma che non si può che definire complesso e anche burrascoso.
Ho amato Clorinda nonostante non sia simpatica: è un'incredibile arrampicatrice sociale, una manipolatrice senza scrupoli, ma è anche una donna fortemente determinata a raggiungere i suoi obiettivi, costi quel che costi. Il suo personaggio da questo punto di vista è molto simile a quello di Rougon. Hanno la stessa motivazione, la stessa determinazione ferrea e irrefrenabile. Lei paga lo scotto di essere il "sesso debole" e quindi di dover lavorare nell'ombra, nonostante ciò dimostra tutta sua malevola genialità.
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Vi lascio il mio commentino su "Son Excellence E.R.". In realtà è quasi un riassunto, e quindi pieno di spoiler. Invito a leggerlo solo chi non è interessato alle sorprese del plot.
(view spoiler)[Decisamente più interessante del precedente, questo volume è interamente centrato sulla figura di Eugène Rougon e sulla sua carriera politica durante il Secondo Impero. La famiglia resta sullo sfondo (solo la madre Félicité viene di tanto in tanto citata di sfuggita), ma è prepotente il ruolo della provincia, perché la carriera di Eugène si fonda sugli amici del tempo della miseria, sulla loro complicità, sul loro clientelismo, sul loro supporto, sulle promesse fatte loro e sulle loro attese e pretese. E’ la banda dei clientes che lo attornia quando Eugène - sentendo prossima la caduta - preferisce dimettersi, e lo sostiene e lo risospinge al potere per fame di favori; e al momento in cui ritorna in auge lo spinge a favoritismi, crudeltà ed eccessi purché siano esaudite le loro insistenti richieste; è la stessa banda che decreta la sua fine, salvo essere pronta a sfruttarlo nuovamente quando per la terza volta arriva al potere.
La struttura narrativa è salda, simmetrica: di ognuno dei postulanti conosciamo la storia e i bisogni, presentati in un primo tempo come obbligazioni assunte da Rougon che si trova invischiato nella rete delle promesse fatte; in un secondo momento viene messo in scena l’adempimento dei desideri, e infine l’ineluttabile rovina del potente protettore che si è spinto ultra petita.
I personaggi sono modellati con rilievo ben più vigoroso del primo volume. Di Eugène ricordo l’imponenza fisica di stampo contadino, la forza e la calma che sa imporsi nei momenti di crisi, la brama di potere; ma quello che veramente campeggia nel romanzo è il personaggio di Clorinda, la bella italiana che tira i fili della vicenda. Sporca, sciatta, intrigante, calcolatrice, vendicativa e vendicattiva, più superstiziosa che religiosa, disinteressata al sesso ma capace di servirsene con fredda determinazione, servita da una cameriera e un valletto, come lei italiani, che sembrano maschere della Commedia dell’Arte: chissà quanti stereotipi dell’italianità ha riversato Zola in questi personaggi. A Clorinda, col suo improbabile nome letterario, fa da contraltare la moglie di Eugène, magra e giallognola, beghina e perbene, discreta e anonima (di lei non so neppure il nome di battesimo, e non ricordo che abbia pronunciato una sola parola in tutto il libro), amministratrice oculata e fedele, fornita di tutte le doti tranne il fascino.
Sono stata costretta a un piccolo ripasso di storia, necessario per seguire lo svolgimento dei fatti, dalla repressione delle libertà fondamentali allo sviluppo dell’economia ai rapporti con l’Italia e Cavour; e di questo sono molto grata a Zola. Ma ancora di più mi ha divertito cercar di identificare gli echi di altri libri che mi si sono destati nella memoria: lo scheletro della narrazione è puntigliosamente simmetrico come quello del “Conte di Montecristo” (che per altro è incomparabilmente più ricco di invenzioni), la manipolazione di Rougon da parte della sua cricca mi ha ricordato l’opera di convincimento/costrizione operata dalla famiglia sulla futura Monaca di Monza (ma la finezza di Manzoni è insuperabile), gli atteggiamenti provocanti e puttaneschi delle signore per bene impegnate nella vendita di beneficenza hanno un perfetto parallelo nel “Piacere” di D’Annunzio, la stessa figura di Clorinda ha dei punti di somiglianza con alcune donne perdute di Dostoevskij. Non so se queste suggestioni fossero nell’aria, se esprimano lo spirito del tempo, o se qualcuno sia stato influenzato da qualcun altro: fatto sta che Zola mi ha fatto pensare ad alcuni dei miei autori preferiti, pur senza superare nessuno di loro, e questo già mi va bene.
Però più di tre stelline non gli do. Da Zola mi aspetto parecchio di più. (hide spoiler)]