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Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
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(Ri)lettura di Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana. A partire di agosto 2019
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@Thomas, l'ho letto diversi anni fa e probabilmente la tua teoria sulla creatività di Gadda ha un suo perché, ma a me era piaciuto molto, nonostante la fatica terrificante che ho fatto a leggerlo. Non so tu come fai, ma per me che sono totalmente del nord capire una frase intera senza rileggerla due o tre volte era davvero raro... ricordo una grande fatica ma anche molta soddisfazione, quindi ben venga questo tipo di creatività e ben venga il paragone che hai fatto su Manzoni, le canne e Joyce, mi pare calzante.
Thomas wrote: "Aspettando che qualcuno desse notizie della sua esperienza, ho rallentato il passo, ma ora ho ripreso con una certa regolarità, ed ho finito il quinto capitolo.Posso immaginare che per le lettric..."
Sono giunta all'ottavo capitolo e sull'onda delle tue parole ho ridato una sbirciatina al V.
Ti dirò che mi era passato sotto gli occhi come cosa naturale, anche perché fin dalle prime pagine mi ero calata negli anni '20, anni che ho avuto la fortuna - se così si può chiamare il vivere nel sud Italia- di vivere nella loro pienezza ideologica.
Infatti leggere che il V capitolo " è abbastanza duro da masticare, il Nostro fa un sacco di teorie sulla psiche femminile che magari già negli anni 50 sarebbero risultate fuori logo", mi ha spiazzato facendomi esclamare: me lo sono perso.
Invece mi era ben chiaro e, diciamo, conseguenziale il "tormento" di Liliana al fatto di sentirse sterile.
A te tedesco, e pure "contemporaneo", questo modo di sentire - perché le donne, da queste parti, hanno sentito questo fino a qualche anno fa - ti risulta non solo estraneo ma anche patologico, forse dovuto al complesso di Edipo.
No, la mamma di Carlo Emilio non c'entra nulla: se una donna, al secondo mese di matrimonio non si trovava incinta, diventava il bersaglio delle comari d'un paesino [che]non brillano certo in iniziativa, per dirla con De Andrè.
E più passavano gli anni e più si intristivano e più si sottoponevano a tutte le sevizie ormonali del caso. Sì, la maggior parte provava ciò che Liliana prova garzie alla sensibilità dello scrittore.
Non solo. Riflettevo sull'amore che lui prova per le donne. Ines, che verrà nei prossimi capitoli, sembra partorita dal setto interventricolare del cuore di Gadda. Diventerà il prototipo di tutte le immortali sotto- proletarie di Rossellini, De Santis, Pasolini e Visconti.
Mariafrancesca di natura viperesca sta con gli ultimi della terra wrote: "Thomas wrote: "Aspettando che qualcuno desse notizie della sua esperienza, ho rallentato il passo, ma ora ho ripreso con una certa regolarità, ed ho finito il quinto capitolo.Posso immaginare che..."
Ma sono perfettamente d'accordo che è una cosa culturale, che cambia in funzione del luogo e del tempo. Posso del resto affirmare che l'ideologia riguardo alle donne non era talmente diversa in quel tempo neanche in Germania.
Però appunto per questo è un sintomo che quella cultura attribuisce alle donne un certo ruolo, che un pensatore come Gadda doveva poter analizzare, senonché era in fondo un pochino (e forse più) maschilista. Del resto si può benissimo amare, e anche moltissimo, senza concedere all'oggetto dell'amore, l'uguaglianza di diritti o di valore. Ma che amore è? Vasta questione.
Viene in mente anche la Donna Vincenza del Giorno del Giudizio di Satta, che ho letto prima, e tante altre figure femminili create dalla letteratura italiana. Spesso gli autori maschi hanno colto abbastanza bene la condizione femminile, anche senza pretendere a qualche spiegazione biologica o psicologica. È quest'ultima che mi ha colpito (anche nel contesto di Eros e Priapo, che so che tu stimi molto).
Thomas wrote: "Mariafrancesca di natura viperesca sta con gli ultimi della terra wrote: "Thomas wrote: "Aspettando che qualcuno desse notizie della sua esperienza, ho rallentato il passo, ma ora ho ripreso con un..."Sì, su Eros e Priapo ci va giù duro con le donne ma in egual misura con gli uomini, dobbiamo riconoscere.
Riconoscere alle donne le categorie civili degli uomini non ha nulla a che vedere con il giudizio che si può dare sulla singola donna e sulle sue scelte che spesso, nello sgomitare per il riconoscimento personale in un mondo di uomini, non lesina sgambetti e peggio al suo stesso genere.
Su Liliana &le altre non riesco a vedere la misoginia tanto famosa del Gadda. Certo non era Pannella ma neanche Pannella era Gadda.
Piuttosto nel Pasticciaccio io noto la sua capacità a farci entrare in un mondo dove domina il garbuglio, lo gnommero nonostante "il culone a cavallo" cerchi di incanalare la vita italiota in due-tre strampalate direttive. Col risultato che la vita scivola tra i suoi ditoni andando per i fatti propri.
Prescindere dai caratteri culturali nel giudicare i casi individuali mi sembra arduo nella vita, ma quando il caso singolo è in se stesso una creazione culturale, in quanto personaggio letterario, mi sembra impossibile. Forse il Nostro pensava davvero a un caso singolo, sarà. Non vorrei andare oltre, perché fare il femminista mettendomi a bisticciare con una signora mi farebbe dubitare del proprio saper vivere...! Vabbè che son tedescaccio e quindi propenso a tagliare i cappelli in senso longitudinale... Del resto adesso sto leggendo San-Antonio (al secolo Frédéric Dard, uno che ha venduto più libri in Francia che Simenon) e se riesco a divertirmi con quello, ho un po' la faccia di pirla, a tacciare Gadda di misoginia.Sull'ultimo paragrafo sono pienamente d'accordo, ovviamente. Quelle divagazioni sull'ovaricentrismo femminile sono un'episodio, la forza trainante del romanzo è un'altra.
message 58:
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Mariafrancesca di natura viperesca sta con gli ultimi della terra
(last edited Nov 27, 2019 11:50AM)
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added it
L'ho finito oggi. Logicamente questa seconda rilettura è stata meravigliosamente la prima lettura. Voglio postare due link:
https://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/jour...
Non mi sembra male questo sito e soprattutto la scoperta che anche Q.P. ha un suo "Fermo e Lucia" nel "Il Palazzo dell'oro", una specie di sceneggiatura del Q.P. e in cui c'è la soluzione del giallo lasciato tronco da Gadda con quel grido di "AssunTina" <>. Soluzione del giallo che si trova in questa trasposizione televisiva degli anni '90, per nulla raffazzonata a mio parere:
https://www.raiplay.it/video/2017/05/...
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Certo, ma tutto il "problema" - ovvero la radice della sua creatività - di Gadda sta nel trasgredire a ritroso, nel non ribellarsi salvo contro l'ostacolo che è già crollato da solo, e nel continuare a impigliarsi in quell'ostacolo. Lui è completamente dentro le proprie contradizioni.