pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
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GDL: La vita in tempo di pace IV settimana: 22 - 27 Luglio
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ma possiamo parlarne dopo
comunque la parte finale mi è piaciuta, forse perché ritornano le invettive, la mancanza di speranza in un miglioramento.
ci sono punti che mi hanno fatto ridere sonoramente (il cesso nella bandiera su tutti, ma anche la parte su come giocavano quelli forti a pallone).
alla fine gli ho dato 4 stelline.
sto procedendo con un po' di stanchezza, anche perchè mi sembrava terminasse con La città di Dio e poi mi sono ritrovata anche Buca di Bomba :-(
La Città di Dio però (anche se sempre più prolisso) ha alcune notevoli riflessioni sulla cittàdidioroma e su come vivano la sua natura gli abitanti. Il tema della bellezza (dovrei andare a verificare se La grande bellezza è anteriore o posteriore a questo libro*) come ragione di vita in sé, che giustifica qualsiasi violenza venga perpetrata sulla città e sui suoi abitanti (a parer mio abbastanza consenzienti, ma non vorrei scatenare singolar tenzoni con cittadinididio :-) )
*2013 entrambi
La Città di Dio però (anche se sempre più prolisso) ha alcune notevoli riflessioni sulla cittàdidioroma e su come vivano la sua natura gli abitanti. Il tema della bellezza (dovrei andare a verificare se La grande bellezza è anteriore o posteriore a questo libro*) come ragione di vita in sé, che giustifica qualsiasi violenza venga perpetrata sulla città e sui suoi abitanti (a parer mio abbastanza consenzienti, ma non vorrei scatenare singolar tenzoni con cittadinididio :-) )
*2013 entrambi

Tittirossa wrote: "sto procedendo con un po' di stanchezza, anche perchè mi sembrava terminasse con La città di Dio e poi mi sono ritrovata anche Buca di Bomba :-(
La Città di Dio però (anche se sempre più prolisso..."
O, ma io sono tendelzialmente d'accordo, ma esistono anche i romani virtuosi o similvirtuosi, per quanto caratteristica comune del romano (o dell'abitante della Città di Dio che dir si voglia) sia il "vivi e lascia vivere" :-)
La Città di Dio però (anche se sempre più prolisso..."
O, ma io sono tendelzialmente d'accordo, ma esistono anche i romani virtuosi o similvirtuosi, per quanto caratteristica comune del romano (o dell'abitante della Città di Dio che dir si voglia) sia il "vivi e lascia vivere" :-)

A me è piaciuto. Mi è piaciuto che anche in Italia siano cominciati i tentativi di "Grande Romanzo Italiano", sulla falsariga della produzione letteraria degli Stati Uniti.
Al di là dell'aspirazione comunque mi è proprio piaciuto il romanzo, pur con qualche sbavatura. Più di tutto mi sono piaciute le invettive del Brandani contro il popolo peninsulare ma complessivamente l'umanità tutta. Ho percepito un forte spirito ecologista lungo tutte le riflessioni e anche nell'intento del romanzo.
Come mi è piaciuto che Brandani fosse un simbolo di media italianità, un po' pavido, con valori ondivaghi, col padre fascista perché all'epoca "tutti erano fascisti", onesto-però, insomma un non-eroe per eccellenza.
Gli ho dato 4 stelline perché a volte mi sono annoiata e alcune parti mi interessavano poco (in particolare quelle di Brandani bambino), ma sono stata contenta di averlo letto.
PS: il momento del cesso sulla bandiera! tocco di genio! non solo ho riso fortissimo, ma sposo proprio il concetto :)
PS2: su un altro gruppo parte un gdl su Lo Stradone, mi sono aggregata, casomai a qualcuno interessasse :D

A me è piaciuto. Mi è piaciuto che anche in Italia siano cominciati i tentativi di "Grande Romanzo Italiano"..."
Lise, dove è il Gdl sullo Stradone?

Il paragone con De Lillo (di cui però ho letto solo Underworld) che ho visto citato qua e là mi era venuto in mente nelle prime pagine nel trattato di parassitologia iniziale, nella sua visione di un mondo che frana su se stesso e si ricopre della sue macerie che siano immondizia, merda o corpi viventi in decomposizione, il paragone è forse molto azzardato, con tutte le differenza del caso, Pecoraro si parla troppo addosso fino a diventare a volte sfinente, De Lillo argomenta è prolisso e visionario ma alla pars destruens di un fenomeno affianca sempre una corroborante pars costruens ed è un autore più luminoso.
Finito anche io. Sono spiazzata. Da un lato mi è piaciuto (4 stelle, sarebbero state 3,5 ma mi sembrava ingeneroso visto il panorama italico), dall'altro faccio fatica a identificarlo come "romanzo" (anche nella sua accezione flusso di coscienza). Mi sembra più una lunga e brillante invettiva contro l'invecchiare inesorabile, l'imbarbarimento sociale et* dei costumi, lo sgretolarsi dell'etica del fare, intervallata dalla narrazione delle tappe fondanti dell'essere umano Ivo Brandani.
Imho, l'invettiva prevale sulla narrazione, e quest'ultima alla fine fa da cornice (per me irrisolta).
IN sintesi, il libro mi è piaciuto (con tutti i limiti etc.), ma l'autore non mi invoglia a leggere altro.
Imho, l'invettiva prevale sulla narrazione, e quest'ultima alla fine fa da cornice (per me irrisolta).
IN sintesi, il libro mi è piaciuto (con tutti i limiti etc.), ma l'autore non mi invoglia a leggere altro.

Non amo le invettive. Eppure, il romanzo mi è moderatamente piaciuto. Ovvero: Pecoraro mi ha convinto con un personaggio che non sopporterei nella vita reale. In fondo non conta soltanto se i personaggi sono eroi o vigliacchi, infidi o sinceri, sconfitti o vincitori, specie se la struttura del romanzo è così interessante. L'alternanza studiata da Pecoraro crea un confronto dialettico tra il vecchio Brandani sconfitto e i Brandani precedenti; una versione alternativa di Christmas Carol di Dickens.
A tratti mi annoiavo, però il giudizio generale è positivo.
Tuttavia, tittirossescamente, non credo andrò a cercare altro, non spontaneamente.

concordo @Emmapeel, lo scheletro sovrasta la scrittura , che pure è generalmente di buon livello, con una ricerca lessicale mai banale (pur se ho notato un "implementato" riferito a una situazione dove strideva parecchio)
Finito anche io, oggi, con soddisfazione: probabilmente più che a voi, per me sono quattro stelle piene, nonostante anche io abbia patito alcune parti (il '68!) e nonostante non sappia dire se abbia apprezzato di più le attese all'aeroporto o le decadi sulla vita di Ivo: nonostante sia stata portata a pensarle come due spirali elicoidali, nonostante abbia avuto l'intuizione (magari del tutto errata) che queste due spirali possano rappresentare il DNA umano, e quindi l'impronta genetica, unica, di Ivo Brandani nonostante si avvicendino nel romanzo in maniera distinta, per me sono state una voce unica.
Leggerò anche Lo Stradone, senz'altro.
Leggerò anche Lo Stradone, senz'altro.

Il capitolo che mi è piaciuto di più è Monsone, una descrizione tra l’ironico e il rassegnato del sistema Paese. Da lì in avanti secondo me ha esagerato: troppo discontinuo, troppo prolisso, troppo lungo, fallocentrico e morbosamente ossessionato dalla zona ano-genitale di cui descrive con dovizia di particolari quello che ne entra e ne esce. Decisamente sopravvalutato, a mio parere. Non mi incuriosisce leggere altro di questo autore.

ovviamente questa è la mia filosofia, ecco perché l'ho apprezzato, capisco benissimo che chi la pensa diversamente ne sia contrariato.
Mario_Bambea wrote: "intanto
http://www.nytimes.com/2019/07/25/us/..."
Ma lo sai che l'ho letta anch eio su un quotidiano italiano nei giorni scorsi? Ho subito pensato a quella di Ivo, ma era chiamata con un altro nome...
http://www.nytimes.com/2019/07/25/us/..."
Ma lo sai che l'ho letta anch eio su un quotidiano italiano nei giorni scorsi? Ho subito pensato a quella di Ivo, ma era chiamata con un altro nome...

proprio per questo ho cercato un articolo da fonte affidabile e competente e non dai giornalacci italiani che sono colmi di ignoranza, approssimazione e superficialità.
invece si tratta proprio della Naegleria fowleri di brandaniana dipartita....
piperitapitta wrote: "Mario_Bambea wrote: "intanto
http://www.nytimes.com/2019/07/25/us/..."
Ma lo sai che l'ho letta anch eio su un quotidiano italiano nei giorni scorsi? Ho subito pensato ..."
Eccolo, anche se mi sembrava di averlo letto su un altro quootidiano: coincidenze, cercavo da cosa dipende un certo tipo di schiuma dell'acqua di mare (da un'alga) e mi era uscita questa notizia.
https://www.liberoquotidiano.it/news/...
http://www.nytimes.com/2019/07/25/us/..."
Ma lo sai che l'ho letta anch eio su un quotidiano italiano nei giorni scorsi? Ho subito pensato ..."
Eccolo, anche se mi sembrava di averlo letto su un altro quootidiano: coincidenze, cercavo da cosa dipende un certo tipo di schiuma dell'acqua di mare (da un'alga) e mi era uscita questa notizia.
https://www.liberoquotidiano.it/news/...
Mario_Bambea wrote: "piperitapitta wrote: "Ma lo sai che l'ho letta anch eio su un quotidiano italiano nei giorni scorsi? Ho subito pensato a quella di Ivo, ma era chiamata con un altro nome... ."
proprio per questo h..."
Ah ecco!
Terribile, comunque.
proprio per questo h..."
Ah ecco!
Terribile, comunque.

la Naegleria Fowleri vive solo in acque dolci, per cui al mare potete andare senza patemi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Naegler...

Grazie per avermi invitato!


Dire che sia il miglior romanzo è decisamente eccessivo, però:
mi ha interessato per stile, storia, toni e contenuti. Così denso che ho pensato più volte di tornare a leggere da pagina uno, per cogliere meglio i contenuti e le scelte stilistiche. Frasi lunghe e mai scontate. Così pieno che potrebbe essere scomposto in tanti indipendenti racconti. Filo conduttore di capitoli che si snodano su fasi temporali differenti, potrei dire essere un tarlo. Nella mente, nella formazione, nella cultura, nella storia, nelle relazioni, nel carattere, un tarlo di natura. Così dentro il nostro tempo il protagonista, rancoroso e imbelle, nostalgico e distaccato, lucido e arrendevole, filosofo e ingegnere.
Molto ben scritto, senza punti stilistici narrativi di impatto o eccellenza, perfettamente coerenti con la cifra del protagonista.
Capitoli di tappa:
- 4.42 p.m.
- La Città di Dio
- 5.16 p.m.
- Buca di Bomba
- 7.47 p.m.
Una cosa voglio anticiparla; quando sembra tutto finito c'è una sorta di "bonus track".
Quindi, tenete duro.