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La Sfida dei desideri > GDL: Sete d'amore di Y. Mishima

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message 2: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Mi ero persa l'apertura del gdl. Conto di iniziarlo a breve ed ho alte aspettative :)


message 3: by Anastasia (new)

Anastasia (universe_beats) | 550 comments Inizio oggi come concordato! Si tratta pure della prima volta con Mishima: sono davvero molto curiosa.


message 4: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Io inizierò domani, spero! Io invece adoro Mishima! Ho letto altri suoi romanzi e ne sono entusiasta!


message 5: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Io invece finora ho avuto un rapporto altalenante con lui, per esempio ho trovato orrido La casa delle bambole e parecchio brutto Musica


message 6: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments La Dimora Delle Bambole, pardon


message 7: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Allora vediamo come si presenta questo!


message 8: by Francesca (new)

Francesca | 76 comments Ci sono anch'io, inizio stasera!


message 9: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Ho cominciato ieri sera ma dopo 3 righe mi cadeva la palpebra 😯


message 10: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Vi sta piacendo? Perché io sono a poco prima della metà e mi annoia terribilmente 😕


message 11: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Sono a pagina 50 e mi piace. Non ai livelli di altre opere, ma per ora mi piace! Mi sto confondendo un po' con i personaggi, mi devo essere persa qualcosa... Devo "ripassare" qualche pagina...


message 12: by Francesca (new)

Francesca | 76 comments io ho letto giusto una ventina di pagine ma faccio fatica, al momento lo trovo davvero poco entusiasmante e mi addormento dopo poche pagine...spero che migliori proseguendo ..


message 13: by Francesca (new)

Francesca | 76 comments sto andando avanti, lentamente ma procedo..diciamo che i giappi non si caratterizzano per i ritmi incalzanti :) .. ma si sa!
anch'io ho qualche problema a ricordare i vari nomi e mi incasino, ma proseguendo mi sta pigliando un pochino di più


message 14: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Attenzione, mi pare che Etsuko sia quella che si chiama un'acqua cheta, una di quelle persone che provano sentimenti molto forti ma che sono convinte di non provarli e si atteggiano al mondo come se fossero fragili e come "salici che non resistono al vento". La forza che ha dimostrato al capezzale del marito, benché malsana, mi pare abbastanza significativa! Credo che ci riserverà delle sorprese!


message 15: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Io l'ho finito e riporto la mia recensione al libro:
"Mishima è bravo a descrivere la sete, una bramosia addirittura, d'amore dei protagonisti. Sete che si manifesta in diversi stadi e gradi a seconda dell'oggetto del desiderio: può essere incostante e intermittente a seconda della reazione del soggetto amato, può portare ad annullarsi ed umiliarsi per un amore che si sa non ricambiato, può suscitare un'ammirazione invidiosa e velenosa in altri. E' una sete per mancanza, è la sete di chi beve acqua salata illudendosi di dissetarsi.
Ciò nonostante il romanzo non mi ha convinto, mi ha disturbato e perciò mi fermo a 3 stelline come gradevolezza di lettura."


message 16: by Anastasia (last edited Mar 25, 2019 01:22PM) (new)

Anastasia (universe_beats) | 550 comments Io ho letto i primi due capitoli! Essendo il mio prima Mishima a differenza vostra, mi salta all'occhio una cosa che magari a voi è già ben nota: che stile poetico che ha Mishima! Molto delicato, ad esempio mi sono piaciute le descrizioni dell'ambiente rurale nel primo capitolo, quando Etsuko rincasa da Osaka, e in genere tutte quelle che coinvolgono in qualche modo la percezione sensoriale, spesso con metafore naturali (la pelle del marito deceduto di Etsuko che ha la pelle come erba ingiallita, secca.., ad es), ma anche della luce, proprio dell'ambiente attorno a sé.

Etsuko è un personaggio di strana sensibilità, ma per quello che sapevo già su Mishima - ho anche visto il film biografico di Schrader, Mishima: una vita in quattro capitoli, ve lo consiglio se non l'avete ancora visto! - me lo potevo aspettare: un lato "contorto", forse, un po' morboso (anche nel suo agognare alla morte strettamente unita al desiderio). D'altronde è lei stessa a dire nella versione "veritiera" del suo diario che si sente lontana dalle anime "semplici". Patty vedo che ha parlato pure di una certa possibilità di sorpresa del suo personaggio: mi ha incuriosito come Mishima ha descritto la sua idea di felicità all'inizio, quella di una persona appunto "a modo" agli occhi degli altri (anche se noi sappiamo (view spoiler)), che addirittura non riesce a immaginare l'infelicità e difatti pare, nel suo stato di tensione, fare di tutto per immortalare proprio dei momenti felici e vitali (si vede con suo marito in particolare).

Sapevo peraltro dal personaggio di Mishima che avesse avversione per la modernità e le classi sociali moderne, includendo - credo - la famiglia di Yakichi, disprezzata da Etsuko, che ha origini familiari antiche, da un "famoso condottiero nelle guerre civili", che non a caso danno anche al personaggio una certa tendenza battagliera di cui Patty ha accennato. Mishima mi pare che abbia origini aristocratiche, se ricordo bene dal film anche lui aveva un'etica battagliera e un legame con la cultura dei samurai! Probabilmente, almeno nel contesto del libro, disprezza gli umori striscianti e invidiosi di questa famiglia, come dice Lelena. Hanno in sé una qualche operosità però stolida, velenosa appunto, piena di ipocrisia, mediocrità nonostante le arie (e gli intellettualismi del figlio di Yakichi con moglie) come si sa da tutta una letteratura sulla borghesia.


message 17: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Cara Anastasia, lo stile poetico di Mishima non si discute. Spesso però è "disturbante", affronta temi e problematiche apparentemente normali e te le descrive in modo talmente minuzioso da infastidire terribilmente. Se deciderai di affrontare altre sue opere troverai calzante questa mia descrizione (modesta... ahahhaah).

Per tornare a "Sete d'amore" come dice Lelena, la nostra protagonista è assetata, ma continuo a ripetere che è un sentimento malsano, decisamente come quello che la teneva legata al capezzale del marito. Con l'andare avanti nel romanzo, pian piano questa sua tendenza si acuisce sempre di più e la scena durante la festa autunnale ne è la dimostrazione. Hai ragione, la famiglia del marito e il suocero stesso, nonostante lei gli abbia concesso se stessa, sono vissuti entrambi con sostegno, con sussiego, come parte dovuta. La sua attrazione per il servitore è essa stessa malsana (scusate, ma è l'aggettivo che ritengo adatto a tutta Etsuko!), così come il servitore (view spoiler)
Trovo che il romanzo sia in "crescendo": è iniziato lento e ora sta correndo, così come la mia lettura... Credo che lo finirò molto presto, questione di ore!


message 18: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Wow, avevo notato che il romanzo era un continuo crescendo, ma non mi sarei mai aspettata una parte finale così. E bravo Mishima!

Il libro parte in sordina presentandoci Etsuko e il suo comportamento con il marito durante la sua malattia e successiva morte; prosegue con il presentarci i personaggi della famiglia del marito di Etsuko, i fratelli, le cognate e soprattutto il suocero con cui Etsuko intreccia una strana relazione. Tutta questa parte mi ha un po' annoiata, ma aveva un suo perché: quando il romanzo prende una direzione più decisa, avere in mente tutti i personaggi ha avuto importanza. Etsuko si rivela una donna ossessionata da un “amore”, chiamiamolo così verso un servitore, Saburo. Saburo è un'anima molto semplice, direi quasi ignorante nei fatti della vita e di quanto una donna ossessionata possa essere pericolosa. Saburo ha una relazione con la domestica di casa, Miyo, che resta incinta. La gelosia di Etsuko si risveglia e per tutto il resto del romanzo questo sentimento guida le sue azioni, portando a un colpo di scena prevedibile sì, ma non in tutta la sua forza. Etsuko dice di soffrire, incolpa Saburo della sua sofferenza e cerca nel suo modo contorto di trovare una penitenza grazie a Saburo. Non la troverà e le conseguenze saranno terribili. Amo come Mishima delinea lentamente e poeticamente sia i personaggi che l'ambiente che circonda la storia. Quattro stelline piene!


message 19: by Anastasia (last edited Mar 28, 2019 03:06AM) (new)

Anastasia (universe_beats) | 550 comments Finito anche io!
Sono d'accordo con Patty: quello di Etsuko non è amore, è desiderio di possesso, è una sorta di pulsione erotica che la domina. Anche perché lei è completamente dentro il suo egoismo (fino alla fine), gli altri sembrano un tramite per sue pulsioni e spesso idee romantiche che hanno ben poco a che fare con i diretti interessati. C'è anche l'influenza della gabbia della gelosia, per cui non si giudica granché obiettivamente, certo. Emblematica però la discussione tra Saburo ed Etsuko nei campi verso il finale: i due hanno una mentalità completamente diversa e parlano due lingue completamente diverse, ma Etsuko sembra non vedere oltre le sue stesse idee fisse, romantiche, come dice lo stesso Mishima (che d'altronde dice, conferma anche che il suo personaggio non pensa ad altro che a sé, è puramente egoista). Per un attimo mi ha ricordato Madame Bovary!

Devo dire che ci ho messo un po' per inquadrare il personaggio, e così anche il libro: pian piano però mi sono fatta un'idea su di lei più accurata e me la sono vista confermare ancora da Mishima in una descrizione altrettanto essenziale, emblematica. Quella parte dove lui usa la metafora della caccia, della fase di caccia alternata alla fase di apatia, che caratterizza Etsuko. Mi sembra che il fondo del personaggio sia un fondo vuoto, apatico appunto: si vede quando ancora non è colta da pulsioni, è fondamentalmente annoiata, indifferente al prossimo, spesso in dubbio su quanto sia felice, anche se scaccia questo pensiero, che a me sembra appunto la spia di una carenza. Poi la pulsione erotica la accende, inizia la "stagione di caccia" e fa cose che paiono incredibili. Mi è piaciuta la parte dove Mishima si lancia in svarioni filosofici e afferma che fondamentalmente queste pulsioni danno un senso alla vita del personaggio, che altrimenti non ne vede "l'insulsaggine" (come scritto nella traduzione), fa finta di niente al riguardo. Per questo anche si attacca molto ad esse, vi mette tutto il suo sentire e sente che in assenza di esse, si riduce ad un nulla (anche perché svuotata da grandi passioni..). Ho letto su Goodreads un commento che riduce i moti del romanzo e del personaggio in modo stringato e però, per me, veritiero: "Vuoto, disperata apatia. Poi amore, gelosia, ossessione, follia. E alla fine ancora vuoto, disperata apatia."

Ho notato anche, pensando sempre a Mishima in generale, che emerge qui l'attenzione al corpo che so distinguerlo come personaggio e come scrittore. Il corpo di Saburo che tutto veicola poi per l'attrazione di Etsuko, i dettagli nella descrizione, uniti ai dettagli d'altronde per la natura.. Per un vero e proprio culto del corpo ho notato alla fine del libro che Guanda rimanda a Sole e acciaio. Ci ho dato un'occhiata: pare molto interessante, lo leggerò prima o poi!


message 20: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5605 comments Mishima aveva un vero e proprio culto per il corpo umano, soprattutto maschile. La sua attrazione verso il dipinto del martirio di San Sebastiano è inquietante!

In effetti all'inizio del romanzo, quando Etsuko e il suocero sono soli in una stanza e lei si "accascia" nel tatami in una posa molto sensuale, ma che in realtà per lei non è altro che "stanchezza" e "apatia", il suocero sa per esperienza che la voluttuosità di Etsuko in quel caso non è nemmeno voluta, lei è proprio così, naturalmente voluttuosa. Impressionante!

"L'insulsaggine"! Mi ero dimenticata di questa parte; in effetti tante cose "normali" per Etsuko erano insulse, lei vive solo quando le passioni la attanagliano e cerca punizioni ovunque...

Anastasia, grazie perché riesci a dare parole ai miei pensieri!


message 21: by Mickdemaria (new)

Mickdemaria | 1331 comments Letto anche io, commento in breve ritardo.
Non è il primo Mishima che leggo, ho affrontato la lettura con una certa curiosità ma anche con delle aspettative su quello che avrei trovato. Le aspettative sono state confermato, ho trovato come sempre un autore dalla rara sensibilità e vena poetica, con un ossessione per i lati più oscuri dell'umanità, ovvero quelle pulsioni che pur rientrando nell'ambito della "normalità" vengono vissute con pudore, con difficoltà, con paura perché in contrasto con il lato più sociale dell'uomo, con la cultura nella quale si sviluppano, cultura che sempre tende ad ingabbiare, a classificare, a giudicare.
Quello che però non ho amato è stato lo svolgimento generale del romanzo, un andamento così "delicato" da risultare spesso noioso. Alla fine i personaggi hanno una loro coerenza che si crea piano piano, ma il gusto prettamente nipponico di questo romanzo, i suoi tempi lunghi e meditati, l'attenzione a particolari apparentemente banali utilizzati per descrivere lo sviluppo dell'animo dei personaggi mi ha fatto un po' rimpiangere il Mishima più cupo, più violento, ma anche più efficace.
Può essere che l'abbia letto in un momento sbagliato e sicuramente leggerò altro di questo autore ma per questa lettura il mio voto si ferma a 6.


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