pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
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lise.charmel
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Jan 15, 2019 01:15AM

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Tempo fa avevamo letto in GDL «L'opera galleggiante». Oggi, curiosando in giro, ho scoperto che un'altra opera a me sconosciuta è considerata il suo capolavoro assoluto. Un romanzo che imita la forma del romanzo, scritto da un autore che imita il ruolo dell'autore, come dice Barth.
Un romanzo ambientato nel '600, un'epica satirica sulla colonizzazione del Maryland che propone, forse per la prima volta, lo schema del pastiche postmoderno.
Me lo sono messo sul comodino virtuale. Qualcuno lo ha letto??
Io no, non ho un buon rapporto con Barth (lessi con voi L'opera galleggiante, più una vasta antologia di racconti, nessuno dei due mi ha entusiasmato).
In generale però il suo capolavoro assoluto è considerato dalla maggioranza dei Barthiani Giles Goat-Boy (Giles ragazzo-capra)
In generale però il suo capolavoro assoluto è considerato dalla maggioranza dei Barthiani Giles Goat-Boy (Giles ragazzo-capra)

Tempo fa avevamo letto in GDL «L'opera galleggiante..."
pur non avendo troppo apprezzato L'opera galleggiante, questo libro mi incuriosisce, però ne vedo solo una edizione Rizzoli in due volumi del '68, nella traduzione di Bianciardi, peccato...

Lost in the Funhouse come lettura propedeutica e necessaria per uno degli ultimi testi di DFW che mi mancava
Verso Occidente l'Impero dirige il suo corso
a me l'Opera Galleggiante era invece piaciuta molto...
però non capisco, Ferrigno, perchè ti intestardisci a leggere autori che non sono nelle tue corde - mi sembra di aver colto che a te il post-modernismo anti-narrativo e sperimentale con divagazioni meta-letterarie non convince molto.... e quindi perchè perseveri??


comunque, buon per te che ti mantieni aperte delle possibilità con autori di valore e non ti abbandoni alla "narrazione per la narrazione"...

Fratelli d'anima
L'origine: Un accenno
è stato folle leggerli "uno dopo l'altro", non avevo idea che fossero in fondo così simili:
profondamente angoscianti
parlano dell'orrore della guerra
hanno uno stile crudo con ripetizione ossessiva di alcune frasi
il secondo è nettamente superiore al primo. al primo ho dato 4 stellette perchè mi ha profondamente colpita, ma ripensandoci forse ne meritava 3.


ho letto solo Creatura di sabbia Creatura di sabbia un buon 25 anni fa, ne ho un ricordo rarefatto (cioè me lo ricordo poco), ma ne regalai almeno 5-6 copie a Natale per quanto mi era piaciuto (non vuole dire niente, ovviamente, oggi magari lo troverei inconsistente - e se non voglio farmelo trovare antipatico non voglio associarlo alla rappresentazione data dalla Cesarini a Sanremo)


Confesso che la scorsa settimana mi sono sorpreso a pensare: "beate la nazioni monarchiche, ché loro non devono ogni volta assistere a 'sto squallido spettacolo di inetti che pure sul punto di fare la storia hanno preferito fare schifo!"

dal punto di vista narrativo devo confessare di amare tutte le nazioni tranne l'Italia.
A parte poche eccezioni (Pavese, Benni, Buzzati), i romanzi italiani mi lasciano spesso indifferente e a volte mi fanno cadere le braccia per la pochezza di trama e dialoghi.
Sarà forse perché dalle nazioni estere arriva il meglio e la norma invece rimane non tradotta.



credo di aver riletto un solo libro, Il giovane Holden (seconda lettura in inglese), tanti anni fa.
Ora non ci penso proprio, troppi libri ancora da leggere.


Eppure, ogni tanto mi piace rileggere. Forse proprio perché so che non ce la farò mai a leggere tutto quello che mi interessa, non vedo che male possa farmi se ogni tanto mi rileggo un preferito o, al contrario, un libro che non ero pronta ad apprezzare la prima volta.
Negli ultimi anni, ho riletto Guerra e pace e I fratelli Karamazov (libri del cuore) e La peste, che anni fa mi aveva annoiato, ma adesso ho amato.
Ho pure riletto The Murder of Roger Ackroyd, uno dei miei gialli preferiti (in inglese, stavolta) e l’ho trovato anche più geniale della prima volta, perché conoscendo già l’assassino, ho notato un sacco di cose che la prima volta mi erano sfuggite.
In generale, mi piace rileggere, ci trovo sempre qualcosa di più.

Vado a periodi, ci sono anni in cui mi dedico esclusivamente a scoprire nuovi mondi, ed altri in cui torno più sovente sui miei passi; per esempio, un buon 40% delle letture fatte quest'anno sono riletture.
Tendenzialmente rileggo o i grandi classici o i libri del cuore, e di solito le impressioni della prima volta vengono confermate, con leggere sfumature magari, scopro dettagli insoliti, ma non mi è ancora capitato che un libro tanto amato si sia rivelato una mezza delusione in seconda battuta.
Io a parte alcuni libri di poesia che ho riletto più e più volte (la Divina Commedia, Illuminazioni, Elegie duinesi, La bufera e altro, La beltà, e una manciata d'altri) ho riletto pochissimo nella mia vita, e me ne dispiaccio.
Da una parte, come ama dire Titti, ars longa vita brevis, dall'altra ci sono volte in cui penso di star buttando tempo a leggere roba penosa o mediocre mentre potrei provare molta più soddisfazione rileggendo i libri amati. Ma il punto fondamentale è che sono un pigro.
Da una parte, come ama dire Titti, ars longa vita brevis, dall'altra ci sono volte in cui penso di star buttando tempo a leggere roba penosa o mediocre mentre potrei provare molta più soddisfazione rileggendo i libri amati. Ma il punto fondamentale è che sono un pigro.
Catoblepa wrote: "Io a parte alcuni libri di poesia che ho riletto più e più volte (la Divina Commedia, Illuminazioni, Elegie duinesi, La bufera e altro, La beltà, e una manciata d'altri) ho riletto pochissimo nella..."
io vorrei rileggere, anzi mi sono sempre detta che arrivata a una certa età, mi sarei girata e avrei riletto - selezionandolo - tutto quello che avevo letto nella vita precedente. Ovviamente non l'ho fatto, ma ogni tanto mi concedo un classicone e mi chiedo perchè mi neghi un piacere così a buon mercato, come rileggere Austen o Hemingway.
Poi ci sono libri che ho letto da giovanissima, tipo i russi, che rileggo perchè oggettivamente non avevo contezza di quel che leggevo
io vorrei rileggere, anzi mi sono sempre detta che arrivata a una certa età, mi sarei girata e avrei riletto - selezionandolo - tutto quello che avevo letto nella vita precedente. Ovviamente non l'ho fatto, ma ogni tanto mi concedo un classicone e mi chiedo perchè mi neghi un piacere così a buon mercato, come rileggere Austen o Hemingway.
Poi ci sono libri che ho letto da giovanissima, tipo i russi, che rileggo perchè oggettivamente non avevo contezza di quel che leggevo

In effetti, pur non amando gli audiolibri, usati a scopo di rilettura potrebbero essere funzionali.
Il mio problema è che lavorando da casa non avrei quello spazio ideale per l'ascolto che è l'andare in ufficio.
Il mio problema è che lavorando da casa non avrei quello spazio ideale per l'ascolto che è l'andare in ufficio.

Buona idea rileggere con gli audiolibri. Io li ascolto mentre faccio lavori manuali (stirare, cucinare).

non sono una rilettrice, proprio perché ho l'ansia di tutti i libri che ancora mi mancano e che tra l'altro già sono in casa o sul mio ereader.
però quest'anno vorrei rileggere Il Grande Gatsby nella nuova traduzione di Manuppelli e ho ascoltato L'isola del tesoro che avevo letto in ebook qualche anno fa (entrambi purtroppo nella stessa brutta e vecchia traduzione).
Sono l'unico che si lascia mettere pressione da Goodreads per le letture (e da Letterboxed per i film), che ti spingono a "consumare" sempre più roba, a leggere sempre più libri, a vedere sempre più film, tralasciando riletture e rivisioni? È un meccanismo psicologico incredibilmente subdolo.


NO.
io poi che guardo anche tanti video di gente che parla di libri, mi sento sempre in ansia per i libri che non ho letto (per i film non ne parliamo, ho proprio gettato la spugna), mi mancano anche tanti classici, quindi oltre ai contemporanei devo recuperare ciò che non ho letto quando ero giovane.
e poi i viaggi. i posti che non ho visto e che vorrei visitare mi fanno venire una fame che non vi dico. con l'aggravante che i luoghi cambiano pure. nel senso: il libro resta sempre lo stesso libro, poi magari noi cambiamo e lo vediamo diversamente a una rilettura, cogliamo altri aspetti ecc. Ma i luoghi cambiano proprio, pensate a New York pre 2000, ma anche solo Milano, nel 2010 era diversissima da com'è oggi.
una vita da FOMO

guarda che su GR le riletture contano tali e quali le prime letture - e poi, via, sarai pur capace di imbrogliare un algoritmo, o no?
rispetto alle riletture io ne faccio molto poche, avendo adottato come criterio di considerare un libro meritevole di un secondo giro se: i) è un capolavoro, pietra miliare della cultura e della letteratura, iia) c'è una nuova edizione (magari commentata, con apparati critici nuovi, o una nuova traduzione) oppure iib) la leggo in lingua originale (masticando in modo appena decente solo l'inglese, la scelta è ridotta).
Quindi, ho riletto L'Arcobaleno della Gravità, Ulisse, Infinite Jest, Pastorale Americana in inglese - la Divina Commedia (versione Chiavacci Leonardi), Iliade e Odissea (versione Fondazione Valla) e ho in animo di rileggere Moby Dick e Ulisse nelle nuove edizioni commentate uscite in questi ultimi anni. Per me, la rilettura deve avere una motivazione di espansione dell'esperienza di lettura e di aggiunta di qualcosa in più (comprensione, analisi, critica). E quindi, si può applicare solo in pochi casi...

Questo a me succedeva con acoso. Goodreads evidentemente ancora non l'ho capito appieno e spesso mi ritrovo che non so cosa leggere (ovviamente al di là delle cose salvate in wish list o in attesa da una vita).

non sono una rilettrice, proprio perché ho l'ansia di tutti i libri che ancora mi mancano e che tra l'altro già sono in casa o sul mio ereader.
però quest'anno vo..."
Ecco, anch'io vorrei rileggere Il grande Gatsby: infatti, dopo aver letto la storica traduzione della Pivano, ho comprato l'edizione minimum fax, con la traduzione di Tommaso Pincio. Grazie per avermi inavvertitamente ricordato un altro obiettivo non raggiunto @Lise :)

Idem.
Da ragazzina invece rileggevo un sacco (anche per necessità: avevo ritmi di lettura da indemoniata e il mio patrimonio di testi era, in fin dei conti, ancora limitato). Ogni estate rileggevo come minimo "Piccoli uomini" della Alcott e "La famiglia Robinson" di Wyss (questo forse il libro che ho più riletto nella vita?). Anche "Il giardino segreto" (che tuttora considero un libro perfetto, o quasi) l'ho praticamente consumato.
Da adulta, invece, credo di aver riletto forse giusto la "Guida galattica per autostoppisti", in un momento particolarmente buio in cui rileggere Adams mi tranquillizzava...
Ma con migliaia di libri (e fumetti) in coda di lettura, come si fa a rileggere? :P E sì che alcuni classici li ho letti davvero da troppo piccola, e forse meriterebbero un tentativo più consapevole...
(Ma poi c'è il grande pericolo di scoprire che libri molto amati ai tempi, ora non mi piacciono più. Tempo fa ho provato a rileggere a spizzichi e bocconi la mia collezione dei primissimi romanzi di Banana Yoshimoto - volevo fare un regalo consapevole a un amico e scegliere er mejo d'er mejo - e ci sono rimasta malissimo: ricordavo distintamente l'entusiasmo enorme provato all'incontro con quell'autrice, a 20 anni circa. Scoprire che 15 anni dopo quelle pagine non mi dicevano quasi più nulla è stata una cosa che mi ha fatto paura :-\ ).

No, a me questo sito non mette la minima pressione, anche perché i suoi suggerimenti manco li guardo: come a @floricanto, a me ciò accadeva su Acoso; qui no; forse il fatto dipende anche dalla consapevolezza, acquisita lì, che seguire tanti suggerimenti può rivelarsi dannoso sia per il borsellino sia, soprattutto, per il tempo perso e i brutti libri che si accumulano per nulla. Meglio andar dietro ad interessi consolidati e all'istinto; si pigliano egualmente alcune cantonate, ma meno frequenti.
anche io da ragazzina rileggevo a ogni estate gli stessi libri (leggevo furiosamente e avevo fatto fuori tutte le librerie di amici e parenti): in particolare, oltre a una collezione di Western della Sonzogno, La collina dei conigli, La grande pioggia, Sinuhe, la Alcott, e una raccolta di libri condensati di Selezione . poi ereditai la biblioteca di una zia di mio babbo e mibvuttai sui russi (tutti, ditene uno, sconosciuto, c'era), salvo scoprire anni dopo che erano sforbiciata pesantemente

Una vera calamità, questa.
Scoprire da adulta che una gran parte dei romanzi adorati da adolescente li avevo letti in edizione parziale è stato uno shock! De "Il giardino segreto" e "Piccole donne" per fortuna avevo l'edizione integrale (o, almeno, così recitano i rispettivi colophon. Speriamo non truffaldinamente...), mentre tutti gli altri libri della Alcott erano sforbiciati, così come "La famiglia Robinson" (che, pare, in originale è infarcito di pipponi morali e religiosi - dato che comunque è stato scritto da un pastore protestante), "Tom Sawyer" (reso in italiano corretto e depurato di tutte le sgrammaticature messe a bella posta da Twain - grazie, edizioni Paoline!), "L'isola misteriosa" di Verne (anche questo letto e riletto, e per fortuna, trattandosi di Verne, sono riuscita a procurarmene anni fa anche un'edizione non ridotta), "La piccola principessa", ecc.
Di "Piccoli uomini" sto ancora cercando un'edizione integrale che mi piaccia tanto quanto la mia storica, sforbiciata ma resa magistralmente dalla traduttrice Fausta Cialente (che era anche una scrittrice nonché vincitrice dello Strega, giusto per riallacciarsi anche all'altro topic). La traduzione Einaudi mi ha lasciata freddissima. E adesso non so se la colpa sia della Alcott o del traduttore. Nel dubbio ora mi sono procurata anche una versione integrale di Rizzoli, vediamo l'effetto che fa...
pensa che la mia prima Piccola Dorrit era di neanche 200 pagine, idem Anna Karenina e i Fratelli Karamazov. peraltro non erano libri per ragazzi, la edizioni per adulti di inizio 900

purtroppo ho sneso di rileggere quasi vent'anni fa :(
proprio non trovo il modo: troppi libri nuovi.
Colette la sto leggendo in francese, ma di suo avveo leto pochissimo in italiano quindi è tutto nuovo.
Vorrei tabto rileggere Camus "lo straniero" e "la peste" almeno per vedere come mi sono diventati ora che sono prossimo ai 60 anni.
Sicuramente forse il prossimo anno mi ci dedicherò :)


Di recente, dopo aver finito il terzo volume della trilogia di Wolf Hall, ho sentito il bisogno di andarmi a rileggere gli altri due, e devo dire che me li sono goduti anche più della prima.

Pensa che la "mia" Piccola Dorrit consta invece di due volumi da più di 500 pagine l'uno. Cover e illustrazioni (di Mario Laboccetta) lascerebbero pensare a un'edizione per ragazzi (ma forse un tempo erano tutte così?), ma confesso che, dopo 35 anni o giù di lì, non ho ancora avuto il coraggio di confrontarmici... XD
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