pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
Consigli di lettura
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Letture sparse

Ho da poco terminato “Vite che non sono la mia” di Emmanuel Carrère, ennesimo spiazzamento da parte di questo poliedrico autore che continua a sorprendermi col suo stile: puntualmente mi infastidisce all’inizio di ogni lettura per poi costringermi ad ammettere che ancora una volta (ed è la sesta su sei!) ha fatto centro realizzando, per quanto almeno mi riguarda, un ottimo libro.
Fra le tante emozioni che riesce a suscitare, per me è risultato prevalente un livello di commozione che non coglieva la mia dura scorza di lettore da un bel po’ di tempo…

Io ho in antipatia questo libro in particolare perché ( credo che te lo avevo già scritto) è il primo Carrère che ho letto e ancora non avevo capito quanto fosse bravo ancorché insopportabile...;) . Però poi nel frattempo ho letto tanto altro di lui e devo ammettere come te che fa centro sempre. Tranne nell'insopportabile Facciamo un gioco, lì era indifendibile !

Dalle rovine
Mi sono sentito come durante la visione di un’opera di Lynch! È meraviglioso scoprire che ci sono sempre e comunque autori che rischiano, innovano, sperimentano.... Ne avevo bisogno dopo la grande fregatura che ho preso con Cognetti...

Infatti l'avevo premesso che iniziare qua con Carrère era improprio, ma l'ho fatto per dare una spintarella al thread neonato...
:-)
Habemus_apicellam wrote: "Forse questo è il posto giusto per condividere l’ultima splendida lettura di un ottimo autore italiano:
Dalle rovine
Mi sono sentito come durante la visione di un’opera di Lynch! È..."
anche io ho letto Funetta dopo Cognetti (idem sulla fregatura, se per il primo si può parlare di letteratura, per il secondo sarei più sul tema di esame di maturità del ragazzino dotato ma un po' leccaculo, che titilla tutte le corde sicure dei commissari d'esame) e
Dalle rovine
Mi sono sentito come durante la visione di un’opera di Lynch! È..."
anche io ho letto Funetta dopo Cognetti (idem sulla fregatura, se per il primo si può parlare di letteratura, per il secondo sarei più sul tema di esame di maturità del ragazzino dotato ma un po' leccaculo, che titilla tutte le corde sicure dei commissari d'esame) e

con la condizione che i commissari d'esame siano degli ignoranti superficiali e cialtroni, se si fanno turlupinare da una simile accozzaglia di luoghi comuni propinati da uno che crede di essere molto figo e molto dotato, ma che è solo un egocentrico senza idee....
Beh no, Cognetti non è né ignorante né senza idee: può non piacerti la sua scrittura (posto che Sofia veste sempre di nero, secondo me, è tutt'altro romanzo rispetto alle Otto montagne), ma se provi a leggere il suo blog o i suoi articoli ti accorgerai che è un critico molto interessante e piacevole da leggere.

Come scrittore, secondo me, non alcuna idea originale, nè la capacità di scrivere in un modo nuovo o minimante interessante - e il modo in cui scrive delle Lung-Ta (bandiere di preghiera tibetane) è cosi sciatto, superficiale e squallido che posso solo attribuirlo ad una buona dose di ignoranza e di saccenza.
Poi del suo blog o dei suoi articoli mi interessa poco, visto che ne sto dando un giudizio da scrittore.
Habemus_apicellam wrote: "piperitapitta wrote: "Beh no, Cognetti non è né ignorante né senza idee: può non piacerti la sua scrittura (posto che Sofia veste sempre di nero, secondo me, è tutt'altro romanzo rispetto alle Otto..."
Sulla base della lettura di un solo romanzo o hai letto altro di suo?
Parlo del suo blog e dei suoi articoli perché nasce principalmente come autore di racconti e saggista, il che ne fa un autore poliedrico difficilmente valutabile sulla base di un solo romanzo (oltre tutto, ripeto, il meno riuscito).
Sulla base della lettura di un solo romanzo o hai letto altro di suo?
Parlo del suo blog e dei suoi articoli perché nasce principalmente come autore di racconti e saggista, il che ne fa un autore poliedrico difficilmente valutabile sulla base di un solo romanzo (oltre tutto, ripeto, il meno riuscito).
Habemus_apicellam wrote: Come scrittore, secondo me, non alcuna idea originale, nè la capacità di scrivere in un modo nuovo o minimante interessante - e il modo in cui scrive delle Lung-Ta (bandiere di preghiera tibetane) è cosi sciatto, superficiale e squallido che posso solo attribuirlo ad una buona dose di ignoranza e di saccenza."
ti ha preso proprio male, vedo :-) Io ne sono stata ampiamente irritata, anche perchè poi a seguire c'è tutta l'esaltazione dello pseudo-apparato culturale, ma in questi casi esercito sempre il 2° dovere del lettore: Non mi piace, non lo leggo!
(il primo è: Mi piace, embè?!)
ti ha preso proprio male, vedo :-) Io ne sono stata ampiamente irritata, anche perchè poi a seguire c'è tutta l'esaltazione dello pseudo-apparato culturale, ma in questi casi esercito sempre il 2° dovere del lettore: Non mi piace, non lo leggo!
(il primo è: Mi piace, embè?!)


Sto leggendo Le assaggiatrici e non so bene cosa pensarne .... Le assaggiatrici
Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' a metà strada (psicologia intra-femminile un po' stereotipata, nessun tentativo di approfondimento, robe buttate lì e lasciate a caso), recupera (fascinazione sentimental/umana per il cattivo, o quantomeno per quello che esercita il potere), si riperde (la storia entra nella narrazione come elemento decisivo) .... ma non ho ancora finito.
sono arrivata a leggerlo a seguito dell'ottimo La scomparsa di Josef Mengele La scomparsa di Josef Mengele
apparato storico impeccabile, narrazione asciutta
Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' a metà strada (psicologia intra-femminile un po' stereotipata, nessun tentativo di approfondimento, robe buttate lì e lasciate a caso), recupera (fascinazione sentimental/umana per il cattivo, o quantomeno per quello che esercita il potere), si riperde (la storia entra nella narrazione come elemento decisivo) .... ma non ho ancora finito.
sono arrivata a leggerlo a seguito dell'ottimo La scomparsa di Josef Mengele La scomparsa di Josef Mengele
apparato storico impeccabile, narrazione asciutta
Emmapeel wrote: "A me il libro di Funetta è piaciuto. Qualche debito di troppo con Bolano, ma sul primo libro si può perdonare. Sono molto curiosa di leggere il secondo romanzo per capire se invece ha ragione @Titt..."
con secondo romanzo intendi Il grido di Funetta o Cognetti?
Intanto, grazie a questo dubbio mi hai fatto scoprire Il grido che mi sembra parecchio interessante
con secondo romanzo intendi Il grido di Funetta o Cognetti?
Intanto, grazie a questo dubbio mi hai fatto scoprire Il grido che mi sembra parecchio interessante
De Il grido ho letto in giro che non è al livello di Dalle rovine (che a me piacque moltissimo), ma anch'io ne sono incuriosito.
Comunque il messaggio 7 di Tittirossa io lo vedo a metà: finisce con una parentesi chiusa e un "e" congiunzione: cosa c'è dopo quell'"e"?
Comunque il messaggio 7 di Tittirossa io lo vedo a metà: finisce con una parentesi chiusa e un "e" congiunzione: cosa c'è dopo quell'"e"?
Catoblepa wrote: "De Il grido ho letto in giro che non è al livello di Dalle rovine (che a me piacque moltissimo), ma anch'io ne sono incuriosito.
Comunque il messaggio 7 di Tittirossa io lo vedo a metà: finisce co..."
ehm,..... il cellulare si deve essere mangiato un pezzo (o l'ho cancellato io per sbaglio)
.... e non c'è confronto.
Comunque il messaggio 7 di Tittirossa io lo vedo a metà: finisce co..."
ehm,..... il cellulare si deve essere mangiato un pezzo (o l'ho cancellato io per sbaglio)
.... e non c'è confronto.
Aggiungo che Funetta/Dalle rovine me lo ha fatto scoprire @Krodi in una discussione, purtroppo la mia labile memoria mi impedisce di ricordare se qui o su Acoso

Funesta mi attira e mi respinge allo stesso tempo, e il paragone con Lynch mi fa affrettare il passo dalla parte opposta: ma il mio è un discorso di gusto, non di qualità, che visti i tanti elogi letti i giro non mi fa mettere in dubbio il valore dell'autore.
Sono curiosa, invece, dopo aver assistito a una presentazione a tre Santoni/Di Monopoli/Labbate, di leggere soprattutto Labbate, conscia del fatto che il gotico, sia pure contemporaneo, è quanto più lontano da me.
Sono curiosa, invece, dopo aver assistito a una presentazione a tre Santoni/Di Monopoli/Labbate, di leggere soprattutto Labbate, conscia del fatto che il gotico, sia pure contemporaneo, è quanto più lontano da me.
Patryx wrote: "Ho appena terminato Angeli dell'universo, un libro sull'esperienza della malattia mentale. Lo voglio segnalare perché la modalità di affrontare il tema è differente da altri libri c..."
Grazie, molto interessante, per quanto non ne abbia letto molto, subisco la fascinazione di questo genere di tematica.
Grazie, molto interessante, per quanto non ne abbia letto molto, subisco la fascinazione di questo genere di tematica.
Patryx wrote: "Ho appena terminato Angeli dell'universo, un libro sull'esperienza della malattia mentale. Lo voglio segnalare perché la modalità di affrontare il tema è differente da altri libri c..."
interessante! finito in wishlist, ho avuto un periodo di letture a fissazione-psichiatrica.
(in realtà sto cercando una scusa per comperare due Iperborea da Ibs e accattarmi il taccuino regalo, essendo completamente supina a questo tipo di promozioni: ho tutti i teli einaudi, più un plaid feltrinelli)
interessante! finito in wishlist, ho avuto un periodo di letture a fissazione-psichiatrica.
(in realtà sto cercando una scusa per comperare due Iperborea da Ibs e accattarmi il taccuino regalo, essendo completamente supina a questo tipo di promozioni: ho tutti i teli einaudi, più un plaid feltrinelli)
piperitapitta wrote: "Sono curiosa, invece, dopo aver assistito a una presentazione a tre Santoni/Di Monopoli/Labbate, di leggere soprattutto Labbate, conscia del fatto che il gotico, sia pure contemporaneo, è quanto più lontano da me. "
Di Labbate ho letto il primo, Lo scuru: è un bel romanzo, abbastanza particolare. Poi gotico va beh, è una definizione che lascia il tempo che trova e ci calza solo parzialmente, anche se Labbate ci si è attaccato molto in seguito.
Anche il definire Funetta una specie di Lynch della letteratura mi convince a metà: sì, le atmosfere più o meno sono quelle, e l'inizio del romanzo ricorda (vagamente) l'inizio di Strade perdute, ma Funetta non cerca di devastare la logica interna della narrazione come invece fa Lynch. E siccome questa devastazione della logica è, secondo me, il vero cardine del suo cinema, ecco che il paragone diviene scivoloso e ingiusto.
Di Labbate ho letto il primo, Lo scuru: è un bel romanzo, abbastanza particolare. Poi gotico va beh, è una definizione che lascia il tempo che trova e ci calza solo parzialmente, anche se Labbate ci si è attaccato molto in seguito.
Anche il definire Funetta una specie di Lynch della letteratura mi convince a metà: sì, le atmosfere più o meno sono quelle, e l'inizio del romanzo ricorda (vagamente) l'inizio di Strade perdute, ma Funetta non cerca di devastare la logica interna della narrazione come invece fa Lynch. E siccome questa devastazione della logica è, secondo me, il vero cardine del suo cinema, ecco che il paragone diviene scivoloso e ingiusto.
Catoblepa wrote: "piperitapitta wrote: "Sono curiosa, invece, dopo aver assistito a una presentazione a tre Santoni/Di Monopoli/Labbate, di leggere soprattutto Labbate, conscia del fatto che il gotico, sia pure cont..."
Grazie!
So bene di aver esemplificato per Labbate, le etichette sono sempre riduttive, ma devo dire che la sua presentazione mi ha incuriosita e al tempo stesso spaventata, ma lo leggerò.
Grazie!
So bene di aver esemplificato per Labbate, le etichette sono sempre riduttive, ma devo dire che la sua presentazione mi ha incuriosita e al tempo stesso spaventata, ma lo leggerò.

Anche io inseguo la stessa promozione! Purtroppo non riguarda anche gli ebook (il mio principale mezzo di lettura).

mah, non ti seguo molto per due motivi sostanziali:
1) non direi che Lynch "devasti" la logica - piuttosto evita una narrazione consequenziale, lineare e (soprattutto) scardina il principio dell'interpretazione unica e univoca, aprendo spazi di percezione e lettura dove lo spettatore può (deve) seguire una propria e personale chiave di lettura/visione dell'opera. Che può seguire vie illogiche, visionarie, a-razionali (anche se non necessariamente). Credo che sia per questo motivo Lynch si rifiuti da sempre di dare anche minime indicazioni interpretative.
2) ed in questo senso insisto che Funetta sia paragonabile e assimilabile al maestro, dato che molti elementi del suo libro rimangono per così dire "sospesi", a partire delle voci narranti fino alla conclusione apparentemente "monca" passando per la sostanziale assenza di analisi precise delle motivazioni dei protagonisti (in primis Rivera, ma anche Tapia, Birmania, Traum). E il suo rifiuto categorico di instradare una interpretazione univoca/comprensibile lo trovo assolutamente lynchano, come evidente in questa intervista (http://www.viadeiserpenti.it/luciano-...)
Così mi è parsa, innanzitutto, la scelta della voce narrante, un “noi” che lascia perplessi e un po’ inquieti. Si percorre l’intero libro rimbalzando da una domanda all’altra: sono fantasmi o demoni, voci interiori? Perché seguono il protagonista Rivera, osservandone ogni gesto senza mai cedere ad alcuna empatia? Tra “loro” e Rivera non sembra esserci alcuna reciproca consapevolezza. Forse puoi offrici una chiave di lettura più precisa?
No, non posso.
Sì, ma non è solo questione di lasciare le possibili interpretazioni aperte. David Lynch annulla proprio la logica, o meglio, ne ricrea una interna al mondo delle sue narrazioni e che per noi è incomprensibile. Possiamo dargli interpretazioni, ma non sono altro che ipotesi.
Funetta lascia aperte alcune possibilità interpretative, ma lo fa in modo diverso e in generale una ricostruzione è sempre possibile: non spiega cosa è successo prima o cosa succede dopo, ma è una prassi antica nella narrativa, semplicemente lui la usa (proficuamente) in maniera diffusa e più ambigua della media.
Lynch si disinteressa del cosa, quello che lui non spiega è il perché, e sono perché enormi visto che non fanno parte del nostro mondo (cambi di identità, più passati paralleli per un personaggio, sogni che non sono sogni, realtà che non sono realtà) . In quanto a indecifrabilità, fra i due c'è un abisso (che non ha la minima attinenza col livello qualitativo delle opere).
Funetta lascia aperte alcune possibilità interpretative, ma lo fa in modo diverso e in generale una ricostruzione è sempre possibile: non spiega cosa è successo prima o cosa succede dopo, ma è una prassi antica nella narrativa, semplicemente lui la usa (proficuamente) in maniera diffusa e più ambigua della media.
Lynch si disinteressa del cosa, quello che lui non spiega è il perché, e sono perché enormi visto che non fanno parte del nostro mondo (cambi di identità, più passati paralleli per un personaggio, sogni che non sono sogni, realtà che non sono realtà) . In quanto a indecifrabilità, fra i due c'è un abisso (che non ha la minima attinenza col livello qualitativo delle opere).

Sono d'accordo a metà con te: in effetti Lynch porta il processo di smontaggio della vecchia logica e ricostruzione di una nuova logica (anzi, di possibili nuove logiche) a livelli estremi e (quasi) inarrivabili (ma in buona compagnia, comunque, sto pensando a Cartarescu, per esempio).
Funetta forse non ribalta completamente il tavolo, lasciando qualche limite ai viaggi mentali possibili - però ammetterai che di spazio per interpretazioni il-logiche o a-razionali ne abbiamo parecchio:
Traum moribondo che vede Rivera fuori dal palazzo mentre Rivera era dentro (o stava sognando? oppure era Rivera che lo sognava?); le voci narranti incomprensibili ma reali, materiche, presenti (toccano Rivera, gli parlano, si siedono sulle auto....questo "noi" è uno dei punti forti del libro); la stessa illogica-irreale-delirante vita di tutti i personaggi.... in effetti, tutto potrebbe anche essere il parto di una mente traumatizzata, delirante e sconvolta.
Non ti pare indicativo che il titolo del libro sia lo stesso della sceneggiatura di Tapia? Quando si va nella meta-letteratura, è un segno che l'autore vuole smontare (almeno un pò) i criteri della narrazione "logica", non credi?
Insomma, c'è spazio tra Funetta e Lynch, ma non direi un abisso, forse un fossato abbastanza profondo...ma sinceramente, spero che Funetta costruisca un ponte per avvicinarsi ancora un pò di più!
Più che altro ritengo che quando si va nella meta-letteratura l'obiettivo (o comunque il risultato) è quello di smascherare la finzione in essere. In questo caso, comunque, non c'è un vero processo metanarrativo.


Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' a metà strada (psic..."
Titti non vorrei rovinarti la lettura ma Le assaggiatrici che mi era piaciuto abbastanza nella prima parte , temo che più avanti non si ripigli più.
All'inizio ha una buona capacità di descrivere le situazioni, i personaggi sono sufficientemente connotati e ci sono notazioni acute, poi il cambio di registro che descrivi anche tu manda tuttoun po' alla deriva.
Poi mi dirai, magari tu riesci a trovare qualcosa che risolleva nel finale

Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' a metà strada (psic..."
Ha fatto lo stesso effetto anche a me. Peccato.
Regina wrote: "Tittirossa wrote: "Sto leggendo Le assaggiatrici e non so bene cosa pensarne .... Le assaggiatrici
Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' ..."
cristina wrote: "Tittirossa wrote: "Sto leggendo Le assaggiatrici e non so bene cosa pensarne .... Le assaggiatrici
Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' ..."
Finora ne avevo sentito parlare solo bene, anche per la bella scrittura di Rosella Postorino, a questo punto la curiosità di leggerlo aumenta.
Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' ..."
cristina wrote: "Tittirossa wrote: "Sto leggendo Le assaggiatrici e non so bene cosa pensarne .... Le assaggiatrici
Parte bene (descrizione di un ambiente chiuso, echi dittatoriali,, sbanda un po' ..."
Finora ne avevo sentito parlare solo bene, anche per la bella scrittura di Rosella Postorino, a questo punto la curiosità di leggerlo aumenta.
regina, cristina: ahimè si, nel finale tracolla e precipita. sembrerà scritto da un'altra persona. oppure, e la mia ipotesi, è venuto a mancare l'editor (che era Severino Cesari) e questa mancanza si sente.
l'ultimo capitolo e inutile e.raffazzonato Come scrittura e come senso, e toglie forza a tutto quel che viene prima. che gia soffriva di una certa discontinuità.
l'ultimo capitolo e inutile e.raffazzonato Come scrittura e come senso, e toglie forza a tutto quel che viene prima. che gia soffriva di una certa discontinuità.
Tittirossa wrote: "regina, cristina: ahimè si, nel finale tracolla e precipita. sembrerà scritto da un'altra persona. oppure, e la mia ipotesi, è venuto a mancare l'editor (che era Severino Cesari) e questa mancanza ..."
Titti, lo sai per certo? Perché Rosella Postorino, a sua volta, per Einaudi svolge il lavoro di editor per altri autori.
Titti, lo sai per certo? Perché Rosella Postorino, a sua volta, per Einaudi svolge il lavoro di editor per altri autori.
ricontrollato (l'ho finito alle 2 morendo di sonno). "lo dedico a s. c. che ha letto ogni cosa che ho scritto ma questa volta non ha fatto in tempo".
Comunque la differenza tra la prima parte, risolta, la seconda interessante ma monca, e l'ultima- irritante per inutilità e bruttezza di scrittura- è abbastanza evidente
Comunque la differenza tra la prima parte, risolta, la seconda interessante ma monca, e l'ultima- irritante per inutilità e bruttezza di scrittura- è abbastanza evidente

Forse ho fatto una sciocchezza perché l'ho preso in biblioteca e in realtà è un libro che andrebbe letto poco alla volta, ma non importa, farò una full immersione.

Saluti da Lindos!

Altra segnalazione che mi sento di fare é Tom McCarthy. Autore alfiere dell'avanguardia letteraria inglese, da me scoperto solo
recentemente e del quale sto leggendo tutto quello che ho trovato. Di Déjà-vu: il romanzo dei ricordi perduti c'è un'ottima recensione su Goodreads di Sara Mazzoni (che pure sembra non averlo apprezzato completamente). Di Sara segnalo anche il bel blog.
A proposito di Tunué, ho giusto finito di leggere, e molto gradito, Dimentica di respirare di Kareen De Martin Pinter (italiana, nonostante il nome). Libro che parla di apnea e di malattia, a tratti mi sono trovato, durante la lettura, a controllare inquieto che il mio respiro fosse regolare, segno che la scrittura trasmette alla perfezione il senso di mancanza d'aria di alcuni capitoli.
Ottimo finale, poi.
Direi decisamente consigliato.
Ottimo finale, poi.
Direi decisamente consigliato.
Catoblepa wrote: "A proposito di Tunué, ho giusto finito di leggere, e molto gradito, Dimentica di respirare di Kareen De Martin Pinter (italiana, nonostante il nome). Libro che parla di apnea e di m..."
Grazie, di suo ho L'animo leggero, mi hai dato la spinta per leggerlo presto e aggiungere questo di cui parli in wishlist!
Grazie, di suo ho L'animo leggero, mi hai dato la spinta per leggerlo presto e aggiungere questo di cui parli in wishlist!

anzi, non so se è perché mi sto appassionando allo stile dell'autore, ma questo mi è sembrato il migliore, forse secondo (almeno nel mio gusto) al solo Di notte sotto il ponte di pietra...
Sarò quindi piacevolmente costretto ad includerlo fra gli autori di cui perseguo pian piano l'esplorazione dell'intera bibliografia e quindi, secondo quanto riportato dal nostro massimo Perutzologo (Rosenkavalier), me ne mancano altri 5.
Dei dodici romanzi editi in Italia, 3 risulterebbero "introvabili" (R. dixit) ma in realtà uno di essi esiste nei meandri della sterminata rete bibliotecaria bolognese (Il Giuda di Leonardo) e lo cercherò al più presto, prima che si disintegri nelle mani di un lettore troppo appassionato!

Il tuo post ha prodotto il noto effetto madeleine...
Ma se di Giuda vogliamo parlare, ho da poco terminato di leggere
Silenzio.
Non tutto il libro mi è piaciuto ma il tema del tradimento (religioso) che permea tutto il romanzo e che è analizzato da molte angolature mi ha coinvolto assai

http://www.goodreads.com/topic/show/1...
può anche darsi che su 12, anzi su 10 (i primi due non si calcolano causa irreperibilità...) ce ne sia uno zoppicante: 1 su 10 sarebbe comunque una buona media
:-)
Ho letto Il buonuomo Lenin di Malaparte, sorta di reportage su Vladimir Il'ič Ul'janov appena ripubblicato da Adelphi (originariamente in traduzione francese nel 1932, e in versione italiana [ormai introvabile] solo negli anni '60).
Sicuramente un punto di vista originale e affascinante su Lenin, ma manca ancora la verve scoppiettante dei lavori degli anni '40, e in generale ci sono molte parti ripetitive.
Basandosi poi sul manoscritto originale, non ho molto gradito l'idea di Adelphi di lasciare in francese intere porzioni di testo (soprattutto citazioni) senza fornire alcuna traduzione italiana, neanche in nota. Se uno sa bene il francese non aveva bisogno della versione italiana, evidentemente, ma questo dettaglio ad Adelphi è sfuggito, e col mio francese scarsissimo ci ho messo parecchio a capire alcuni passaggi.
Al di là di questo, comunque, anche per chi sa bene il francese, direi che si tratta di un libro così così.
Sicuramente un punto di vista originale e affascinante su Lenin, ma manca ancora la verve scoppiettante dei lavori degli anni '40, e in generale ci sono molte parti ripetitive.
Basandosi poi sul manoscritto originale, non ho molto gradito l'idea di Adelphi di lasciare in francese intere porzioni di testo (soprattutto citazioni) senza fornire alcuna traduzione italiana, neanche in nota. Se uno sa bene il francese non aveva bisogno della versione italiana, evidentemente, ma questo dettaglio ad Adelphi è sfuggito, e col mio francese scarsissimo ci ho messo parecchio a capire alcuni passaggi.
Al di là di questo, comunque, anche per chi sa bene il francese, direi che si tratta di un libro così così.

Poi, il fatto di avere scoperto solo all'ultima pagina che si tratta di un romanzo incompiuto, abbandonato proprio all'apice del suo climax, all'inizio mi ha destabilizzato un po' e mi sono fatto prendere dalla smania del "devo-sapere-come-finisce!". Ho scoperto che Zweig stesso ne fece la sceneggiatura di un film, ma più ci penso e più mi convinco che il finale sarebbe stato superfluo, il libro è già perfetto così com'è, sospeso nell'incertezza. Qualcuno di voi lo ha letto?
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Non ci sono limitazioni geografiche, temporali o di genere; non è neppure necessario che si tratti di opere che abbiamo particolarmente apprezzato ma che, al limite, ci pare opportuno segnalare magari solo per mettere in guardia gli amici da potenziali fregature!
In genere non sono compresi link alle nostre (o altrui) recensioni; per tali link esiste già un thread apposito che cerchiamo di mantenere separato, per garantire un po’ di ordine.
Parto qui di seguito con la mia lettura più recente, tanto per rompere il ghiaccio.