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L'oratorio di Natale
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I GdL del pianobi > Oratorio di Natale di Göran Tunström - Seconda settimana

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piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
Confesso di avere anche questa volta la sensazione di una lettura in solitaria, e anche questa volto posso dire che mi dispiace: capisco l'entusiasmo di tutti, ma i gruppi di lettura dovrebbero servire anche a scandire un ritmo, a commentare, a caldo, quello che si sta leggendo insieme; farlo a lettura conclusa, anche se a tappe, non è proprio la stessa cosa, se non altro perché si ha già la visione d'insieme dell'opera a ci si è già formati un'opinione completa della stessa che non può più essere parziale, o in divenire.
Detto questo, è chiaro che si è liberi di fare come meglio si crede, ma lasciatemi almeno il diritto allo sfogo :-D


flaminia | 394 comments @piperita, dici di avere la sensazione una lettura in solitaria, ma a quanto pare gli indisciplinati siamo solo carloesse ed io, quindi non dovresti essere tutta sola ;-)
detto questo, è vero, ho finito il libro, ma l'ho letto rispettando la scansione delle tappe e ho ben chiaro le sensazioni e le opinioni che mi sono fatta al termine di ciascuna. se vuoi commentare la seconda tappa, io ci sono.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
L'avete finito tu, Carloesse, Catoblepa, Davide, Karenina (ma forse l'aveva già letto e non seguiva il GdL); Malacorda l'aveva già letto.

In lettura dovremmo esserci, ancora, Siti, Ferrigno e io e forse Tittirossa e Icaro.

Vado a finire di leggere la tappa settimanale, va' :-)


icaro | 107 comments sì io ci sono, ma fino a domani niente commento


cristina c | 245 comments Ci sono ancora anche io, mi sono affacciata più volte in settimana per vedere se c'erano commenti in corso ma tutto taceva... Per quanto mi riguarda la ridotta condivisione è data dal fatto che ci siamo dati una scansione di pagine mooolto ( troppo?) comoda; in altre parole io leggo la tappa in due giorni, e poi che leggo? quindi va da sé che affianco durante la settimana altre letture e mi riservo di leggere le pagine previste a ridosso del momento di commentare


Siti | 110 comments piperitapitta wrote: "Confesso di avere anche questa volta la sensazione di una lettura in solitaria, e anche questa volto posso dire che mi dispiace: capisco l'entusiasmo di tutti, ma i gruppi di lettura dovrebbero ser..."

Capisco il tuo punto di vista, siamo rimasti in pochi dunque. Io ci sono e mi sforzo di non andare oltre perché in effetti termino la tappa molto velocemente e mi viene la tentazione di proseguire. Al momento sono nei tempi, aspetto i commenti di domani e poi inizio i capitoli 4 e 5.


Catoblepa (Protomoderno) | 5408 comments Mod
Io ci sono, ho già finito ma commento volentieri. Le note che mi sono scritto andavano di pari passo con la lettura, quindi non ci saranno commenti miei che già possiedano il senno di poi.


Emmapeel | 914 comments ci sono anch'io, ho commentato nella prima settimana e aspettavo di finire la seconda per postare qualcosa. C'è da dire che sono tonta e non ho ancora capito bene la scansione dei capitoli su kindle, così per paura di spoilerare preferivo tacere.


message 9: by cristina (last edited Jan 27, 2018 09:56AM) (new) - rated it 3 stars

cristina c | 245 comments A me ha colpito molto Tessa, in particolare quel discorso che fa sulla mancanza di tradizioni in quella terra straniera, sul non capire i significati dei nomi locali e bollarli come "di invenzione " per la stanchezza di non avere leggende o ricordi da condividere . Mi sembra che in Tessa l'autore esprima quella consapevolezza e lucidità che manca agli altri. E parlando di terra straniera parla di isolamento.
Piu che un libro sul dolore mi sembra un libro sulla solitudine, quella di Tessa ricca però di tante riflessioni ed elaborazioni personali che aspettano solo un interlocutore, e quella di Aron che lo porta alla follia.
Comunque la fine di Aron è stata un colpo al cuore, ci ho sperato fino all'ultimo malgrado si capisse che stava lentamente precipitando nel marasma mentale... Io però avevo un barlume di speranza e Tessa sarebbe stata la sua salvezza


Cloudbuster | 49 comments Ci sono anche io e sono in linea con il programma che ci eravamo dati.


Emmapeel | 914 comments Anche per me l'uscita di Aron è stata una delusione tremenda, mi angoscia il pensiero dei ragazzi che lo aspetteranno invano da una parte come Tessa dall'altra. Devo confessare che mi stanca un po' questo saltabeccare da un personaggio e da una storia all'altra, non fai in tempo a capire cosa sta succedendo che subito si interrompe e si passa ad altro. Mi spezza il fiato, se così si può dire.


Chiara187 | 553 comments Anch’io ci sono e ho finito la seconda tappa. Il capitolo sulla follia di Aron e sulla sua uscita di scena mi ha lasciato senza fiato e mi ha fatto riflettere sulla capacità che hanno le persone di reagire in modo diverso al dolore e alle perdite. Aron si è perso, Nilsson ha trovato ragioni per vivere nella sua infermità. Il segreto per uscire dalla solitudine è darsi a vicenda.


flaminia | 394 comments l'uscita di scena di aron è stata per me devastante, e come emmapeel ho pensato a chi lo stava aspettando e allo strazio di quell'attesa. ma nello stesso tempo la descrizione del suo "salto nel buio, nell'acqua che si gonfiava e lo avrebbe presto inghiottito" mi ha dato una grande sensazione di calma, la stessa che finalmente aveva invaso aron.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
Non è stata tanto la fine a sconvolgermi, per quanto la descrizione (di cui parla anche @flaminia) sia stata estremamente efficace, quanto il momento prima della partenza per la Nuova Zelanda, quando anche io ho compreso che Aron non solo vedeva il fantasma di Solveig, ma aveva anche incarnato Solveig stessa in Tessa e pensava di andarla a riprendere per portarla a casa; i suoi pensieri deliranti, il fatto che dovesse "riconoscerla" e farla "riconoscere" agli altri sotto le spoglie terrene in cui si era rifugiata, riportarla indietro (ma anche restare là se lei decideva di non voler tornare), tutti i propositi e le speranze con le quali affrontava il viaggio (bellissimo in sé il passaggio dalla Svezia fino in Italia, la descrizione del mutare del clima, e poi del viaggio in nave, il passaggio nel deserto incandescente) e che riponeva in esso, mi hanno fatto male più della fine stessa.


message 15: by Siti (new) - rated it 4 stars

Siti | 110 comments Una terza parte ricca di eventi ma paradossalmente in un immobilismo che permea il romanzo fin qui e si risolve invero con due viaggi. C’è quello di Sidner che è una vera e propria iniziazione alla vita ( quanto mi sta piacendo questo ragazzo: inizio a farmi l’idea che sarà la chiave di volta dell’intera narrazione) e quello del padre che è dapprima un viaggio mentale e poi un viaggio reale. Devo essere sincera: la parte nella quale sono iniziate le apparizioni di Solveig mi ha lasciata interdetta, mi pareva d essere precipitata in un genere a me non gradito; solo dopo ho capito che era una vera e propria devastazione mentale. Il mio ingarbugliamento lo devo anche al fatto che mi sono lasciata trasportare dalla corrispondenza con Tessa e ho iniziato a fantasticare su una possibile risoluzione- sistemazione di Aron per poi rimanere di stucco di fronte al suicidio che non mi aspettavo affatto. In realtà già dal primo mio intervento avevo avvertito la sensazione che ci sarebbero stati altri sviluppi tragici Ci sono rimasta male e ora sono qui a chiedermi se Tessa esiste davvero o è anch’essa opera della follia. Ancora non riesco a capire inoltre il ruolo della Nobel Selma Lagerlof. Altro punto interessante di questa terza parte è poi l’ambientazione nei primi del Novecento. Voi che avete pensato durante questa tappa?


Catoblepa (Protomoderno) | 5408 comments Mod
Selma Lagerlöf mi pare abbia quasi la parte del coro in una tragedia greca. È la voce saggia in una cittadina abitata quasi esclusivamente da matti o da mezzi matti.

Invece io ho trovato irresistibile il personaggio (comparsa) di Stina, così ridicola e così umana nel non riuscire a spiccicar parola con Fridolf e ogni volta anticipata da qualche altro personaggio mentre lei rimugina i suoi pensieri. Quella scena nella cucina è a dir poco diabolica e meravigliosa.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
Siti wrote: "Una terza parte ricca di eventi ma paradossalmente in un immobilismo che permea il romanzo fin qui e si risolve invero con due viaggi. C’è quello di Sidner che è una vera e propria iniziazione alla..."

Ho provato antipatia e fastidio per Fanny, capisco lo sconvolgimento di Sidner e devo dire che la vera e propria iniziazione, quella sessuale, mi ha dato ancora più fastidio, forse perché non l'ho capita (nel senso che non ne ho inteso le finalità nell'economia del romanzo).


message 18: by Siti (new) - rated it 4 stars

Siti | 110 comments Catoblepa wrote: "Selma Lagerlöf mi pare abbia quasi la parte del coro in una tragedia greca. È la voce saggia in una cittadina abitata quasi esclusivamente da matti o da mezzi matti.

Invece io ho trovato irresisti..."


Ah ecco, mi si apre una prospettiva su Selma. Anche a me è piaciuta molto l'incapacità di comunicare di Stina e tutta la scena. Mi rendo conto che questa terza parte è fittissima di piccoli eventi che forse andrebbero soppesati maggiormente.


message 19: by Siti (new) - rated it 4 stars

Siti | 110 comments piperitapitta wrote: "Siti wrote: "Una terza parte ricca di eventi ma paradossalmente in un immobilismo che permea il romanzo fin qui e si risolve invero con due viaggi. C’è quello di Sidner che è una vera e propria ini..."

Un abuso in piena regola e quello sta lì, silenzioso e cresce.


icaro | 107 comments Dunque volevo liquidare la parte ( e il libro) con un commento acidino ma le vostre riflessioni mi hanno fatto riflettere.
Rimane che di questo bel libro alla fine non mi rimarrà granchè. Intanto lo stile del romanzo ‘poetico’ che pure apre sprazzi di intuizioni sul non dicibile (di intuizione si parla in una pagina del libro che non riesco a ritrovare) non è nelle mie corde. Io sono molto terra terra e preferisco stili di comunicazione meno evanescenti. Poi il tema della follia come deus ex machina (almeno per ora) della storia mi lascia freddina. Ancora, non essere riuscita a capire che Aron era matto (anche se era chiarissimo) mi ha depresso, come accade ogni volta che le mie presunzioni di intelligenza sono frustrate.
Mi dà fastidio anche la ‘suspense’ che in un libro come questo secondo me non ci sta: perché ogni tanto e per pochissime frasi c’è uno che parla in prima persona? Come se fosse una interferenza radio subito riassorbita dalle onde dell’etere…
Poi ancora secondo me l’autore ha messo troppa carne al fuoco: all’inizio sembra proporci un romanzo corale ma in seguito non è in grado di ‘tenerlo’ e deve lasciare la traccia generale per seguire le vicende singolari dei personaggi. Ad esempio dov’è finito Splendid in questa parte? (faccio notare che si tratta di una sparizione che copre 1/4 dell’intero romanzo).
Le storie di Sidner e Aron sembrano non incrociarsi mai se non con battute, ogni tanto (come stai? Con chi stai parlando? ecc.)
Veniamo alle cose positive. Le donne sono bei personaggi, tutte. Sembra che in questo l’autore ci azzecchi: ha un occhio attento e articolato sull’universo femminile anche se, in questo romanzo, le donne sostengono la parte del ‘coro’. L’osservazione di Cato mi sembra molto pertinente e la allargherei a tutte le donne del romanzo che rimane ( in questo caso non è una critica ma solo una constatazione) una storia al maschile.
Mi sono piaciuti alcuni passaggi lirici, descrizioni di visioni e di sensazioni . Tra tutte la percezione di Sidner della perdita dell’infanzia e dell’entrata nel mondo adulto. Ma dove sono finiti i tormenti di Sidner e come mai non sappiamo come è successo che sia riuscito a restare nel mondo ‘di qua’ quando è stato vicino, vicinissimo al oltrepassare lo specchio? Certo due matti nello stesso romanzo (che poi sono tre con il folle ‘vero’) forse erano troppi…
Mi piace l’idea delle parole che creano la realtà ( o impediscono che si realizzi) ma anche qui Marie Cardinal (solo per citare la più nota a me) aveva già messo a fuoco dettagliatamente la questione.
Insomma ho esordito in questo commento dicendo che volevo rinunciare al commento ‘acidino’ ma poi ci sono cascata. Comunque critiche a parte il romanzo è bello e vale la lettura.
Anche sulla scansione della lettura sono d’accordo con molti. Un libro di 400 pagine (piccole) e dalla trama non troppo complicata non è adatto per incontrare la variabilità di lettura di ciascuno. Io ad esempio sono lenta e le pagine settimanali sono sufficienti ma sono tarda e se smetto per due o tre giorni mi dimentico quello che ho letto: ho infatti dovuto rileggerlo quasi tutto.


Catoblepa (Protomoderno) | 5408 comments Mod
Che Aron non fosse esattamente equilibrato però è effettivamente evidente già da ben prima del suicidio. Tra i tanti indizi sul fatto che la sua infatuazione per Tessa fosse frutto di una psicosi, il più evidente è a pagina 219:
Tutto doveva condensarsi in una sola: là sulla terra della Nuova Zelanda lei avrebbe smesso il suo travestimento, Tessa. Il rincontro forse non sarebbe stato facile. Bisogna essere realisti. Resti del viaggio sarebbero rimasti attaccati a lei, avrebbero formato un filtro davanti al consueto linguaggio di un tempo. Doveva imparare ad ascoltare paziente le esperienze che lei aveva fatto. Non avere fretta.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
Sì, certo, quello è il punto in cui dicevo che "ho capito", mentre fino a quel momento, apparizioni di Solveig a parte, credevo solo si fosse aggrappato alle parole di una sconosciuta, che avesse affidato a quella voce, venuta dalla radio, la sua solitudine e il suo senso di estraneità al presente.


flaminia | 394 comments pure io come @piperita inizialmente avevo pensato/sperato che aron, grazie allo scambio epistolare con tessa, si stesse lentamente riprendendo dalla devastazione, salvo poi ricredermi.


message 24: by Chomsky (new) - added it

Chomsky (nchomsky) | 111 comments Questo è il capitolo in cui alcuni fili pendenti della trama si annodano e creano un disegno coerente.

E' la vicenda di Aron che lascia l'amaro in bocca per come si conclude ma anche la vita di Tessa desta commozione e pena, povera ventenne che si aggrappa alle fantasie su di un uomo conosciuto per caso e che vive agli antipodi nel posto più lontano che si possa immaginare.
Aron nella sua mente vacillante ricrea il ricordo della moglie scomparsa drammaticamente e crede che lo chiami a se in un mondo nuovo, in un paradiso perduto ma quando, in un lampo di lucidità, capisce la tragica realtà si lascia cadere dalla nave che lo portava del simulacro del suo amore.
Il peso opprimente sulle spalle di Aron era stato tratteggiato anche dal canto che gli viene spontaneo sulla nave:
"Ich folge dir gleichfalls mit freudigen schritten" tratto dalla "Passione secondo Giovanni" di Johann Sebastian Bach https://www.youtube.com/watch?v=kiRBp... che canta anche quando lascia la casa dove aveva vissuto con Solveig.
Questo continuo gioco di rimandi e citazioni rende il romanzo un rete che inchioda alla lettura e contringe a riprenderlo in mano e rileggerlo per godere pienamente della struttura a incastri predisposta da Tunström.
Anche la presenza costante di Selma Lagerlöf serve sia a caratterizzare il paese di Sunne dove si svolge il romanzo ma anche a dare l'idea di una storia se non vera, almeno verosimile.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
Chomsky wrote: "Questo è il capitolo in cui alcuni fili pendenti della trama si annodano e creano un disegno coerente.

E' la vicenda di Aron che lascia l'amaro in bocca per come si conclude ma anche la vita di T..."


Grazie, @Chomsky, per il link e per le interessanti delucidazioni.


icaro | 107 comments Chomsky wrote: "Questo è il capitolo in cui alcuni fili pendenti della trama si annodano e creano un disegno coerente.

E' la vicenda di Aron che lascia l'amaro in bocca per come si conclude ma anche la vita di T..."


Boh, Chomsky, sarà che sono tonta, ma questa gran coerenza io non la vedo: forse un po' (poco) nel dispiegarsi delle vicende personali dei personaggi, ma non nella 'direzione dell'orchestra' da parte dell'autore


Tittirossa | 5143 comments Mod
cristina wrote: "Ci sono ancora anche io, mi sono affacciata più volte in settimana per vedere se c'erano commenti in corso ma tutto taceva... Per quanto mi riguarda la ridotta condivisione è data dal fatto che ci ..."

anche io come altri ho patito la scansione con ridotto numero di pagine e mi sto avviando alla fine, non riuscivo ad abbandonare i personaggi e il libro mi chiedeva di procedere più velocemente.
Anche se da un certo punto in poi (terza tappa) dovrò rileggerlo perché c'è un intero capitolo a me totalmente incomprensibile (tanto che ho pensato di aver saltato delle pagine sul kindle).

La follia di Aron sarebbe stata sconcertante per la me stessa di anni fa, quando giovane lettrice mi immedesimavo fin troppo nei disastri che coinvolgevano i protagonisti e speravo sempre in un lieto fine, o quantomeno in una soluzione pacificante. Oggi ho imparato ad accettare la mano di Sidner che spinge la bicicletta di Solveig e dà il là alla tragicità che permea il romanzo.

Solveig muore e porta con se il sole che peraltro lei stessa aveva portato a Sunne. Aron non regge il dramma e si inventa Tessa, che però è reale ma sta dall'altra parte del mondo.

Un personaggio, quello di Tessa, che viene intessuto dalle lettere che scrive, e rimane tra il reale e l'irreale. Anche lei ha dei parenti strani* forti, vedi quel fratello violento che la isola non si sa perché dal mondo.

*quella dei parenti "strani" è una costante del libro. Il padre di Sidner non è proprio "normale" (e non mi voglio addentrare in un canone di normalità/stranezza): ha la fissa di farsi lanciare da un cannone per volare. Ce ne saranno altri a seguire ....

mi ritrovo molto nel commento di Icaro message 20 e non mi ritrovo ancora nel titolo, quell'Oratorio di Natale che al momento mi sembra più una via crucis costellata da tappe di follia.

E sì, anche io mi chiedo che fine facciano i personaggi lasciati per strada, la sorellina ormai cresciuta, Sidner, ma anche altri tratteggiati.


Tittirossa | 5143 comments Mod
Siti wrote: "Un abuso in piena regola e quello sta lì, silenzioso e cresce. ."

qualcuno ha capito l'età di Fanny? me l'ero figurata vecchia come Selma, ma direi che proprio no, deve essere ben più giovane :-)


Catoblepa (Protomoderno) | 5408 comments Mod
Credo sulla quarantina quando Sidner ne ha 17.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
L'uomo cannone è il padre di Splendid!


Carloesse | 143 comments Chomsky wrote: "Questo è il capitolo in cui alcuni fili pendenti della trama si annodano e creano un disegno coerente. "

Mi trovo molto d'accordo con questa affermazione. Secondo me i punti in cui diversi fili della narrazione, che fino a quel momento ci sono apparsi slacciati, trovano finalmente il nodo, il punto di riallacciamento nel grande fiume della narrazione, sono quelli che donano tra i più grandi piaceri nella lettura.
Come se richiedessero il coinvolgimento del lettore per renderlo da soggetto passivo e semplice spettatore di una storia a soggetto attivo (o almeno cooperativo) nel suo lavoro di ricostruzione, che permette di vedere il tutto sotto una nuova e diversa luce.
Un ingrediente che secondo me spesso caratterizza proprio i veri grandi romanzi.


Carloesse | 143 comments E per questo ritengo che il lettore non debba mai essere impaziente, e che sappia aspettare quei momenti che prima o poi dovranno arrivare, senza doversi aspettare di trovare fin da subito "la pappa pronta" per essere rapidamente consumata, come in un fast-food.

Se poi i sapori di quei fili, quegli aromi, non piacciano fin da subito, è pur legittimo chiudere lì, senza indugio e senza alcuna vergogna. Ma questo è un altro discorso.


ferrigno | 1628 comments La narrazione è spesso al presente, ci sono lunghi dialoghi e le descrizioni sono concise. È evidente che l'autore ha in mente di coinvolgere il lettore più che può. Con me ci riesce. Non ho ben chiaro come faccia, ma ci riesce. In particolare, mi sono commosso con la scena della morte di Solveig, mi sono confuso quando Splendid racconta della liberazione del matto e mi illumino ogni volta che appare Eva-Liisa.

Altra cosa che mi piace: la molteplicità e la credibilità delle voci: i personaggi sono molto vividi, anche se non tutti sono messi a fuoco, non fino ad ora. Ad esempio, proprio Eva-Liisa mi sembra un personaggio di contorno. Anche se potrebbe venire il suo momento, vista la struttura del romanzo: i personaggi entrano in scena in momenti diversi, il fuoco si sposta su di loro e per un po' sono protagonisti.

Ribadisco che il romanzo mi piace, lo sto leggendo in modo troppo conpulsivo percui torno indietro e rileggo. Credo che per la fine del calendario l'avrò letto due o tre volte in tutto: tempistica troppo dilatata anche per quanto mi riguarda.


Chiara187 | 553 comments Tittirossa wrote: "Siti wrote: "Un abuso in piena regola e quello sta lì, silenzioso e cresce. ."

qualcuno ha capito l'età di Fanny? me l'ero figurata vecchia come Selma, ma direi che proprio no, deve essere ben più..."


Fanny ha 36 anni


message 35: by Siti (new) - rated it 4 stars

Siti | 110 comments Ah che bello... ci siete!

Adesso mi trovo nella condizione opposta a quella del lettore compulsivo, non vorrei procedere perché ci stiamo avviando alla fine, spero non mi deluda, finora mi sta piacendo.


message 36: by Chomsky (new) - added it

Chomsky (nchomsky) | 111 comments @icaro per disegno coerente mi riferivo ad alcune situazioni che non riuscivo a inquadrare perfettamente e solo nel terzo capitolo hanno avuto una spiegazione.

Per esempio cito l'irruzione nel romanzo dell'uomo-cannone che mi sembrava uno slittamento verso atmosfere tendenzialmente surreali poi confermate dagli accenni a Solveig, che io pensavo fatti in sogno, mentre erano frutto sia della nostalgia di Aron per la moglie morta ma soprattutto dalla sua devlinante salute mentale.


piperitapitta (lapitta) | 5445 comments Mod
Ho aperto il thread per la terza settimana.


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