pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
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Grande Sertão di João Guimarães Rosa - Vi^ e VII^ quart. - Commenti conclusivi del Gruppo di Lettura
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Sono certa che Otacilia si sarà poi rivelata per Riobaldo una donna di una noia mortale
Evi * wrote: "Tittirossa wrote: "in realtà c'è anche un'altra donna, spesso citata e una volta anche rimpianta, la figlia di Maria Duzuzena (o come si chiama), con cui ha un incontro tra il romantico e il carnal..."
a me, solo il nome Otacilia, fa sbadigliare. Me la immagino che sbatte le ciglia, e fa tante moine, fa mettere le pattine a Riobaldo (e ben gli sta) per non rovinare il pavimento piastrellato della fazenda. Quando arrivano i vecchi amici di Riobaldo per fare baldoria e sbattono gli speroni (che poi in realtà non li avevano, più di una volta Rio cita i sandali ai piedi) sul tavolo tutto lucidato lei li redarguisce e li butta fuori casa in veranda.
veranda su cui mi immagino Riobaldo mentre intrattiene Vossignoria (lui è Clint, con tanto di cappello e cicca pendente dal labbro, sguardo obliquo).
(qs è sempre di più un romanzo da coda lunga per me)
a me, solo il nome Otacilia, fa sbadigliare. Me la immagino che sbatte le ciglia, e fa tante moine, fa mettere le pattine a Riobaldo (e ben gli sta) per non rovinare il pavimento piastrellato della fazenda. Quando arrivano i vecchi amici di Riobaldo per fare baldoria e sbattono gli speroni (che poi in realtà non li avevano, più di una volta Rio cita i sandali ai piedi) sul tavolo tutto lucidato lei li redarguisce e li butta fuori casa in veranda.
veranda su cui mi immagino Riobaldo mentre intrattiene Vossignoria (lui è Clint, con tanto di cappello e cicca pendente dal labbro, sguardo obliquo).
(qs è sempre di più un romanzo da coda lunga per me)

La metamorfosi di Sor Riobaldo :)
L'ho finto da pochissimo e anche io, come quelli che non avevano letto lo spoiler a inizio gruppo, sono rimasta a bocca aperta (e mi sono anche un tantinello commossa) per la rivelazione riguardo allo svelamento dell'identità di Diadorim.
Che dire, mi son passati tutti davanti i rapporti a due, durante la lettura: da Glauco e Diomede a Cloridano a Medoro, e per finire a Clorinda.
Ma ecco, giunta quasi alla fine del romanzo, direi ieri, ha iniziato a passarmi per la testa l'idea (anche qui sostenuta non solo da sensazione ma da qualche indizio) che il Grande sertão, in fondo, non fosse anche che una particolare lettura (scrittura) brasiliana della La Divina Commedia.
E così, frugando nel web (perché, come scrivo nel mio commento, quando mi metto in testa qualcosa scartabello finché non trovo sostegno nelle mie tesi) ho trovato questa analisi comparata fra l'opera di Guimarães Rosa e quella di Dante.
Bella lettura, impegnativa tanto, non esattamente nelle mie corde, se non a tratti (anche io ho patito alcuni rallentamenti), ma che sono molto felice di avere affrontato e della quale riconosco il merito a @Malacorda per avermi spronata e al gol per avermi trascinata.
Certo che, ora che la vedo in questa nuova luce, che mi piacerebbe coglierne in maniera più consapevole i riferimenti alla Divina Commedia, quasi quasi (con una guida) sarei disposta persino a rileggerlo (ma non subito, eh!) :-)
Che dire, mi son passati tutti davanti i rapporti a due, durante la lettura: da Glauco e Diomede a Cloridano a Medoro, e per finire a Clorinda.
Ma ecco, giunta quasi alla fine del romanzo, direi ieri, ha iniziato a passarmi per la testa l'idea (anche qui sostenuta non solo da sensazione ma da qualche indizio) che il Grande sertão, in fondo, non fosse anche che una particolare lettura (scrittura) brasiliana della La Divina Commedia.
E così, frugando nel web (perché, come scrivo nel mio commento, quando mi metto in testa qualcosa scartabello finché non trovo sostegno nelle mie tesi) ho trovato questa analisi comparata fra l'opera di Guimarães Rosa e quella di Dante.
Bella lettura, impegnativa tanto, non esattamente nelle mie corde, se non a tratti (anche io ho patito alcuni rallentamenti), ma che sono molto felice di avere affrontato e della quale riconosco il merito a @Malacorda per avermi spronata e al gol per avermi trascinata.
Certo che, ora che la vedo in questa nuova luce, che mi piacerebbe coglierne in maniera più consapevole i riferimenti alla Divina Commedia, quasi quasi (con una guida) sarei disposta persino a rileggerlo (ma non subito, eh!) :-)

Oh, menomale che non sono l'unica... :)

Malacorda wrote: "...e comunque, qui fioccano paralleli e riferimenti interessanti: dopo la giusta osservazione di @Sandra che parla di riferimenti dostoevskjiani, ora è molto plausibile anche il parallelo di @piper..."
Se dai un'occhiata al link che ho postato vedrai che la mia è molto più di una supposizione :-)
Se dai un'occhiata al link che ho postato vedrai che la mia è molto più di una supposizione :-)

"Per me è da rabbrividire il passaggio dove Riobaldo riflette "Ho venduto la mia anima a chi non esiste? e non è forse peggio?"
Bellissimo il pezzo che hai citato, della riflessione di Riobaldo sul l'aver o meno venduto l'anima al diavolo....solo che non la trovo più ed ero sicura di essermela segnata....ti ricordi più o meno a che pagina era o a che punto della narrazione?





Iniziamo da Diadorim/Rinaldo/Maria Diadorina; anche io a un certo punto ho capito che era una donna, precisamente quando dice a Riobaldo che gli rivelerà un segreto non appena avranno portato a termine la loro vendetta: da lì ogni descrizione di Diadorim e ogni suo comportamento li ho riletti in questa chiave. Perché decide di fare lo jagunço? Per tutte le motivazioni che avete già elencato nei commenti e, secondo me, queste ipotesi sono confermate indirettamente anche da Riobaldo nel momento in cui riflette sul numero ristretto di ruoli che è possibile ricoprire vivendo nel sertão e, soprattutto, sulla modalità rigida di metterli in atto. Infatti, durante l’incontro con il sor Abano, Riobaldo descrive i vari tipi umani del sertão (jagunço, latifondista, bassa manovalanza sfruttata da tutti), ognuno con un proprio canovaccio che consente pochi gradi di libertà. Impossibile, per Riobaldo, percorrere una strada nuova in cui nuove visioni del mondo e vecchi valori diano luogo a differenti modalità di interpretare la vita.
Questa lettura mi ha coinvolto molto nonostante i differenti ritmi narrativi, anzi forse proprio per questo i momenti di noia e ripetizione hanno creato una concordanza emotiva con il paesaggio del sertão: monotoni orizzonti che si succedono a una natura lussureggiante e ricca di vita. Per sentirmi più vicina a Riobaldo, Diadorim e tutti gli altri jagunço ho iniziato a seguire gli ashtag “sertão” e “nordeste” su Istagram ed è un vero piacere poter vedere quello che Guimarães Rosa descrive con tanta maestria.
La lingua, inizialmente difficile da seguire, è il medium di questo contagio emotivo e, dopo aver concluso la lettura di questo romanzo, il successivo che ho iniziato mi è sembrato stilisticamente povero e con un linguaggio banale. La saudade del sertão mi accompagnerà per molto tempo.

Sull'andamento sinusoidale dei ritmi narrativi, che alterna momenti di stanca a subitanee accelerazioni, mi apre di essermi già espressa all'inizio: io ci vedo un disegno preciso, l'intenzione di dare una ben precisa forma all'intera narrazione. Ovviamente, è una forma "scomoda", non una poltrona in cui accoccolarsi...
E infine quanto è vera questa cosa che hai scritto: "dopo aver concluso la lettura di questo romanzo, il successivo che ho iniziato mi è sembrato stilisticamente povero e con un linguaggio banale" (ancor più stupefacente se si pensa al contrasto con la faticata che si fa all'inizio-inizio per entrare in sintonia con il monologo/dialogo di Riobaldo con Vossignoria...)!
bella l'idea degli #!
Siamo arrivati tutti? manca qualcuno all'appello?
Ma l'Oratorio di Natale ormai per Natale non lo leggiamo più, giusto? :-)
Siamo arrivati tutti? manca qualcuno all'appello?
Ma l'Oratorio di Natale ormai per Natale non lo leggiamo più, giusto? :-)


Sandra wrote: "In questo momento non mi è possibile partecipare a un gdl, ho mio padre ricoverato in ospedale, più il lavoro che riprenderà e la famiglia. Comunque per quel che potrò vi seguirò :-)"
Un abbraccio, Sandra, ti sono vicina e spero che da qui all'inizio del GdL le cose si siano sistemate, tuo papà tornato a casa e che tu possa partecipare :-*
Un abbraccio, Sandra, ti sono vicina e spero che da qui all'inizio del GdL le cose si siano sistemate, tuo papà tornato a casa e che tu possa partecipare :-*



Che dire, io ingenuissimo sono caduto da cavallo quando ho scoperto la vera natura di Diadorim! Colpo ad effetto, non c'è che dire, questa Mulan del Sertao :-D
Ora però sento il bisogno di una lettura più easy, vado a spulciare un po' in giro. Até logo!


Sicuro! Sai quanti gialli possiamo goderci tranquilli?? ^^
Grazie Malacorda, sei stata una perfetta anfitriona in questo GdL!

Books mentioned in this topic
L'oratorio di Natale (other topics)La Divina Commedia (other topics)
La sua lettera lo insegue per 7 lunghi anni, e quando lo trova lui è già impegnato, non sa se lei sia viva, e come potrebbe essere andata la loro vita se fosse arrivata prima.
Molto più presente di Otacilia, imho