pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion

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I GdL del pianobi > Grande Sertão di João Guimarães Rosa - Vi^ e VII^ quart. - Commenti conclusivi del Gruppo di Lettura

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message 51: by Carloesse (last edited Dec 06, 2017 04:02PM) (new)

Carloesse | 143 comments E poi sì, anche Bradamante e il Bardo.
Quanto al diavolo è vero, ha un ruolo molto importante. Ma esiste? Non esiste? Riobaldo se lo chiede continuamente, senza giungere mai a una conclusione definitiva. Però riconosce di avere venduto a un certo punto la sua anima, quindi ad avere tradito se stesso, i propri ideali, i propri sogni e le proprie aspirazioni originarie.
Il potere acceca, il potere guasta se stessi, ma se non è opera del diavolo, cui potere dare una colpa, a chi darla se non all'uomo stesso e alle sue scelte? E' questo ciò che in fondo atterrisce Riobaldo e ne fa un grande personaggio. E molto Shakesperiano.


message 52: by Malacorda (last edited Dec 06, 2017 04:27PM) (new)

Malacorda | 612 comments @evi: perfetta analisi, concordo con tutto quello che hai scritto.

@Atticus: il tuo entusiasmo per il libro mi sta regalando grandi sorrisi... pensare che era partito tutto per scherzo, avevo scritto da qualche parte "molla tutto e vieni con noi nel Sertão!"...!


message 53: by Carloesse (last edited Dec 07, 2017 01:11AM) (new)

Carloesse | 143 comments E ci sono venuto, e credo proprio di avere fatto bene, visto che dubito molto di potere assegnare le 5 stelle agli altri due libri che stavo già leggendo e che ho lasciato in sospeso.
Tra l'altro è stata la mia prima volta in un gruppo di lettura. Una bella esperienza anche questa.
Ti ringrazio per il traino!
;-))


message 54: by ferrigno (new)

ferrigno | 1628 comments Carloesse, sei Atticus su acoso??


message 55: by cristina (last edited Dec 07, 2017 01:23AM) (new)

cristina c | 245 comments Domanda che esula dalla discussione attuale ma mi serve un chiarimento; cosa avevamo deciso per gli altri due classificati delle perle nascoste? Li avremmo letti anche quelli in GdL o ciascuno per sé?
Ho l'Oratorio in lista ma se è previsto un GdL aspetterei...


message 56: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5437 comments Mod
A quanto ricordo si organizzeranno di certo i GdL per il secondo e il terzo (credo non prima dell'anno nuovo).
Nulla vieta poi di organizzare GdL anche per altri libri che erano stati presentati.


message 57: by Malacorda (new)

Malacorda | 612 comments ferrigno wrote: "Carloesse, sei Atticus su acoso??"

no, mi sa che fosse Carloesse anche di là, sono io che l'ho ribattezzato al volo: tra le una e le due di notte si può fare di tutto, anzi stavo per chiamarlo "finch doppietta"...


message 58: by cristina (new)

cristina c | 245 comments Catoblepa wrote: "A quanto ricordo si organizzeranno di certo i GdL per il secondo e il terzo (credo non prima dell'anno nuovo).
Nulla vieta poi di organizzare GdL anche per altri libri che erano stati presentati."

Bene, allora lascio l'Oratorio in sospeso


message 59: by Carloesse (new)

Carloesse | 143 comments No, l' "Atticus" di "a-coso" era un altro. E' che molti mi chiamavano "atticus" anche lì solo per il mio avatar, che è da molto tempo quasi ovunque sempre lo stesso, così come il nickname di "carloesse".


message 60: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5178 comments Mod
Carloesse wrote: "No, l' "Atticus" di "a-coso" era un altro. E' che molti mi chiamavano "atticus" anche lì solo per il mio avatar, che è da molto tempo quasi ovunque sempre lo stesso, così come il nickname di "carlo..."

vabbè, già io faccio fatica a ricordarmi chi-è-chi tra i vari social, poi faccio fatica a distinguere maschi da femmine, se poi avete il nick trasversale il mio stato di confusione è totale :-)


message 61: by ferrigno (new)

ferrigno | 1628 comments Anche il mio :-))


message 62: by Siti (new)

Siti | 110 comments mi manca il sertao, incredibile! Ora mi ritrovo in quella condizione del non sapere cosa leggere nonostante una lista infinita.


message 63: by ferrigno (new)

ferrigno | 1628 comments andiamo a nord, siti!


message 64: by Siti (new)

Siti | 110 comments ferrigno wrote: "andiamo a nord, siti!"

Sì. Dove? Dammi qualche dritta!


message 65: by Héctor (new)

Héctor Genta | 425 comments Arrivato alla fine, devo ammettere che mi aspettavo di più da questo libro. Sarà che l’avevo caricato di troppe aspettative (d’altra parte è considerato uno dei capisaldi della letteratura brasiliana), ma il fatto è che sono rimasto parzialmente deluso. La scrittura è notevole, niente da dire. Per quanto a volte difficile da seguire, si tratta di uno stile ricco, indubbiamente originale e perfettamente in linea con la realtà che vuole descrivere. È il resto quello che a mio avviso manca: una trama che scorre a strappi, tra brusche accelerate e improvvisi rallentamenti, l’accennare a mille spunti senza poi approfondirne uno (la lotta tra bene e male, il diavolo, il sertão come metafora del mondo e lo jagunço come metafora dell’uomo, l’identità, il destino….), insomma: una specie di one man show di quasi cinquecento pagine che finisce per togliere luce a tutto ciò che contorna il protagonista e per risolversi con una trovata, la vera identità di Diadorim, che sembra il classico topolino partorito dalla montagna.
E poi il grande romanzo epico: ecco, io dell’epica ho trovato la forma, ma per quanto riguarda la sostanza devo dire che a fianco di parti notevoli ce ne sono altre molto meno interessanti: nello specifico, la scena del processo e quella dell’assedio mi sono sembrate di un livello decisamente alto, mentre non posso dire lo stesso, ad esempio, del combattimento finale tra Ermogene e Diadorim, che mi è sembrato scorrere via un po’ troppo velocemente.
Che dire: - il sertão è questo, vossignoria sa: tutto incerto, tutto certo. – scrive Guimaraes Rosa. Ecco, forse è proprio così e per me il sertão è stato come un grande mare che mescola e diluisce tutto quello che ci finisce dentro.


message 66: by ferrigno (new)

ferrigno | 1628 comments Siti: ma Oratorio di Natale, no? :-))


message 67: by Carloesse (last edited Dec 08, 2017 08:24AM) (new)

Carloesse | 143 comments Héctor wrote: "Ecco, forse è proprio così e per me il sertão è stato come un grande mare che mescola e diluisce tutto quello che ci finisce dentro"

Si, ma se nel libro, come dici, si può vedere il sertão come metafora del mondo e lo jagunço come metafora dell’uomo, l’identità, il destino…. proprio in quel grande mare forse è la metafora della vita, "che mescola e diluisce" , con le sue maree, le sue diverse correnti, i suoi ritmi diversi, ora agitato fino allo stato di burrasca, ora in piena calma piatta. Credo che l'autore volesse proprio creare questo effetto. E Hector l'ha colto in pieno (pur non apprezzandolo).

Io invece ho amato proprio questi continui cambiamenti di ritmo, di atmosfera, questa continua alternanza tra azione e attesa, tra furia bellicosa e noiosi ozi. Ed anche le ripetizioni, a volte stancanti e apparentemente superflue.
Se in un racconto apprezzo l'essenzialità, l'omissione del superfluo, la concisione, la narrazione capace di riassumere e concentrare spesso in un solo momento, in un solo episodio di una (probabilmente) lunga vita il suo senso compiuto e perfetto, da un romanzo mi aspetto invece anche questo: la sottigliezza di ritornare sui propri passi, il tentare di sviscerare, per quanto possibile, tutto quanto è necessario dire, divagando liberamente ed esplorando i corsi paralleli del lungo fiume della narrazione.

Senza bisogno di dovere per forza misurare la grandezza di un romanzo nel maggior numero di pagine, come da diverso tempo la moda americana (USA) sembra volere imporre (non sono riuscito a finire neanche "Infinite Jest" del decantato Foster Wallace, e ho abbandonato a metà "Le Correzioni" di Frenzen, francamente decisamente annoiato).

(Scusate, scrivo senza alcuno spirito polemico nei confronti di chicchessia, ma solo per amore di discutere su ciò che abbiamo letto. Non dovrebbe servire a questo un GdL? Del resto è stata la mia prima esperienza di questo tipo...)


message 68: by Héctor (last edited Dec 08, 2017 08:21AM) (new)

Héctor Genta | 425 comments ma certo Carloesse, non ho avvertito polemica in quello che scrivi ma anzi ulteriori spunti di riflessione. Ho premesso alle mie impressioni il fatto che l'importanza del romanzo è nota e non posso non riconoscerla, ma quello che mi rimane da questa lettura è anche una sensazione di incompletezza, un modo di procedere a salti che non mi ha convinto del tutto, e soprattutto la scelta di un espediente narrativo (Diadorim) della quale mi è sfuggito il senso.


message 69: by Evi * (last edited Dec 08, 2017 08:30AM) (new)

Evi * | 979 comments Io penso che Guimaraes abbia poco sfruttato sicuramente non abusato dello svelamento finale, in fondo lo liquida nelle ultimissime pagine, avrebbe potuto scegliere un’altra opzione svelare la vera identità di Diadorim più in corso d'opera magari senza necessariamente farla/o morire. Sarebbe caduto tutto il castello di Riobaldo, il suo raggiunto status quo di Capo e lui si sarebbe ritrovato come all’inizio, di nuovo in crisi di identità a riflettere sulla via da seguire anche perché, una volta gustata l’ebbrezza che dà il potere rinunciarvi per inseguire l’amore sarebbe stata un’altra prova da affrontare non con le armi ma con se stessi, il romanzo avrebbe potuto continuare ed essere anche molto più lungo,i forse avrei preferito sacrificare qualche assedio di troppo e sviluppare questa possibile variante per evitare quel sali e scendi di situazioni un po' ripetute.


message 70: by Siti (new)

Siti | 110 comments Ferrigno:aspetto il gdl per quello. Non posso iniziarlo, sennò che gusto c'è?


message 71: by Carloesse (new)

Carloesse | 143 comments Evi * wrote: "Io penso che Guimaraes abbia poco sfruttato sicuramente non abusato dello svelamento finale, in fondo lo liquida nelle ultimissime pagine, avrebbe potuto scegliere un’altra opzione svelare la vera ..."

Io non credo. Se il segreto gli fosse stato svelato prima tutta la storia non si sarebbe retta, e sarebbe stato un altro libro. La morte eroica nel finale e lo svelamento del mistero sono una parte essenziale che contribuiscono fortemente al continuo tormento di Riobaldo, fino al patto col diavolo e a diventare capo, un ruolo che non aveva mai prima mostrato di desiderare.
E' nel tormento di Riobaldo, nel suo arrovellarsi fino alla battaglia risolutiva che sta la grandezza della storia. Se lo avesse saputo prima forse avrebbe abbandonato la banda, risolto i problemi con se stesso e (se fosse riuscito a trascinare Diadorim) sarebbero vissuti tutti "felici e contenti" (e pace all'anima loro).

Altro discorso invece se lo avesse anticipato a noi lettori, lasciando la storia inalterata, ma permettendoci di cogliere (e gustare) tutti quei "segnali" disseminati nel percorso (che hanno invece pregustato i pochi che erano riusciti a coglierli e a formulare l'ipotesi con largo anticipo).

Io non sono un fanatico del mistero da svelarsi per assaporarlo solo alla fine. La soluzione della sorpresa finale che tutto stravolge è (a mio modesto parere) l'aspetto più artificiale e "romanzesco" (uso per una volta il termine in senso critico) del libro. Sicuramente è un espediente assolutamente necessario per un mistery, o un qualsiasi giallo; ma questo non è un giallo, e per me è proprio qui l'unico anello debole.


message 72: by Evi * (new)

Evi * | 979 comments Infatti @Carloesse, credo che chi ha saputo fin dall’inizio con certezza di spoiler la vera identità di genere di Diadorim ha potuto cogliere e godere in maniera maggiore delle sfumature caratteriali che l’autore dissemina nelle pagine, probabilmente costoro hanno letto un altro libro o un libro anche diverso rispetto a noi che sospettavamo (io per esempio) o addirittura del tutto ignari.
Esulando dal Grande sertao i gialli che preferisco spesso sono quelli di cui si conosce il colpevole fin dal cominciamento della storia, spesso è più interessante il come del chi


message 73: by Elalma (new)

Elalma | 425 comments Che Diadorim morisse l'avevo intuito fin dall'inizio.
Troppi i richiami con Eurialo e Niso dell'Eneide, con Cloridano e Medoro dell'Ariosto. A me tra l'altro ha ricordato molto l'Eneide, Diadorim come la vergine Camilla.
Però anche io come Hector, avevo troppe aspettative. Ho apprezzato molto lo stile, e si sa che quando si dice così è perché manca l'apprezzamento sulla storia, e soprattutto sul protagonista. Mi hanno annoiato le battaglie e le paranoie di Riobaldo.
Però sono contenta di averlo letto, se non ci fosse stato il gruppo, non so se sarei arrivata alla fine.


message 74: by Davide (new)

Davide | 118 comments Ecco... ho finito anche io, ho commentato per conto mio, poi sono venuto qui a leggere le ultime due quartine. Grazie a chi ha proposto il libro: mi è piaciuto molto!
E anche qui nei commenti trovo tante cose interessanti!
Ma posso fare una piccola critica?
Capisco il motivo per cui è stato fatto, però aprire le discussioni prima delle date indicate all'inizio, e soprattutto accoppiare i commenti a due blocchi, non rende un po' difficile il GdL per chi rimane nei tempi? Ogni volta che arrivavo al punto previsto, magari con un po' di ritardo, trovavo che la discussione - molto interessante! - si era già tutta svolta e si era spostata in avanti. con vari consigli di evitare di leggere per non trovare spoiler.

Adesso vorrei entrare in dialogo con molte cose dette, ma sono troppe tutte insieme! :)


message 75: by Malacorda (new)

Malacorda | 612 comments Hai ragione, @Davide: io ho fatto del mio meglio, nei momenti di indecisione ho optato per il meno peggio.
E' stato difficile scegliere come suddividerlo, perché il libro è un blocco unico. Sapevo che il finale lo si divora, per cui lo inizi leggendo 10 pag al giorno e finisci leggendo le ultime duecento in poche ore... ma come potevo proporre una cosa del genere nel calendario iniziale?
E una volta che sono in diversi ad averlo già finito, e per di più con un finale così emotivo, come si fa a dire "tutti zitti, si commenta tra una settimana"? Mi dispiace in ogni caso: mi dispiace per chi in un certo qual modo è stato lasciato indietro, mi dispiace anche per chi arriverà un po' per caso a leggere questa discussione e leggerà un mega spoilerone sul libro, facendogli così passare la voglia, ma insomma, non sempre si riesce a salvare capra e cavoli... come già detto, io ho fatto il meglio che potevo. Forse non è bastato.


message 76: by Davide (new)

Davide | 118 comments @Malacorda. Sì lo so, non esiste soluzione perfetta. per quello ho premesso che capivo le ragioni della scelta.
Io penso però che in un gruppo di lettura sia meglio in effetti dire "zitti tutti" fino al termine indicato all'inizio.
Chi vuole può già commentare in privato e rendere pubblici i commenti al momento giusto.
Comunque è vero che è particolarmente difficile dividere un libro come questo in parti. Sarebbe stato più facile con un libro diviso in capitoli.


message 77: by Sandra (new)

Sandra | 108 comments Io vi ho letto fin dall’apertura del nuovo argomento, eppure sono molto indietro con la lettura. Devo iniziare l’ultima suddivisione. Ora so già il finale ed ho letto le vostre discussioni, molto interessanti. Non me ne frega niente di conoscere il finale, non mi interessa la sorpresa finale, il colpo di scena. Peccato solo che non ho potuto partecipare ai vostri commenti finali :)


message 78: by Carloesse (new)

Carloesse | 143 comments Io vengo qui volentieri anche se ormai l'ho finito e ho già scritto molto sul mio parere finale, sia qui che come recensione nella mia biblioteca. Ma torno sempre qui per vedere i pareri degli altri, incuriosito da quelli discordanti con il mio, che certamente non è oro colato. Aspetto te e tutti gli altri "ritardatari".
Ciao :-))


message 79: by Carloesse (new)

Carloesse | 143 comments PS: e concordo sul fatto che non è dal "colpo di scena" che si possa giudicare il valore di un romanzo.....


message 80: by cristina (new)

cristina c | 245 comments Malacorda wrote: "Hai ragione, @Davide: io ho fatto del mio meglio, nei momenti di indecisione ho optato per il meno peggio.
E' stato difficile scegliere come suddividerlo, perché il libro è un blocco unico. Sapevo..."

Anche secondo me Malacorda ha fatto la scelta migliore. Nei gdl c'è sempre chi scalpita e chi resta indietro, ma in questo specifico caso l'ultima parte era così coinvolgente che il numero di chi aveva bruciato le tappe era ormai notevole e meritava una possibilità di confronto.
Anche se può avere scontentato qualcuno, di fatto questa era la scelta che rispettava di più la posizione di ciascuno di noi


message 81: by Davide (new)

Davide | 118 comments @emmapeel, @evi e forse altre/i...
Anche io ho pensato che l'inserimento della donna-guerriera ricordasse la tradizione epico-cavalleresca: da Pentesilea e Camilla a Marfisa e Bradamante.
Ma più di tutte le altre, citerei la Clorinda del Tasso, con la scoperta della femminilità proprio nel momento della morte.
(anche se non l'uccisore non è Riobaldo...)


message 82: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5178 comments Mod
(scritto nella I V e V per sbaglio) anche io finito. con una punta di delusione, non per il libro ma per il protagonista.

tante avventure, tanta ribalderia, tanto coraggio e spregiudicatezza, addirittura un amore fuori dagli schemi, per poi finire come la protagonista di un Harmony, sposato e con il futuro assicurato da un uomo (suo padre)


message 83: by Carloesse (last edited Dec 10, 2017 07:57AM) (new)

Carloesse | 143 comments Vero Titti, però la storia finisce con la morte di Diadorina e lo svelamento del segreto. Riobaldo, dopo di ciò poteva pure farsi frate, buttarsi in un pozzo (ma non avrebbe potuto raccontaci nulla) o impiegarsi alle poste.
Ma sono solo ammennicoli che nulla aggiungono (o tolgono) alla storia che doveva esserci raccontata.
E poi in fondo vivere in santapace in una fazenda era quello che voleva fin dall'inizio. O no?


message 84: by Malacorda (new)

Malacorda | 612 comments Tittirossa wrote: "per poi finire come la protagonista di un Harmony..."

imho il finale da harmony sarebbe stato con Diadorim che si salva, gli svela il segreto e vivono per sempre insieme felici e contenti...

il finale da tragedia greca sarebbe stato con la morte di entrambi Diadorim e Riobaldo. Quindi siamo a mezza tragedia... :-S


message 85: by flaminia (new)

flaminia | 395 comments non c'entra molto, ma le scorribande nel sertao mi hanno fatto pensare più volte al viaggio attraverso la pampa argentina dei protagonisti di "le nuvole" di juan josé saer - libro che, detto per inciso, consiglio assai.


message 86: by Cloudbuster (new)

Cloudbuster | 49 comments anche io ho finito e con grande fatica. Avevo caricato questa lettura di tantissime aspettative e mi aspettavo un libro molto diverso. Invece, sono rimasto spiazzato dai tanti momenti di stanca con i tormenti di Riobaldo, la storia a tratti stucchevole dell'amore per Diadorim e le lunghe peregrinazioni per il Sertao. Inoltre, lo stile di Guimaraes, così originale ed evocativo, che tanto mi aveva colpito all'inizio della lettura a lungo andare si è rivelato tortuoso ed estremamente faticoso da seguire. Confesso che, arrivati a due terzi del romanzo, ho rinunciato a ritornare indietro sui brani poco chiari ed ho messo il pilota automatico, accontentandomi soltanto di afferrare il filo della storia.

In definitiva, sono contento di aver letto questo romanzo e grato a chi me lo ha fatto conoscere ma non credo di leggere altre opere di Guimaraes Rosa o di ritornare a girare per il Sertao. Grazie a tutti i componenti del GdL, senza il cui aiuto non avrei superato le prime 100 pagine.


message 87: by Héctor (new)

Héctor Genta | 425 comments grazie flaminia. Di Saer ho letto e apprezzato Cicatrici, mi appunto anche questo.


message 88: by flaminia (new)

flaminia | 395 comments Héctor wrote: "grazie flaminia. Di Saer ho letto e apprezzato Cicatrici, mi appunto anche questo."

e allora appuntati anche glosa (non so se e come sia stato tradotto in italiano), che ho appena finito e che pure merita.


message 89: by ferrigno (new)

ferrigno | 1628 comments Altri strepitosi e bassi scoraggianti in questo romanzo. La scena del processo, quella del patto col diavolo e altre mi rimarranno scolpite nella memoria. Nel complesso, bilancio positivo.


message 90: by ktulu81 (last edited Dec 11, 2017 02:19AM) (new)

ktulu81 | 109 comments Finito anch'io.
Ho dato 5 stelle, nonostante non tutto mi abbia convinta al 100%, perché per me è stata comunque una lettura estremamente densa, sia dal punto di vista stilistico (nonostante in alcuni punti come molti l'ho trovato forse troppo faticoso), sia per i contenuti.
Alcune parti, prime fra tutte il processo e la notte del presunto patto col diavolo, raggiungono secondo me vette altissime.
Sul finale sono combattuta. Tra le varie ipotesi sull'identità di Diadorim avevo come molti pensato al fatto che fosse una donna, ma francamente l'avevo escluso perché troppo poco realistico.
La sorpresa finale ha sicuramente il suo grande effetto emotivo, ma concordo con chi lo trova più un punto di debolezza che di forza del romanzo. Scoprire che gli istinti inconfessabili contro cui lotta il protagonista sfumano nel nulla e si riducono ad una "convenzionale" attrazione uomo-donna un po' mi ha deluso. Diciamo che toglie complessità.
Ma le 5 stelle restano.


message 91: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5178 comments Mod
- SPAM -

Chi è interessato all'American Xmas edition 2108, #1a edizione GR può passare di qua https://www.goodreads.com/topic/show/...

- FINE SPAM -


message 92: by Carloesse (last edited Dec 11, 2017 06:28AM) (new)

Carloesse | 143 comments @Ktulu: Sì e no (@tutti: scusatemi se continuo a fare l'avvocato difensore del romanzo, ma in fondo mi sto divertendo. Questo per me resta una sorta di gioco: abbiate almeno pietà di me).
Nel senso che a mio parere la complessità a ben guardare resta: Riobaldo per tutta la storia è turbato proprio dalla sua insicurezza derivata dalla convinzione che D. sia un uomo, non sospettando minimamente la verità nascosta.
Teme la sua latente o potenziale omosessualità, ma credo soprattutto che possa essere riconosciuta dagli altri. Forse è proprio per rafforzare la sua immagine pubblica "virile" (ma in fondo anche di fronte a un se stesso da troppo tempo in bilico) che si decide al patto diabolico e a rivestire il ruolo di "capo" che gli è sempre stato del tutto estraneo.
Una volta rivelato l'arcano non ha più bisogno di questo ruolo, accettando di buon grado la verità, si sgrava di questo peso e si ritira verso la felicità bucolica, come Coriolano.
Ma sappiamo tutti che in fondo è un alibi. Chissà se lui se ne rende conto. O forse è proprio la lunga confessione a “Vossignoria” in qualche modo una sorta di “presa di coscienza”?
Non sarebbe male un vostro parere in proposito….


message 93: by ktulu81 (new)

ktulu81 | 109 comments @ Carloesse: la tua interpretazione ci sta sicuramente.
Ma sul fatto che il ruolo di capo gli fosse estraneo non ci giurerei. A me era invece sembrato che lui si decidesse dopo tante resistenze a cedere al fascino del potere (o al lato "virile" del suo carattere) dando poi la colpa al demonio.
Sulla sua presunta omosessualità, correggetemi se sbaglio, ma mi pare di ricordare che da bambino, prima di conoscere Diadorim, Rioblado si fosse già invaghito di un compagno di scuola (non mi riferisco al bambino sulla canoa). O mi sto confondendo? Non riesco a ritrovare il punto in cui ne parla.


message 94: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5178 comments Mod
Ho terminato il libro da qualche giorno, ma continuo a rimuginarci perchè non riesco a "sentire" Riobaldo come protagonista, men che meno Diadorim, figura sbiadita che serve solo a fare rimbalzare echi di Riobaldo.
Il protagonista a me appare il Sertao, è l'ambientazione che la fa veramente da padrona, nei diversi andirivieni delle bande, descritta con un linguaggio lussereggiante, che a volte si appropria anche di altri "temi" (quando Riobaldo fa l'elenco dei jacuntos, ad esempio), o in una delle sue tante "litanie".
A volte calcina il raccontare, addirittura il periodare che risente del secco, della malaria e diventa respingente. sul momento mi sembrava noioso, ma in realtà è come uno specchio dell'ambiente.
In questo orizzonte si incastrano pezzi di altissima narrativa, due indimenticabili: il proemio e il processo (a me il dialogo/scontro col Diavolo ha lasciato un po' perplessa, sembrandomi più un piece de resistence dovuto, un quadro neanche tanto allegorico necessario per chiudere i temi lanciati nel proemio).

Sulla figura di Diadorim, avendo letto che c'era uno spoilerone e avendo letto/visto troppi libri/film da Ariosto in poi :-) ehm che fosse una pulzella mi era abbastanza evidente. Fosse stato uomo, per un libro scritto a metà degli anni '50 da un diplomatico (quindi abbastanza in vista), mi sembrava improbabile ....
L'escamotage regge fino a un certo punto, dando lo spunto a Rosa di descrivere un grande amore combattuto e quasi-respinto, non dichiarabile e quindi materia per un segreto oscuro, ma alla fin fine è triviale.
Non perchè lui pensa sia un uomo (non dimentichiamo però che nel momento in cui Riobaldo racconta, sa che non lo è e quindi si sente libero di raccontare del suo amore, perchè sa già che sarà giustificato agli occhi della società) ma per come è risolto.
Diadorim deve morire per non essere di intralcio (cosa ci avrebbe fatto con una fanciulla che aveva ampiamente dimostrato di avere più senno e più palle di lui?!).
non so, continuerò a rimuginarci ....


message 95: by Evi * (last edited Dec 11, 2017 09:16AM) (new)

Evi * | 979 comments Carloesse wrote: "@Ktulu: Sì e no (@tutti: scusatemi se continuo a fare l'avvocato difensore del romanzo, ma in fondo mi sto divertendo. Questo per me resta una sorta di gioco: abbiate almeno pietà di me).
Nel senso..."


L’interpretazione di Carloesse non fa un plissé.
Se non ricordo male in uno dei primi plebisciti per eleggere il capo, Riobaldo era stato designato ma si era schermito come ruolo che non gli era per nulla connaturale.
Non voleva essere un capo ufficiale ma i suoi pareri erano molto autorevoli e tenuti in considerazione, sapeva tenere le fila del gruppo ed era tenuto in grande credito e riusciva ad imprimere una direzione.
Come quando nell’imboscata a Ze Bebelo (prima del bellissimo episodio del processo per intenderci) va in senso contrario alla parola d’ordine data da Joca Ramiro e con un coraggioso atto di insubordinazione incita il gruppo a non uccidere Ze Bebelo:
Joca Ramiro vuole questo uomo vivo! Joca Ramiro ci tiene!

Mi parve assolutamente strano che nessuno dei compagni gli fece poi notare il suo impulso di ribellione, che può essere considerato un tradimento di un comando dato.


message 96: by Evi * (last edited Dec 11, 2017 09:29AM) (new)

Evi * | 979 comments Inoltre, leggendo il romanzo, ma soprattutto alla fine mi sono chiesta se i discorsi che Riobaldo intrattiene con Vossignoria corripondono esattamente ai pensieri che aveva in testa e al suo sentire quando i fatti si svolsero; il tempo trascorso, tanto, e la narrazione in genere, il raccontare qualcosa opera sempre una rimozione di alcuni contenuti e una accentuazione di altri. Ed è lo stesso Riobaldo a sottolineare più e più volte quanto sia difficile raccontare a causa

dell’astuzia che hanno certe cose passate di fare l’altalena, del muoversi dai loro posti


message 97: by Carloesse (last edited Dec 11, 2017 10:07AM) (new)

Carloesse | 143 comments Giusto Evi ricordare l'episodio di Ze Bebelo, e il primo rifiuto alla morte di Medeiro Vaz, che lo aveva designato successore.
E ben fa Titti a sottolineare che da un'epica brasiliana scritta negli anni '50 da un diplomatico in vista non è che ci si potesse aspettare molto di più, in tema di omosessualità.
Che mica eran ancora tempi di coming out o di gay pride quelli lì!
Nella "più civile" Gran Bretagna, negli stessi '50 l'omosessualità era ancora un reato grave, passibile di carcerazione o, nell'ipotesi migliore (o peggiore?), di cure ormonali forzate che portavano alla castrazione chimica (vedi Alan Turing).
Quanto all' "altro bambino" messo in causa da Ktulu io non me lo ricordo proprio (ma la mia memoria è labile...)


message 98: by Malacorda (new)

Malacorda | 612 comments @Tittirossa ha colto un elemento importantissimo di Guimarães Rosa , per quanto questo sia proprio il romanzo in cui la cosa si camuffa di più: il Sertão è invariabilmente il suo protagonista assoluto e il suo grande amore.
Leggendo "Una storia d'amore" ci si gusta questa prosa eccellente per poi arrivare in fondo al libretto e farsi delle domande: ma la storia d'amore dov'è? Anzi, la storia tout court dov'è? E io a suo tempo ci dovetti rimuginare un bel po' per arrivare alla conclusione che l'unico vero amore che trapelava da quelle pagine era quello dell'autore verso la sua terra.


message 99: by pierlapo (new)

pierlapo quimby l'ho terminato ieri notte e mi ascrivo alla fazione trovateOrtensia, flaminia, Emmapeel, Héctor, Cloudbuster: bello, ma non del tutto convincente.
è un romanzo che si regge sulla lingua di riobaldo, ricca e fascinosa, ma a tratti avviluppata su se stessa; è un racconto orale e ripetizioni e storture ci stanno, ma ogni tanto m'è parso che Guimarães Rosa eccedesse, che l'esercizio avesse preso il posto del racconto: se è un racconto, mi aspetto che racconti, fossi stato in vossignoria avrei continuamente interrotto Riobaldo per dirgli: no, Vossignoria non sa, ricomincia per benino con parole tue, eh?
nonostante tutto, la lingua resta il punto di forza del romanzo, perché le vicende narrate mi hanno a tratti avvinto, a tratti respinto. resterà nei miei ricordi il processo a Ze Bebelo e qualche straordinaria immagine de Sertão, di Diadorim avevo intuito segreto e destino e sarebbe piaciuto anche a me saperne qualcosa di più. la resa dei conti finale con l'Ermogene m'è parsa frettolosa e quasi tirata via.
come davide ho perso gli ultimi giorni di commenti perché ho seguito il calendario accuratamente predisposto da malacorda e sono rimasto alla larga da quest'ultima dscussione.
sono comunque soddisfatto della lettura.


message 100: by Sandra (new)

Sandra | 108 comments Ho finito adesso il romanzo. Beh, la sorpresa finale di scoprire il sesso di Diadorim non l'avevo perchè avevo già letto i precedenti vostri commenti. All'inizio avevo pensato che Diadorim non esistesse, che fosse una specie di fantasma, sviata da due elementi: a) la descrizione del personaggio in forma eterea, quasi angelica, da parte dello scrittore; b) il fatto che Diadorim non interagisse con nessun altro personaggio del romanzo. Mi pare, ora che sono giunta alla fine, che Diadorim non abbia mai dialogato con nessun altro dei compagni jagunços, tranne Riobaldo. Alla fine chi ha capito la sua vera identità è stata un'altra donna, la moglie di Ermogene, con la quale probabilmente Diadorim si è confidato in una occasione in cui i due si sono appartati per parlare. A parte Otacilia, presente nei pensieri di Riobaldo ma poco nella storia, le uniche donne del romanzo sono queste due: Diadorim (che scopriremo esserlo solo alla fine col racconto di Riobaldo) e la moglie di Ermogene, che non parla mai se non dopo la morte di Diadorim: questa donna mi ha colpito perchè, quando Riobaldo pensava che fosse un ostaggio importante per portare da lui Ermogene, in realtà lei confessa di odiare questo suo marito, dimostrando una umanità (anche nella pietas verso il corpo di Diadorim) che per me è maggiore di quella di Diadorim, un personaggio che ho sentito non dico finto, ma quasi fiabesco.
Comunque, in ogni caso, il romanzo ha avuto molti alti e bassi, parti noiose e parti esaltanti, è sicuramente un grande romanzo, per tanti motivi già esposti da altri prima di me, in cui il Sertao è protagonista indiscusso, come luogo fisico e luogo dell'anima.
Mi sono rimaste impresse queste parole: "Vivere -non è vero?- è molto pericoloso. Perchè ancora non si sa. Perchè l'imparare a vivere è che è il vivere stesso. Il sertao mi ha prodotto, poi mi ha inghiottito, poi mi ha sputato dal caldo della bocca..."
Un romanzo di formazione continua, mi verrebbe da dire :-)


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