La Stamberga dei Lettori discussion
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Letture del mese: Febbraio 2014
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by
Sakura87
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Feb 21, 2014 06:19AM

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Io sono parecchio insensibile, e se un libro fa leva solo sul lato emotivo, costruendo un drammone sul nulla solo per far piangere, finisce per irritarmi oltremisura.
(oltretutto sono ipocondriaca, se c'è cancro mi sa che salto :D)
(oltretutto sono ipocondriaca, se c'è cancro mi sa che salto :D)


Fino ad ora sono soddisfatto, anche se la lettura di Interworld è un pò più lenta perché lo leggo in lingua originale.
Sono passata a All'anima della musica di Terry Pratchett. Secoli fa lo avevo comprato in inglese, l'avevo lasciato in stallo, poi me l'hanno regalato in italiano e ora lo sto leggendo ;)

anch'io la penso come te; c'è un vero e proprio genere narrativo (e cinematografico) che ha per soggetto la malattia (che sia cancro o aids o alzheimer o malformazioni congenite sono solo variazioni sul tema) che io proprio non reggo.
Non ho alcun problema ad affrontare altre situazioni tragiche (omicidi efferati, incidenti, guerre, ecc) nel contesto di un romanzo che valga, pur restandone ovviamente scosso, ma le malattie incurabili come tema dell'opera di fiction che scelgo, preferisco evitarle;
anzi, quanto più è bravo lo scrittore (o il regista) ad esprimere i significati che vanno al di là del mero dato patologico e a sviscerare i rapporti del malato con i familiari, con le strutture sanitarie, con il suo contesto sociale e professionale, tanto più mi incupisco...

anch'io la penso come te; c'è un vero e proprio genere narrativo (e cinematografico) che ha per soggetto la malattia (che sia cancro o aids o alzheimer o malformazioni congenite sono solo variazioni sul tema) che io proprio non reggo.
Non ho alcun problema ad affrontare altre situazioni tragiche (omicidi efferati, incidenti, guerre, ecc) nel contesto di un romanzo che valga, pur restandone ovviamente scosso, ma le malattie incurabili coma tema dell'opera di fiction che scelgo, preferisco evitarle;
anzi, quanto più è bravo lo scrittore (o il regista) ad esprimere i significati che vanno al di là del mero dato patologico e a sviscerare i rapporti del malato con i familiari, con le strutture sanitarie, con il suo contesto sociale e professionale, tanto più mi incupisco...
Un'esempio è l'eccellente Patrimonio. Una storia vera, un libro di Philip Roth di cui si parla meno rispetto alle sue opere più famose: bellissimo ma molto doloroso...
Anch'io cerco di evitare le malattie quando leggo e, al contrario, sopporto benissimo descrizioni di cannibalismo e mutilazioni come se ne leggono in American Psycho. V'è che trovo le perversioni della mente interessantissime, mentre non sopporto l'idea che una macchina bella come il corpo possa rovinarsi senza rimedio per malattie di cui ancora non sempre esiste cura.
Al di là di questo, non sopporto assolutamente quelle opere (libri, film) che parlano della malattia superficialmente, perché fa tragggico. E ancor meno sopporto, però, quelle persone che si sentono automaticamente "scrittori" perché hanno una malattia e ne vogliono parlare. Scriviti un diario: la malattia può essere ottima materia letteraria, ma non fa automaticamente di te un letterato.
Al di là di questo, non sopporto assolutamente quelle opere (libri, film) che parlano della malattia superficialmente, perché fa tragggico. E ancor meno sopporto, però, quelle persone che si sentono automaticamente "scrittori" perché hanno una malattia e ne vogliono parlare. Scriviti un diario: la malattia può essere ottima materia letteraria, ma non fa automaticamente di te un letterato.
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