«Quella di Marlene van Niekerk è una sorprendente nuova voce letteraria dal Sudafrica, ai livelli di J.M. Coetzee e Nadine Gordimer». Fantasticfiction
«Triomf è splendidamente scritto». The Economist
«Un grande romanzo. Uno spaccato devastante di un sottoproletariato chiuso in un circolo vizioso di povertà e disperazione». The Observer
«Un romanzo sorprendente, dotato di una specie di fascino atroce capace di afferrarti completamente». The Glasgow Herald
«Divertente, esuberante, ferocemente intelligente. Comico e anarchico, e allo stesso tempo terribilmente serio». Gillian Slovo, scrittrice sudafricana
«Una pietra miliare per la letteratura del Sudafrica». Daily Telegraph
«Un vivido ritratto di una famiglia incredibilmente disfunzionale che tuttavia risulta, in definitiva, tenero e comprensivo». Entertainment Weekly
«Crudele paradosso: da un lato un Paese che finalmente si affaccia alla democrazia, e dall’altro il naufragio morale di una famiglia descritto con terribile violenza. Ma anche con empatia straziante, con una compassione che trasforma l’allegoria politica in parabola evangelica». L’Express
«Quella di Marlene van Niekerk è una sorprendente nuova voce letteraria dal Sudafrica, ai livelli di J.M. Coetzee e Nadine Gordimer».
Fantasticfiction
«Triomf è splendidamente scritto».
The Economist
«Un grande romanzo. Uno spaccato devastante di un sottoproletariato chiuso in un circolo vizioso di povertà e disperazione».
The Observer
«Un romanzo sorprendente, dotato di una specie di fascino atroce capace di afferrarti completamente».
The Glasgow Herald
«Divertente, esuberante, ferocemente intelligente. Comico e anarchico, e allo stesso tempo terribilmente serio».
Gillian Slovo, scrittrice sudafricana
«Una pietra miliare per la letteratura del Sudafrica».
Daily Telegraph
«Un vivido ritratto di una famiglia incredibilmente disfunzionale che tuttavia risulta, in definitiva, tenero e comprensivo».
Entertainment Weekly
«Crudele paradosso: da un lato un Paese che finalmente si affaccia alla democrazia, e dall’altro il naufragio morale di una famiglia descritto con terribile violenza. Ma anche con empatia straziante, con una compassione che trasforma l’allegoria politica in parabola evangelica».
L’Express