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un ladro che ruba per sé merita la prigione, ma arresteresti mai Robin Hood?».
«Il fatto che tu abbia già deciso di venire a letto con me non significa che io non abbia comunque voglia di sedurti». Mi solleva il mento con l’indice, mentre con il pollice mi sfiora il labbro inferiore. «E se stasera è davvero la prima volta che ti senti felice di essere a New York vuol dire che anche tu hai bisogno di essere sedotta da qualcuno che lo sappia fare.
«Non voglio che pensi, quando sei con me. Voglio che vivi».
Vorrei aiutarti ad aprire l’armadio e tirare fuori tutte le cose brutte che ci hai chiuso, pulire e mettere in ordine, perché niente possa più spaventarti e lasciare spazio ai ricordi belli che verranno».
Ho capito che ogni volta che sono uscita con Samuel non l’ho fatto sperando di innamorarmi di lui, ma per smettere di innamorarmi di Knight.
anche se non è il mio fidanzato, lui è tutto il resto.
«Anche se me ne vado, ci sarò sempre, Knight. Ti ho fatto io: sono nei tuoi occhi, mentre vedi il mondo, sono nelle tue gambe, mentre cammini lungo la tua strada, e sono anche nel tuo cuore. Basta che mi cerchi dentro di te, quando ti mancherò».
«Perché mi stai facendo così male?», singhiozzo tra le lacrime. «Perché vuoi ferirmi?» «Perché una ferita, a volte, è l’unico modo per salvarsi».
Io amo Knight, lo so perché per lui sento cose che non ho mai provato per nessun altro. È come se fosse entrato in una casa abbandonata, chiusa da anni, e avesse spalancato tutte le finestre facendo entrare l’aria, tirato su l’interruttore generale e la luce avesse spazzato via il buio da tutti gli angoli. Adesso però è di nuovo tutto buio.
«Tu sei nato per primo perché, dei due, sei sempre stato quello con la voglia di arrivare. Ma io sono nata dopo per guardarti le spalle».
«Amo Victoria oltre me stesso e non posso più passare un giorno senza di lei, perché solo quando siamo insieme mi sento completo, sento di avere un posto nel mondo, di avere uno scopo. Mi assumo tutta la responsabilità dei miei errori, di ogni lacrima che le ho fatto versare, ma voglio anche assumermi la responsabilità della sua felicità, da oggi e per ogni giorno in avanti», dico senza neanche prendere fiato.
Ho messo via il mio cuore anni fa, certo che non funzionasse più e, con il passare del tempo, ho finito per scordare dove fosse. Ci sei voluta tu per trovarlo e sei riuscita a farlo funzionare di nuovo: ma io non ero più abituato a quel tum-tum nel petto, così te l’ho tolto dalle mani e ho cercato di fare finta di niente.

