Ti aspetto a Central Park

by Felicia Kingsley

“Non vai pazza per New York in autunno? Mi fa venire voglia di comprare quaderni e matite… Ti manderei un bouquet di matite ben temperate se sapessi il tuo nome e indirizzo”.

Non so se ho più voglia di ucciderla o di sposarla, ma che io sia dannato se mi farò battere da lei.

“Mi piaci per la tua personalità, ma le tue tette sono un grande bonus”».

E non m’importa se i tuoi mi disprezzano, se un giorno dovessimo cercare un figlio e non arrivasse, se la vita ci metterà davanti ostacoli e lutti, perché è te che voglio. È di te che ho bisogno. Non sono speciale e non sono perfetto, ma ti amo con tutto il mio ammaccato cuore. Se accetterai di vedermi, ti giuro che dedicherò ogni secondo della mia vita a essere degno di te.

«Ho appena ricominciato a respirare, non puoi chiedermi anche di parlare».

«Sono un cretino, lo so, ma voglio essere il tuo cretino. Per sempre».

«Spero che tu ci abbia pensato bene, perché lo voglio anche io. Ma voglio anche delle nuove regole: voglio festeggiare ogni compleanno, ricorrenza e festa comandata sul calendario; voglio uscire con te e gridare al mondo che sei mio; voglio riempirti di regali e scartare i tuoi; voglio fare l’amore e poi le coccole e poi dormirti addosso ogni notte anche con cinquanta gradi; voglio conoscere tutti i tuoi parenti e vederti battibeccare con i miei; voglio entrare in casa e non capire più quali siano le tue cose e le mie. Ti stanno bene?» «Perfette».