More on this book
Community
Kindle Notes & Highlights
Read between
December 4, 2023 - April 1, 2024
La terra era silenziosa nella sua sofferenza. Era priva di voce se non per quella che le dava il vento quando soffiava tra gli alti alberi: rami fruscianti e il dondolio dei tronchi, ma quello era un sibilo privo di sentimento. Le foglie ciarlavano assurdità, incapaci di capire quanto sarebbe stata breve la loro vita. Ciò che era marcio e sgretolato emetteva ben pochi rumori, salvo l’occasionale singhiozzo. E dove indugiavano gli spiriti, in paludi e caverne, in sorgenti e in ruscelli, la rabbia nasceva dai loro occhi fissi. L’unica voce posseduta dalla terra apparteneva ai suoi abitanti.
Sono vecchie ferite, ma sanguinano ancora». Si strinse nelle spalle. «So poco di Elade Tharos, ma ho l’impressione che sia il genere di persona che succhierà il sangue e il pus di quelle ferite fino a quando avrà fiato. Ti dirà che è quella la sua forza. Ma i suoi occhi sono morti e tornano in vita solo quando gli altri subiscono le stesse ferite, e patiscono lo stesso dolore. Per Elade Tharos, è la sofferenza ciò che ci unisce. Vive in un luogo gelido, Rant, e vorrebbe ricoprire tutto il mondo con quello stesso ghiaccio».
«Anyx Fro si inventa un sacco di stupidaggini. Lo fa perché sostanzialmente è stupida anche lei –che sia benedetta – e quindi tutto quello che si inventa, è altrettanto stupido. Povera Anyx». «Lei lo sa che la consideri una stupida, Acquacheta?». «No, credo sia troppo stupida per rendersene conto. Ma non fraintendermi, Così Cupo, per me è come una sorella, il genere di persona che tendi a mollare a casa quando devi uscire con gli amici, ma che poi è sempre lì ad aspettarti, quando torni! Davvero frustrante. E così ti inventi un nuovo gioco, e lo chiami legare-tua-sorella-a-un-albero.
Al comando di Salan Ardal, mi unirò alla massa, come se fossi stretto in ceppi ai guerrieri accanto a me. La catena mi trascinerà avanti, tra grida di guerra e sete di sangue. Questa è libertà? Giuro di averla già vista, e di averla chiamata con un altro nome.
Rant non riusciva a pensare a come sarebbe stata quella donna, se non come la donna seduta accanto a lui. Poi gli venne in mente che avrebbe potuto non essere così. Ora conosceva quattro, forse cinque donne Teblor. Ed erano tutte diverse. Lui non capiva nessuna di loro.
«Che cosa? Hai visto i loro ricognitori?». «Sì. Ci siamo incontrati a distanza ravvicinata. Li ho insultati. Loro mi hanno insultata. Ho brandito la lancia. Mi hanno mostrato i loro culi nudi». Tacque e scrollò la testa. «Ritengo che abbiano vinto lo scambio, poiché i culi erano orribili e pelosi».
«I Sunyd non esistono più. Un tempo eravamo schiavi, poi non più, e poi di nuovo. Siamo morti qui, incatenati insieme dal bisogno di vendicarci. Ecco che cosa ne abbiamo fatto della nostra libertà».