Sono nell’ufficio del direttore del mattatoio, pensò Mostovskoj. Poco distante rantoli di bestie morenti, vapore di viscere calde, uomini sporchi di sangue, e lì, dal direttore, solo silenzio e tappeti, e i telefoni neri sulla scrivania a evocare il legame tra l’ufficio e il macello.