Quella stessa mattina i tedeschi mi ricordarono ciò che avevo dimenticato in anni di potere sovietico: sono ebrea. «Juden Kaputt!» gridavano dai camion. Poi me lo ricordarono anche alcuni vicini di casa. Sotto la mia finestra la moglie del portinaio commentava: «Grazie a Dio gli ebrei hanno i giorni contati». Ma perché? Suo figlio ha sposato un’ebrea, è stata a trovarli, mi ha raccontato dei nipoti...