La morte faceva il suo lavoro, gli uomini il proprio. Certe volte ti lasciava finire la sigaretta o il boccone, altre si presentava come una vecchia amica, brusca, ridacchiando, dandoti una pacca sulla spalla. La gente aveva finalmente cominciato a capirla, la morte, e lei si mostrava in tutta la sua normalità, in tutta la sua puerile naturalezza. Perché era diventato facilissimo, quel passaggio, era come attraversare un ruscello d’acqua bassa su tavole gettate da una sponda popolata di izbe fumanti a un’altra deserta, a un prato vuoto: cinque, sei passi in tutto. Ed è fatta! Cosa c’è da avere
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