Alberto Radice

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La donna lo insultò, strattonandolo, e il cieco perse l’equilibrio, finendo a terra. Ljudmila la guardò. Da dove le veniva quell’espressione disumana? Che cosa l’aveva generata? La fame del 1921, vissuta da bambina? La moria del 1930? Una vita fatta solo di miseria? Il cieco rimase immobile per un istante, poi si alzò e si mise a urlare con voce stridula. I suoi occhi ciechi dovevano aver visto con insostenibile chiarezza tutta la scena: un poveruomo con il colbacco di traverso che agitava il bastone.
Vita e destino
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