Giuli Lec

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Andrea Ines quando è molto stanca ride contenta, quasi ubriaca, ride con gli occhi socchiusi e le mani che sfarfallano. Io le racconto una favola mentre le prendo il piccolo battente del ciuccio tra due dita e busso alla porta delle sue labbra. “Toc toc, sono la nanna, fammi entrare.” Lei continua a ridere. “Non mi fido della nanna, non ti apro, tu poi inviti i tuoi amici incubi e mi fai fare sogni brutti.” “No, te lo prometto, porto solo doni e sogni buoni. Aprimi la porta e chiudi le finestrelle degli occhi che altrimenti c’è corrente.”
Tutta la stanchezza del mondo
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