Gli altri pubblicizzano la propria vita, nel senso che la rendono pubblica, ma spesso la monetizzano anche, sponsorizzano i profili, gli altri sono influencer. E tu sei invidioso, bonariamente invidioso, aspirazionalmente invidioso, terribilmente invidioso. Mi viene in mente John Berger in Questione di sguardi, quando spiega che l’intera comunicazione pubblicitaria si fonda sul piacere di essere invidiati, un’invidia che secondo Berger diventa glamour.

