Cattive compagnie
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Read between October 6 - October 6, 2023
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In giapponese c’è una parola per descrivere il sentimento inspiegabile che proviamo davanti alla bellezza dell’universo. Si dice Yūgen. E si usa la stessa parola per descrivere la struggente bellezza della sofferenza umana. Strano, no?
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Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo. (Isabel Allende)
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Il punto della situazione. Certo. Il punto della situazione era che lui era riuscito a stare lontano da lei e da casa sua esattamente cinque giorni, che gli erano sembrati cinque secoli, e ora, come se nulla fosse, lei lo aveva irretito, tanto per cambiare.
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Anche Giulio annuì, poi si mise a guardare le fiamme nel camino. Era bello stare lì così, anche senza dirsi niente.
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Girò delicatamente la testa, guardò in basso e non potè fare a meno di sorridere. Si era addormentata e lui aveva scoperto un nuovo modo in cui era bellissima. Era perfetta anche quando dormiva, sbronza, nel retro di un taxi.
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Ci vuole coraggio a crescere e diventare chi si è veramente. (e.e. cummings)
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“Ho solo fatto quello che ritenevo giusto.” Solo quello che riteneva giusto. Era una frase che aveva sentito usare moltissime volte per giustificare ogni tipo di errore, omissione, crimine.
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“Sono sempre stata e mi son sempre sentita come un libro aperto, circondato da analfabeti.”