More on this book
Community
Kindle Notes & Highlights
Nelle famiglie non esistono segreti, ma solo dei patti dolorosi, a volte miserabili, a volte irrinunciabili, dei «non detti». E nei non detti ci sono le verità profonde, le crisi, la lotta tra bene e male, l’origine delle relazioni e di tutti i traumi.
Quando rimasi solo realizzai la verità: mia madre era andata via di casa come milioni di genitori in tutto il mondo che si innamorano della persona giusta dopo aver sposato quella sbagliata. Io ero il figlio di quella sbagliata.
La felicità per lei era l’attimo di ronzio che precede la musica di un 33 giri.
Aveva seguito due amiche, una indiana e l’altra cilena, le avrebbe seguite fin nei loro Paesi di origine, entusiasta di dividere un’avventura con persone che appartenevano a mondi cosí distanti.
Claudia s’adagiava su di lui come chi cerca riparo dalla propria adolescenza.
Alla fine diedero a Claudia il mio stesso voto, ottantacinque, che la smorfia napoletana indica come «l’anima del purgatorio».
Aveva gli occhi che guardavano oltre, un oltre buono, un futuro in cui il rumore accompagnava la strada per l’estasi.
Eravamo un centinaio, ci dimenavamo con le stesse movenze delle nostre nonne che per aver il permesso di ballare da sole si fingevano morse dalla tarantola e condannate a morte.
cosí si giocava a carte, o si chiamava il professore di Storia antica spacciandosi per Leonida o Giulio Cesare. Ci baciavamo con la scusa di essere avventati, bevevamo liquori scadenti, poi ci baciavamo con la scusa di essere ebbri, e tornavamo a bere, o cantavamo le parodie baresi degli Oasis, infine al mattino si andava intontiti all’università sperando che succedesse qualcosa,

