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A chi sta cercando sé stesso, a chi non si è ancora trovato, a chi si è trovato e non si piace, a chi si piace ma non piace agli altri.
Ci sono due cose che odio nella vita: le bugie, il parrucchiere che mi parla mentre mi asciuga i capelli, e il calcare. E i bilanci di fine anno. Ok, quattro cose.
Se la vita ti dà limoni, tu prendi sale e tequila».
Il guaio di quando c’è sintonia è che sembra di conoscersi al punto da trascurare l’ovvio, cioè che non ci si conosce affatto.
«Mentre aspetti l’altra metà della mela, nulla ti vieta di provare tutto il resto del reparto ortofrutta»,
È così che mi sembra la mia vita: una giostra rotta. Non so se mi piace chi sono, non so se mi piace quello che faccio, e nel mio essere quella brava, quella che soddisfa sempre le aspettative altrui, ho raccolto solo delusioni.
«Il mio problema è che non riesco a fare finta che tu non esista». La sua frase è spiazzante e il suo sguardo è una catena. «Il mio problema è alzarmi la mattina e sperare di incontrarti. Il mio problema è cercare una scusa qualsiasi per parlarti senza sembrare un idiota. Il mio problema è che dalla notte di Capodanno ho come la sensazione che mi manchi qualcosa ma non so cosa. Ho provato ad andare avanti come se niente fosse e, ogni volta che credo di esserci riuscito, ecco che tu ricompari».
i musei sono luoghi senza tempo, passato e futuro vivono cristallizzati in un eterno presente. In questo momento ci siamo solo tu e io, nessun altro, nessuna scadenza».
«Non mi importa chi sei o cosa fai. Mi importa come mi fai stare».
«Tutto ciò che volevo era averti qui, senza scadenze, senza minuti contati, senza fingere disinteresse. Abbiamo sbagliato i tempi da subito, ma stasera non ci faremo rubare neanche un secondo, te lo giuro davanti a questo orologio».
«Non c’è bisogno di deciderlo a tavolino, cara. Ci sono persone che sono una coppia dopo essersi conosciute da due ore e persone che non sono una coppia neanche dopo dieci anni di matrimonio».
«Sei diventata il mio personale asse terrestre, è come se il mio baricentro si fosse spostato da me a te».
Un “ti amo” ha la vita di una farfalla. Rimane nell’aria ventiquattr’ore ma, se non ricambiato, muore».
«Chi è?», gli chiede il tizio. «Nessuno», risponde lui. E la sua risposta è l’ultimo chiodo sulla mia bara.
«La fiducia è un filo teso a mezz’aria a cento metri d’altezza. Se camminiamo entrambi per trovarci nel mezzo con lo stesso passo va bene, ma se tu fai oscillare il filo cadiamo tutti e due».
«Open your heart to me, baby, I hold the lock and you hold the key», “Aprimi il tuo cuore, io ho la serratura e tu hai la chiave”.

